L’ansia: uno sventurato viaggio sulle montagne russe

L’ansia: uno sventurato viaggio sulle montagne russe

Ultimo aggiornamento: 13 aprile, 2016

Sentimenti confusi, la sensazione che tutto sia fuori dal nostro controllo, pensieri perennemente negativi, tensione costante, nervosismo, eccessiva preoccupazione, agitazione, insonnia, tremore delle palpebre, difficoltà nel concentrarsi… sembra proprio di essere sulle montagne russe!

Tutti questi indicatori possono rimandare all’ansia e costituire un problema se si presentano con frequenza abituale. E non si tratta di un male riservato a pochi: moltissimi ne soffrono, anzi, è sempre più frequente nella nostra società.

Nonostante parlare dei disturbi dell’ansia senza ulteriori approfondimenti possa risultarvi vago, oggi vogliamo solo dirvi come riconoscere e comprendere l’ansia attraverso le sensazioni che essa genera.

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Sensazioni generate dall’ansia

L’ansia, quella sensazione che ci prende il petto, che ci esaurisce, che ci blocca e ci inquieta, che ci crea una voragine nello stomaco, che ci invade e ci lascia immobili. Una spaventosa lotta di sensazioni, pensieri e comportamenti che ci soggioga sia a livello fisico sia psicologico.

L’ansia ci mette in guardia sul fatto che c’è qualcosa nella nostra vita che dobbiamo fare: sta succedendo qualcosa a cui dobbiamo prestare attenzione. È per questo che vi vogliamo ricordare che essa, di per sé, all’inizio, non è malsana, per quanto i suoi effetti possano risultare negativi.

In altri articoli vi abbiamo spiegato come l’ansia sia un mostro che si alimenta della nostra adrenalina e a cui noi offriamo attenzione ed importanza su un piatto d’argento. In altre parole, quando qualcosa provoca in noi un certo livello di attivazione (può trattarsi di un pensiero, di un’immagine, di un comportamento, ecc.), la nostra adrenalina inizia a ribollire e il mostro dell’ansia si sveglia grazie all’odore emanato dal suo pasto.

Inizialmente, è un fatto positivo, perché, ad esempio, può aiutarci a non cadere dalle scale; tuttavia, se lasciamo il mostro sveglio, questi continuerà ad alimentarsi di tutta l’adrenalina che trova e crescerà, consumando la nostra energia e provocando in noi un immenso timore.

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La metafora delle montagne russe per comprendere l’ansia

Immaginate di trovarvi al Luna Park, quando vedete delle montagne russe che vi sembrano divertentissime. Iniziate a fare la fila alla piacevole idea di montare su quella giostra. C’è molto sole e fa caldo, perciò quando riuscite a comprare il biglietto vi sentite già stanchi.

Ma non ci fate caso, dato che siete in un Luna Park; così, prendete posto su un vagone e vi preparate al divertimento. Tuttavia, all’improvviso, un animatore vestito da pagliaccio vi dà un colpo di scopa sulla testa che vi provoca un forte mal di testa, cosa che vi scoraggia nuovamente.

Come se non fosse abbastanza, il vostro vagone fa un repentino e veloce giro di 360 gradi e, ciò che prima doveva essere piacevole, adesso non vi provoca una bella sensazione. I vostri pensieri si ingolfano, iniziano a girare sempre di più. Non potete scendere e la tensione è costante; sentite che il vostro cuore può scoppiare da un momento all’altro. Andate su e giù, attraversate varie volte un tunnel buio, perdete il controllo della situazione e il vostro stomaco è totalmente sottosopra.

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Vorreste scendere, ma non c’è modo di farlo. Gridate, piangete, vi lamentate, deglutite e sentite il vostro cuore battere all’impazzata. Tuttavia, nessuno può aiutarvi ad uscire da questa situazione, ogni sforzo è inutile.

Finalmente il viaggio termina. Uscite dal vagone storditi dall’intensa paura, non siete in grado di pensare con chiarezza, vi sentite totalmente esauriti, come se qualcuno vi avesse messo dentro ad una centrifuga.

Essere ansiosi è come montare su una montagna russa quando il viaggio risulta tutt’altro che divertente. Sapete che prima o poi smetteranno sia il viaggio sia l’attacco, sapete che c’è un picco massimo e che, da quel momento, l’ansia si ridurrà. Tuttavia, state davvero male, siete estremamente turbati e vi sentite avvolti da una spaventosa nebbia che vi toglie tutto ciò che avete, persino la vostra identità.

Se vi capita di soffrire di attacchi d’ansia o di panico, ricordatevi di questa metafora. È importante tenere a mente che, quando si presenta l’attacco, esso se ne andrà dalla stessa porta da cui è entrato, è solo questione di tempo.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.