Come fa il cervello a ricostruire eventi passati?

Come fa il cervello a ricostruire eventi passati?
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Quando ricordiamo qualcosa del nostro passato, spesso sperimentiamo nuovamente tutto l’evento che si è verificato. Una nuova ricerca ha rivelato cosa succede nel cervello quando ricordiamo qualcosa.

Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications ha evidenziato che quando qualcuno cerca di ricordare un aspetto di un evento, ad esempio l’aver conosciuto qualcuno, la rappresentazione dell’intero evento si può riattivare nel cervello aggiungendo informazioni in più, come il luogo o il momento.

Quando ricordiamo un evento della nostra vita passata, abbiamo la capacità di tornare ad immergerci nell’esperienza“, spiega il dottore responsabile dello studio, Aidan Horner, dell’Istituto di Neuroscienza Cognitiva

“Ricordiamo la stanza in cui eravamo, la musica in sottofondo, la persona con cui stavamo parlando e cosa stavamo dicendo”, afferma Horner.

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I ricordi si conservano in parti diverse del cervello

Horner spiega che da quando sperimentiamo un evento, tutti i suoi aspetti vengono rappresentati nelle diverse zone del nostro cervello. Inoltre, siamo in grado di ricordare tutti questi aspetti anche dopo tanto tempo.

Le ricerche dimostrano che le associazioni tra i diversi aspetti di un evento permettono di recuperare anche tutti gli altri aspetti.

Ad esempio, quando ricordiamo qualcosa che abbiamo visto, spesso questo ci riporta alla mente altri dettagli, come quello che stavamo facendo o dove eravamo. Questo significa che qualsiasi evento può essere ri-sperimentato nella sua totalità.

Attraverso la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno evidenziato che i diversi aspetti di un evento immaginato si riflettono sull’attività di diverse regioni del cervello.

Quando ai volontari che si sono sottoposti allo studio è stata fatta una domanda circa un aspetto di un evento, è emerso che l’attività nell’ippocampo era correlata alla riattivazione di queste regioni, incluse quelle inerenti al compito. Questa riattivazione corrispondeva all’evento completo che tornava in mente ai volontari.

Il ruolo dell’ippocampo nella formazione di ricordi

Neil Burgess, un altro degli autori dello studio, spiega che questo lavoro sostiene un modello computazionale sul funzionamento della memoria, in cui l’ippocampo permettete che diversi tipi di informazioni possano riunirsi per essere immaginate come un evento coerente quando vogliamo ricordare ciò che è successo.

Questo, inoltre, dà un’immagine fondamentale della nostra capacità di ricordare quanto è successo e può aiutare a capirne il cattivo funzionamento in condizioni quali l’Alzheimer o un disturbo da stress post traumatico.

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Realizzazione dell’esperimento

L’esperimento ha coinvolto 26 volontari ai quali è stato chiesto di immaginare e memorizzare una serie di “eventi” che riguardavano diversi luoghi, persone famose e oggetti.

In un secondo momento, i volontari dovevano ricordare i dettagli dell’evento in base ad un solo segnale. Ad esempio, è stato chiesto loro di creare un evento nella loro immaginazione che coinvolgesse il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in una cucina con un martello.

Quindi, i volontari hanno dovuto ricordare i dettagli in base ad un solo segnale, come ad esempio dove si trovasse Obama, cosa ci fosse in cucina o quale oggetto avesse il presidente.

Quando è stato chiesto ai volontari di ricordare diversi aspetti dell’evento, i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale per misurare la loro attività cerebrale.

I risultati hanno evidenziato che le diverse parti del corpo mostravano una maggiore attività quando i volontari codificavano differenti aspetti di ogni evento e che l’ippocampo fornisce i collegamenti critici per formare un ricordo completo.

Ritornando all’esempio precedente, i ricercatori hanno riscontrato un aumento dell’attività di una parte del cervello quando i volontari hanno pensato ad Obama, quando hanno pensato alla cucina e quando hanno pensato al martello.

Lo studio ha evidenziato che quando ai volontari è stato chiesto dove fosse Obama, si è verificato un aumento dell’attività nelle regioni corrispondenti a Obama e alla cucina.

Dal punto di vista critico, l’attività è aumentata anche nella regione corrispondente al martello, nonostante non fosse stato stabilito nessun requisito per recuperare questo materiale.

Questa riattivazione collegata all’attività dell’ippocampo suggerisce che l’ippocampo è coinvolto nel recupero di tutto l’evento.

La ricerca in questione è stata la prima a portare prove di questo processo di formazione dei ricordi nell’ippocampo umano e la prima a collegarlo con l’esperienza quotidiana di ricordare eventi della vita passata.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.