Come possiamo essere invulnerabili alle critiche?

Come possiamo essere invulnerabili alle critiche?

Ultimo aggiornamento: 21 gennaio, 2015

A volte possiamo chiederci quali sono le abilità che hanno certe persone per poter far finta di non sentire le critiche. Riescono forse a spegnere le orecchie quando vogliono? Chiaro che no! Che cosa li rende così invulnerabili?

Le critiche e il nostro pensiero

La differenza tra le persone resistenti o invulnerabili alle critiche e le persone sensibili a queste sta nel pensiero. Mentre le persone sensibili alle critiche creano un auto-discorso dominato da pensieri negativi che alterano lo stato d’animo ed il comportamento, e che destabilizzano l’autostima, le persone “invulnerabili” alle critiche le razionalizzano e le confutano quando sono incorrette o non pertinenti. Vediamo un esempio.

Marco e Luca si trovano in discoteca e vogliono farsi avanti con una ragazza. Marco è più timido di Luca e, sebbene entrambi vogliono parlare e ballare con una delle ragazze in discoteca, l’idea di sentirsi rifiutato spaventa Marco, mentre se succedesse a Luca, non ci metterebbe più di dieci minuti a rivolgere la sua attenzione ad un’altra ragazza. Per questo Luca esce sempre con più ragazze di Marco.

Possiamo anche vedere un altro esempio: Maria vive a Roma e vuole aprire un’attività per iniziare a essere indipendente. Laura, che vive a Milano, opta per la stessa scelta. Mettiamo che, anche se non si conoscono e non hanno avuto contatti, le condizioni dell’attività sono le stesse. Quando Maria l’ha raccontato al suo compagno e ai suoi amici, questi hanno criticato la sua idea; dunque lei l’ha presa come un fallimento, senza nemmeno provarci e decidendo di non avviare la sua attività. A Laura è successo lo stesso, ma ha portato avanti la sua idea, seppur modificando alcune gestioni. Un mese più tardi Laura ha potuto aprire la sua attività e Maria continuava a non sapere che cosa fare.

Che cosa possiamo notare? La paura delle critiche, il timore del rifiuto o di risultare ridicoli è una questione mentale. Luca e Laura non sono stati destabilizzati perché non hanno interpretato le critiche come un fallimento personale, bensì come una possibilità per provare a migliorarsi. La critica non è risultata un rifiuto verso la loro persona, come è successo a Marco e Maria.

Critiche corrette e incorrette

Le critiche non possono offenderci se non conferiamo esse il potere per farlo. Se qualcuno ci critica ingiustamente, non accadrà nulla che non vogliamo. Non possiamo sentirci male per i commenti sbagliati degli altri visto che l’errore non è nostro, ma loro.

Tuttavia, può anche presentarsi il caso contrario, ossia che qualcuno ci critichi giustamente per un’azione o per un comportamento inadeguati, ma neanche questo deve essere motivo di tristezza, amarezza o angustia. Anche le critiche possono essere costruttive, pertanto accettiamole, riflettiamoci sopra e cerchiamo delle alternative o delle strategie di risoluzione. Le critiche possono essere corrette o incorrette, ma è il nostro pensiero che dà esse un carattere nocivo.

Che cosa possiamo fare di fronte a una critica?

– Avere un atteggiamento positivo.

La maggior parte delle volte nessuno accoglie una critica con piacere, ma adotta un atteggiamento di rifiuto. Di solito ci mettiamo sulla difensiva e cerchiamo di smontare le argomentazione degli altri innalzando forti muri linguistici, la maggior parte delle volte ambigui. È molto importante provare a mettersi nei panni dell’altro, della persona che muove la critica, cioè provando empatia, adottando una posizione positiva. Se ci mettiamo nei panni dell’altra persona, prendendo in considerazione le circostanze e la sua visione del mondo, forse capiremo meglio il suo atteggiamento.

Essere positivi di fronte a una critica ci permette di essere flessibili, aperti al dialogo e disposti ad ascoltare gli altri. Un atteggiamento positivo è quello in cui il tono di voce non si alza, in cui, quando non capiamo qualcosa o pensiamo che non ci vengano date tutte le informazioni necessarie per capire quello che ci dicono, facciamo domande facilitando così la comprensione di entrambi.

– Cercare punti di incontro con la critica.

Con questo ci riferiamo al cercare le zone di verità di quello che ci è stato detto. È quasi sempre possibile trovare un briciolo di verità nelle argomentazioni opposte perché esistono anche critiche semicorrette. Se troviamo una qualche verità, è giusto ammetterlo di fronte alla persona, ma se invece capiamo che non è così, è meglio il silenzio piuttosto che una bugia. Cercando dei punti di incontro dimostriamo all’altro che prendiamo in considerazione le sue parole ed evitiamo di entrare in una discussione fatta di critiche e difese.

– Esprimere la nostra opinione e venire a un compromesso.

Quando esprimiamo quello che pensiamo, è molto importante tenere in conto alcune questioni, come non essere distruttivo nei confronti dell’altro. Per farlo possiamo cercare di non utilizzare un linguaggio equivoco e di concentrarci sui fatti accaduti. Due fattori importanti sono anche evitare di etichettare e ammettere la possibilità di esserci sbagliati, ma soprattutto pensare che non siamo solo gli errori che commettiamo.

Immagini per gentile concessione di: Diane Hammond


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