Differenze tra timidezza e fobia sociale

Differenze tra timidezza e fobia sociale

Ultimo aggiornamento: 05 aprile, 2015

La timidezza e la fobia sociale hanno degli elementi in comune; tuttavia, normalmente la manifestazione dei sintomi della timidezza è molto meno eccessiva.

In entrambi i casi vengono sentite le stesse cose: desiderio di fuga, timore, nervosismo, ecc. Quando si tratta di una fobia sociale, però, questi sintomi sono così forti che fanno sì che la persona eviti di esporsi alle situazioni da lei temute. Una persona timida, invece, può sentirsi a disagio, ma questo non le impedisce di esporsi senza che ciò causi danni alla sua salute. Diciamo che la principale differenza tra timidezza e fobia sociale sta nella magnitudine dei sintomi nel momento in cui il soggetto si espone ad una situazione che teme.

Una timidezza poco controllata può sfociare in una fobia sociale. Se la persona timida si accetta, controlla i suoi sintomi, si espone a situazioni per lei imbarazzanti e fa pensieri costruttivi, non può peggiorare, addirittura può darsi che con gli anni vada migliorando fino ad eliminare il suo problema.

Una persona timida che inizia ad evitare le situazioni e che coltiva pensieri negativi e distruttivi, invece, con il tempo peggiorerà. Non è il tempo a far migliorare o peggiorare la gente; esso di per sé non fa nulla, è l’individuo stesso che, giorno per giorno e a seconda dei pensieri che la sua mente produca e delle azioni che egli intraprenda, migliorerà o peggiorerà.

Principali sintomi fisici della fobia sociale

I principali sintomi fisici di una fobia sociale sono: ansia, sudorazione, tensione muscolare, tremolio delle mani e/o della voce, vampate, accelerazione del battito cardiaco, forte stimolo di orinare, sensazione di un peso nel petto, mal di testa, problemi allo stomaco, difficoltà a dormire e nausea.

Principali sintomi mentali della fobia sociale

I principali sintomi mentali di una fobia sociale sono: credere che gli altri possano vedere quanto siamo nervosi, temere di essere colti a fare qualcosa di inappropriato a causa dei nervi, credere che tutti ci stiano guardando, temere di essere giudicati negativamente, percepire l’ambiente come irreale, andare nel panico all’idea di conoscere gente nuova e di intraprendere nuove attività.

La persona in questione tende ad isolarsi in modo che nessuno si renda conto che ha un problema. Le stesse cose possono essere sentite da una persona timida, ma l’intensità dei sintomi di una fobia sociale è tre volte maggiore e spesso può impedire alla persona che ne soffre di esporsi a svariate situazioni.

Altre differenze …

Oltre all’intensità dei sintomi, ci sono altre differenze tra la fobia sociale e la timidezza. In generale, se chiedessimo a una persona affetta da fobia sociale di enumerare tutte le situazioni nelle quali si sente a disagio, ci renderemmo conto che sono moltissime: quasi tutte le circostanze in cui siano presenti altre persone la fanno sentire terribilmente male. Invece, chiedendo a un timido in che situazione si sente sgomento, vedremmo che si tratta di una questione molto più specifica: in determinate occasioni, nonostante siano presenti persone, non avvertono la timidezza, mentre in altre circostanze sì.

Anche la sofferenza rappresenta una chiara distinzione: mentre una persona affetta da fobia sociale soffre per la maggior parte della giornata, i soggetti timidi soffrono, ma sanno anche divertirsi nonostante si sentano inadeguati in certi momenti.

Ad esempio, se si invita una persona con fobia sociale ad una festa di compleanno, quasi sicuramente non vi parteciperà, e se ci dovesse andare, perché l’hanno convinta, si sentirà malissimo, non si divertirà alla festa e soffrirà.

Se si invita un timido ad una festa di compleanno, sarà in grado di andarci e si divertirà a seconda del momento. Non socializzerà molto, ma riuscirà a non torturarsi tanto e i sintomi non saranno così forti come nella fobia sociale. Diciamo che in quest’ultimo caso il malessere è passeggero, perché si avverte la sensazione di disagio e di inadeguatezza in alcuni momenti, ma ci sono anche attimi di divertimento. Il prima e il dopo della festa non sono così drammatici come accade nella fobia sociale, si tratta di un nervosismo molto più lieve e sopportabile.

Potremmo definire la fobia sociale con la parola “continuità”: i sintomi, la sofferenza, lo stress, i pensieri negativi sono continui. Le persone con fobia sociale riescono raramente a divertirsi, a meno che non sia con familiari stretti o amici di fiducia.

Possiamo definire la timidezza con la parola “passeggero”: i sintomi, la sofferenza e i sentimenti negativi sono passeggeri. Durante la giornata non tutto rappresenta una sofferenza, i timidi riescono anche a divertirsi nelle occasioni sociali e, nonostante non partecipino molto, vivono i loro momenti di soddisfazione e svago.

Un altro tratto caratteristico delle persone con fobia sociale è la tendenza ad “evitare”: sono soliti non affrontare le loro paure e isolarsi sempre di più per non soffrire. Anche i timidi evitano, ma molto di meno; sono capaci di lanciarsi in situazioni sconosciute senza che questo provochi in loro un nervosismo limitante.

Le informazioni che vi vengono offerte attraverso questo articolo sono generiche, per diagnosticare timidezza o fobia sociale si richiede uno studio molto personalizzato di ogni caso concreto.

Immagine per gentile concessione di Kiezuz e Khalis Karl


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