Come discutere senza dover litigare

Come discutere senza dover litigare

Ultimo aggiornamento: 22 ottobre, 2016

È possibile discutere senza litigare? Per alcune persone, sembrerà una cosa impossibile. Eppure, è possibile. Anche se è particolarmente complicato quando la discussione avviene con una persona con la quale conviviamo, in realtà, discutere senza rabbia non solo è possibile, ma è anche un’abitudine molto sana sia per se stessi sia per la relazione con l’altra persona, indipendentemente da quale sia.

Risolvere i conflitti è importante e, se il risultato è positivo, le relazioni si arricchiscono. Nonostante ciò, molte persone non sanno affrontare le opinioni diverse dalle proprie in modo ragionevole e senza arrabbiarsi, tanto meno abbandonare il proprio punto di vista. In altri casi, non essere in grado di vedere i propri limiti o i propri difetti rende la discussione impossibile.

“Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che si brucia”.

-Buddha-

Discutere non significa sfidarsi per vincere la partita

Uno dei problemi principali che fa litigare le persone quando discutono è vedere questo scambio di opinioni come una competizione dalla quale deve emergere un vincitore e un perdente. Sono in molti a prendere le discussioni molto sul personale, come se non trionfare sull’altro li sminuisse.

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Con le discussioni si crea una situazione di competitività che arriva allo stremo. Molte persone scatenano violente discussioni solo per la voglia di vincere, di imporsi, di sentirsi i più potenti.

Per questo motivo, è importante osservare le discussioni da un punto di vista sano, una dinamica nella quale, nonostante la rabbia, le persone riescano a comunicare in modo armonioso, senza cercare di imporsi e adottando un comportamento ricettivo nei confronti della necessità di esprimersi dell’altro.

“Nel momento in cui proviamo rabbia, abbiamo già smesso di lottare per la verità e abbiamo iniziato a lottare solo per noi stessi”

-Buddha-

Consigli per discutere in modo civile

Esiste un detto popolare molto conosciuto che dice che per litigare, bisogna essere in due. Nonostante ciò, a volte, la situazione può diventare assurda. Infatti, molti si approfittano di coloro che sanno mantenere la calma. In ogni caso, tutte le discussioni dovrebbero avere l’obiettivo ultimo di risolvere un conflitto o di arrivare ad un accordo mutuo e del quale entrambe le parti sono convinte.

Tuttavia, come si fa? Di seguito vedremo alcune strategie utili per trasformare le discussioni violente in conversazioni costruttive. Vi servirà una buona dose di pazienza e di autocontrollo ma, in fondo, nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile…

  • Riflettete prima di iniziare a discutere. Domandatevi se state davvero cercando una soluzione o un accordo o se, in realtà, volete solo ferire l’altra persona e sentirvi potenti.
  • Pianificate la discussione in anticipo. Non è possibile discutere in un momento qualsiasi. Dovete trovare un momento che vada bene per voi e per l’altro e nel quale essere nel pieno delle vostre facoltà.
  • Spiegate in modo chiaro e diretto le vostre intenzioni. Non partite per la tangente e non accusate l’altra persona. Non concentratevi sui fatti, bensì sulle soluzioni.
  • Specificate che cosa vi aspettate dall’altro, che cambiamenti proponete e come vi aspettate che l’altro si comporti.

Che cosa fare se vi ritrovate nel bel mezzo di una discussione violenta

I consigli appena elencati valgono solo nel caso in cui siate voi ad intraprendere la discussione. Tuttavia, cosa succede quando qualcuno inizia a discutere con voi in modo violento? Molto spesso, noi stessi ci siamo ritrovati a parlare in modo violento, persino dicendo cose delle quali, poi, ci siamo pentiti, senza sapere bene come siamo arrivati a quel punto.

Non ci sono dubbi sul fatto che è molto difficile reagire in modo tranquillo e diplomatico quando chi abbiamo di fronte ci lancia delle accuse, ci urla contro o ci provoca. Se non siete riusciti a resistere alla tentazione di unirvi alla lotta, non preoccupatevi, ci sono altri modi di rimediare:

  • Restate in silenzio e respirate profondamente. Datevi il tempo necessario per incassare i colpi, accettare la situazione e ricominciare da capo.
  • Chiedete all’altro che vi spieghi tranquillamente che cosa vuole o che cosa succede. Non permettetegli di continuare ad urlare con voi. Chiedetegli, per favore, di spiegarsi.
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  • Ascoltate l’altro senza interromperlo. Cercate di comprendere il suo punto di vista. Tuttavia, per riuscirci, avete bisogno di conoscere tutti i fatti. Quando avrà finito, ponetegli delle domande se avete qualche dubbio.
  • Chiedetegli di dirvi che cosa vuole o che cosa propone che facciate (in certi casi, anche il modo).

Che succede se l’altro non smette di urlare e si sforza di provocarvi?

In questo caso, prendetelo come una partita nella quale non vince chi urla di più, ma chi è in grado di mantenere la calma. In queste condizioni, non arriverete da nessuna parte e, se ciò che vuole l’altro è la guerra, l’unica che otterrà è quella con se stesso per avervi fatto perdere il controllo.

Appena vi è possibile, la cosa migliore è sempre mettere fine alla conversazione. Dite all’altro che parlerete quando sarà più calmo, perché è vostro diritto pretendere rispetto. In questo modo, rispetterete voi stessi e non si tratta certo di superbia, bensì di autostima. Non potete chiedere a nessuno di rispettarvi se non lo fate voi per primi.

“La rabbia è un’emozione molto intensa che sequestra il cervello. Quando la rabbia ci imprigiona, la nostra memoria si riorganizza, a tal punto che è normale dimenticarsi, nel bel mezzo della discussione, perché si era iniziato”.

-Daniel Golema-


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