Gli amori che rimangono nella nostra memoria

Gli amori che rimangono nella nostra memoria

Ultimo aggiornamento: 30 giugno, 2015

Vi siete mai chiesti perché vi ricordate più di certi amori che di altri? Sono passati molti anni, eppure vi ricordate ancora di quel primo bacio, della volta in cui vi eravate presi per mano; addirittura si crea in voi una sensazione di leggero tepore.

Siamo abituati al fatto che siano i poeti a scriverne, ma c’è una spiegazione scientifica a questo? La scienza ci spiega che ciò ha molto più a che vedere con la neurobiologia che con il duro lavoro di Cupido.

Cos’è l’amore?

Tutti, in un momento o nell’altro, si sono innamorati. Durante questa fase, si sperimenta una sensazione di benessere e di piacere, si arriva a credere che nulla può andare male e che abbiamo tutte le carte in tavola per avere successo. Finalmente abbiamo incontrato quella persona che ci lancia verso nuove esperienze e ci dà la forza per affrontarle!

Secondo alcuni studi, sentirsi innamorati attiva la sezione del cervello che libera la dopamina; quest’ultima è un neurotrasmettitore che produce la sensazione del piacere. Aumentano inoltre i livelli di un ormone chiamato “noradrenalina” che, a sua volta, produce effetti nel corpo, ossia aumenta il ritmo cardiaco e la pressione arteriosa.

Durante l’innamoramento, il livello di serotonina, ovvero il neurotrasmettitore che ci salvaguarda dalla sensazione di instabilità, si abbassa. A causa di questa riduzione, s’incomincia ad avere bisogno di aggrapparsi con forza a tutti quegli elementi che sono in grado di far sentire stabilità, in altre parole: la persona amata.

Ma proviamo a pensare a quali altre sostanze producono in noi questi effetti … Le droghe! Proprio così, essere innamorati è come avere una dipendenza. Siamo dipendenti dalla sensazione di benessere che proviamo.

Sull’amore e altri demoni             

Vari ricercatori hanno captato immagini del cervello in azione. Quando conosciamo qualcuno e per la prima volta nasce in noi un grande amore, nel cervello si crea un ricordo molto dettagliato che non è facile da cancellare. Questo fenomeno è conosciuto come “effetto primary”.

Questi ricordi rimangono “contaminati” dalle sensazioni emotive e psicologiche; per dimostrarlo, basta cercare di ricordare un primo bacio e vedremo che, anche se sono passati molti anni, possiamo avvertire la sensazione di tepore e leggera allegria che avevamo provato in quell’istante. Tali ricordi carichi di sensazioni fanno parte di quella che nel mondo della psicologia è conosciuta come “memoria episodica”.

La neurobiologia ha scoperto che gli eventi che sono intrisi di un grande flusso emotivo, vengono fissati nella memoria con maggiore intensità. Sono due le strutture essenziali del cervello che entrano in campo affinché si realizzi questo fenomeno: l’ippocampo e l’amigdala.

Il neurobiologo Antoine Bechara sostiene che, quando una relazione finisce, si crea nel cervello una contraddizione: da una parte vi è la coscienza che la storia d’amore è terminata, dall’altra il cervello continua a produrre scariche corporee e immagini relative alla relazione amorosa. Questo si chiama “conflitto cerebrale”.

Quando poniamo fine a una storia, siamo convinti che, se non sentiamo più dolore e troviamo un altro compagno, scompare anche il legame affettivo. Tuttavia, spesso ci capita di ascoltare una canzone e di ripensare automaticamente a quell’amore del passato. A cosa è dovuto ciò?

L’amigdala e l’ippocampo continuano a produrre scariche quando ci sono degli stimoli che le attivano. Questo fenomeno viene chiamato “marcatore somatico” e fa riferimento alle situazioni e agli avvenimenti che lanciano segnali chimici al nostro corpo. Non viene solo applicato all’amore, ma a tutte le emozioni: alla paura, all’angoscia, all’allegria, ecc.

Pillole per dimenticare

La ricerca e la scienza non hanno limiti, infatti vi sono alcune posizioni che sostengono che è possibile “decostruire” l’amore; si può anche parlare di “pillole per dimenticare”. Se l’amore è collegato ai neurotrasmettitori e agli ormoni, allora è possibile inibirlo con le sostanze adeguate.

Che ne pensate? Credete che verranno veramente prodotte? Sarà possibile liberarci dei ricordi dell’amore?

Immagine per gentile concessione di Africa Studio


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