Gli occhi sono lo specchio dell’anima

Gli occhi sono lo specchio dell’anima
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

I nostri occhi non mentono: essi sono lo specchio dell’anima, la vera espressione di tutte le facce che siamo capaci di presentare in ogni situazione. Il miglior modo di iniziare a conoscere una persona è proprio guardandola negli occhi e osservare le indicazioni che questi ci danno sul suo stato emotivo e sulle sue sensazioni.

I nostri occhi, così come i nostri gesti, ci rendono trasparenti davanti agli altri e rivelano più di quanto non facciano le nostre parole. Il linguaggio non verbale, infatti, può iniziare con uno sguardo e nascondersi in tutti i nostri movimenti, costituendo così la maggior parte delle informazioni che trasmettiamo.

Lo specchio dell’anima, un altro modo di guardarci

Molti studi sostengono che, quando conosciamo una persona per la prima volta, gli occhi possono trasmettere un’ampia gamma di sensazioni: la fiducia, la sfiducia, la sicurezza, il benessere, la paura, ecc. Sappiamo che questo dato è vero perché ci succede tutti i giorni: è come se potessimo andare oltre il filtro rappresentato dal corpo e arrivare all’anima degli altri attraverso i loro occhi.

“L’anima che può parlare con gli occhi,

può anche baciare con lo sguardo”.

(Gustavo Adolfo Bécquer)

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Alcuni esperti che si dedicano allo studio del viso delle persone hanno affermato che gli occhi sono lo specchio dell’anima perché sono la parte più sincera del viso. Sugli occhi non abbiamo nessun controllo, a differenza, ad esempio, della bocca: se ci piace qualcosa, le pupille si dilatano involontariamente, altrimenti si restringono in segno di rifiuto.

Il linguaggio degli occhi

Tra tutte le informazioni che è possibile ricevere attraverso gli occhi, ora faremo una lista che sicuramente vi risulterà curiosa. Ecco perché si dice che lo sguardo sia lo specchio dell’anima:

  • Felicità: quando strizziamo gli occhi e ci brillano più del normale, è probabile che stiamo bene. Non è necessario vedere una persona sorridere con la bocca per renderci conto, grazie al suo sguardo, che è felice.
  • Attenzione: se ci troviamo davanti due occhi aperti e uno sguardo penetrante, significa che la persona è attenta a ciò che diciamo o ciò che sta accadendo. Se sta parlando con noi, pone attenzione nelle nostre parole e allora dovremmo fare caso ad altri aspetti del linguaggio non verbale, per capire se le giudica positivamente o meno.
  • Tristezza: dato che gli occhi sono lo specchio dell’anima, attraverso essi possiamo cogliere quell’emozione che spesso sentiamo e che vorremmo nascondere. In questo caso, le palpebre si innalzano, così come si innalza il bordo inferiore delle sopracciglia.
  • Rabbia: si può notare come le sopracciglia si inarchino e l’espressione diventi totalmente seria. Può anche capitare di aggrottare la fronte.
  • Incertezza o fase di valutazione: quando ascoltiamo qualcuno e rimpiccioliamo gli occhi, può significare che stiamo valutando quello che dice, che mettiamo in dubbio la veridicità delle sue parole o che non capiamo bene cosa ci voglia comunicare. Socchiudere gli occhi può anche indicare stanchezza.
  • Desiderio sessuale o sforzo cognitivo: le pupille si dilatano e ci rendono completamente trasparenti al cospetto dell’altro. Ciò non può essere evitato; arriviamo persino a sfregarci gli occhi perché essi si inumidiscono, mettendoci a disagio.

“Mi spaventa, mi snerva, mi uccide sapere

Che la bellezza non sta nei tuoi occhi, ma in come mi guardi”.

(David Sant)

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“Il volto sociale”

Come avete visto, l’espressione “gli occhi sono lo specchio dell’anima” può essere confermata dalla realtà; tuttavia, c’è molto di più. Secondo lo studio di alcuni psicologi che si occupano di diversi aspetti del linguaggio umano, durante tutta la nostra crescita fino ai 40 anni circa, scegliamo una serie di volti che adattiamo a situazioni comunicative molto diverse e concrete.

Questo è ciò che viene chiamato “il volto sociale”. Pensate, ad esempio, a quando ci troviamo in circostanze tristi, come un funerale, e ci scappa da ridere: la nostra espressione rimane composta. A questo riguardo, Teresa Baró sostiene che l’uomo non sia un essere bugiardo, dato che la vita in società gli impone determinati modelli di comportamento che deve mantenere a costo della sopravvivenza.

Non siamo bugiardi perché non possiamo esserlo: ciò che possiamo fare è adeguare le nostre espressioni facciali e persino alcuni movimenti del nostro sguardo. Tuttavia, non possiamo mai evitare che i nostri occhi siano il riflesso di quello che sentiamo, perché essi sono lo specchio dell’anima.

“Il peggior tradimento che potete fare a voi stessi è non fare ciò per cui vi brillano gli occhi”.

(Anonimo)


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