La terza onda: un esperimento sorprendente

La terza onda: un esperimento sorprendente

Ultimo aggiornamento: 26 giugno, 2015

Steve Conigio era uno studente delle superiori come tutti gli altri. Un giorno, durante la lezione di storia condotta dal professore Ron Jones, formulò una domanda interessante: “Come può il popolo tedesco, con i suoi cittadini comuni, aver ignorato quel che stava succedendo agli ebrei?” Il professore rimase a riflettere; non sapeva come rispondergli. Questo fu l’inizio di uno sconcertante sperimento condotto sulla mente umana, conosciuto come “la terza onda”.

Ron Jones decise di utilizzare una settimana delle sue lezioni per mostrare ai suoi studenti, tramite l’esperienza, come può essere stato possibile che una società libera si trasformasse in un regime fascista. Organizzò un progetto molto dettagliato e riuscì, così, a dimostrare il suo punto: sottoposti a continue pressioni, certi esseri umani finiscono per accettare il totalitarismo come una normalità della vita.

La disciplina

Il professore diede inizio al processo per mezzo della persuasione: in primo luogo cercò di convincere i suoi alunni della bellezza e della magnificenza della disciplina; ordinò loro di assumere una postura del corpo molto rigida sui banchi di scuola e correggeva severamente anche il più piccolo sgarro.

Gli allievi assimilarono rapidamente i nuovi parametri e Jones si chiese fino a che punto sarebbe stato in grado di portarli. Introdusse, quindi, nuove norme, come l’esigenza di rivolgersi a lui chiamandolo “signore”, o l’obbligo di mettersi in piedi e fare un passo in avanti ogni qualvolta si volesse parlare in classe.

La cosa curiosa è che la produttività del gruppo aumentò sensibilmente: gli alunni più passivi, improvvisamente, si dimostrarono più interessati e partecipativi. Tutti sembravano rispondere positivamente di fronte all’autoritarismo.

Il senso di appartenenza

Il secondo giorno, il professor Jones scrisse sulla lavagna una consegna che riassumeva quanto appreso il giorno prima: “La Forza tramite la disciplina”. E aggiunse una nuova massima: “La Forza tramite la comunità”. Poi parlò ai ragazzi dell’importanza di appartenere a un gruppo e inventò alcune storie per rafforzare la sua idea.

I seguito, fece ripetere ad ogni studente le due consegne apprese, in due momenti diversi. Gli alunni si mostravano compiaciuti e sembravano capire sempre di più il sentimento di appartenenza a un gruppo. Alla fine, il professore inventò un saluto con la mano che solo i membri potessero riconoscere: fu quello il momento in cui altri studenti vennero a sapere della nuova “comunità” e richiesero di entrarvi.

Il momento dell’azione

Il terzo giorno si creò una tessera obbligatoria per poter appartenere al gruppo della Terza Onda e più di 200 studenti chiesero di essere ammessi. Si progettò anche un rito d’iniziazione, con il quale i nuovi adepti dovevano giurare fedeltà ai principi del gruppo; inoltre, vennero tutti avvisati sulla necessità di vigilare gli altri, affinché non infrangessero le regole. Non era passato molto tempo che già cominciarono ad apparire le prime accuse: c’erano molte spie, ma il guazzabuglio era totale. Gli alunni che prima erano tra i più attivi, ora si mostravano disorientati e passivi; coloro che precedentemente erano isolati, improvvisamente, si integrarono nel gruppo senza problemi. Persino il Preside della scuola iniziò ad usare il saluto della “Terza Onda”.

L’orgoglio

Il giorno dopo, il professor Jones arrivò in classe e trovò un gruppo di 80 alunni completamente silenziosi e attenti a ciò che lui avrebbe detto. Il professore parlò loro dell’orgoglio nazionale, dell’importanza di rendere il paese la migliore nazione del pianeta; poi li invitò a una riunione pubblica, esclusiva per i membri della Terza Onda, in cui un candidato alla presidenza avrebbe esposto un programma di governo per la nazione. Tutti erano entusiasti e iniziarono a preparare le attività senza fare nessuna obiezione.

La scoperta dell’esperimento                

L’ultimo giorno dell’esperimento ebbe inizio con i preparativi della manifestazione. Nell’auditorium, Jones salutò i suoi allievi, che gli risposero con il gesto concordato; chiese anche loro di ripetere il mantra (La Forza tramite la disciplina!) e i ragazzi lo fecero più volte, con una forte convinzione.

In seguito, Jones accese un televisore, in modo che tutti conoscessero il leader tanto atteso. L’immagine rimase in bianco e nero; poco a poco cominciò a diffondersi un sentimento di angoscia e calò un lungo silenzio di delusione.

Fu in quel momento che Jones prese il microfono e disse queste parole: “Ascoltatemi con attenzione, ho una cosa importante da dirvi. Non c’è nessun leader. Non c’è nessun movimento nazionale chiamato la Terza Onda. Siete stati usati e manipolati: non siete migliori dei tedeschi che hanno aderito al nazismo che avete studiato.”

Proiettò poi un film sul Terzo Reich. Alcuni dei ragazzi si misero a piangere, altri semplicemente si alzarono e se ne andarono in silenzio, delusi.

Immagine per gentile concessione di James Vaughan.


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