L'arte della seduzione

L'arte della seduzione

Ultimo aggiornamento: 01 giugno, 2015

Alcune specie di uccelli intonano bellissimi canti oppure danzano con grazia attorno alla femmina che hanno scelto. Molti animali si scontrano in duelli mortali per decidere a chi spetta la femmina contesa. Altre specie, come il pavone, spiegano la loro coda per mostrare tutto il loro splendore e la loro bellezza. I rituali di corteggiamento sono presenti in tutto il mondo naturale.

L’uomo non sfugge a questa logica, addirittura ripete a modo suo le strategie delle altre specie animali. Fa sfoggio delle sue abilità, si contende l’oggetto del suo amore con altri e si pavoneggia, tutti modi per riuscire ad attirare l’attenzione della possibile preda.

I rituali umani, ovviamente, sono più sofisticati e cambiano a seconda della cultura. In origine, si trattava semplicemente di afferrare una lancia e di rapire la donna. Al giorno d’oggi, nella cultura occidentale, il corteggiamento ha sfumature molto più eleganti, anche se, in un modo o nell’altro, conserva le fondamenta dell’età della pietra.

Il maschio alfa, un mito?

Secondo un approccio biologico, la presenza del maschio alfa domina anche il mondo degli umani. Non si tratta propriamente dell’individuo con più muscoli o di quello che rischia la pelle in un confronto. No. Il maschio alfa nella cultura odierna è quello che si dimostra più dotato, che sopravvive e che si impone. Il più sicuro di sé, quello che tiene tutto sotto controllo, quello che ha la prima e l’ultima parola.

Questa tipologia di uomo rappresenta il tipico “maschio occidentale”. Numerose ricerche dimostrano che è quello preferito dalle donne, nonostante il femminismo.

Il motivo è semplice: biologicamente siamo dotati di allarmi segreti. Lo scopo ultimo dell’incontro sessuale è quello di perpetuare la specie. Per questo, in maniera inconsapevole, le donne si sentono più attratte dall’«esemplare» meglio dotato dal punto di vista genetico, in modo da soddisfare questo proposito di procreazione.

Gli approcci culturali suggeriscono un’analisi diversa, dicono che l’esistenza del “maschio alfa” sia una costruzione sociale. Una prova di questa affermazione è il fatto che non tutte le culture adottano quest’immagine. L’antropologa Margaret Mead ha studiato diverse società della Nuova Guinea e ha potuto stabilire che non tutti i ruoli di genere corrispondono a quelli occidentali. Nella comunità “Arapesh”, ad esempio, gli individui hanno comportamenti che potremmo catalogare come “femministi”. Gli uomini vengono valorizzati per la loro delicatezza e la loro dedizione alla casa e alla famiglia.

Stando così le cose, potremmo concludere dicendo che la questione della conquista è profondamente influenzata dalla cultura. Le strategie per vincere l’amore di una donna hanno valore in base alla società di cui stiamo parlando. In certi ambienti può essere efficace mostrarsi forti e invulnerabili, mentre in altri no.

Anche le donne giocano

Fino a qualche decennio fa, non si è mai parlato della donna come parte attiva nel processo di conquista amorosa. Tutti erano dell’idea che la donna dovesse aspettare che l’uomo la scegliesse e si mettesse d’impegno per sedurla. Da parte loro, le donne dovevano solamente essere belle e incrociare le dita per poter essere la scelta degli uomini.

È possibile che molte donne abbiano accettato per secoli questi precetti, ma si sa anche che alcune non si sono mai rassegnate a questo ruolo così docile. Joséphine, l’amante di Napoleone, ad esempio, si è sempre dimostrata molto audace nelle sue conquiste amorose e non ha mai temuto i pettegolezzi della società del suo tempo. Lo stesso vale per altre grandi donne della storia, come ad esempio Manuela Sáenz o Carolina Otero, “la Bella Otero”.

Di fatto, molti affermano che in realtà è sempre la donna a conquistare l’uomo. Le sue arti sono diverse, ma non per questo meno efficaci. Non deve esibirsi come un pavone, ma affascinare con lo sguardo, con il sorriso, con il modo di fare e di parlare. Non deve nemmeno essere bella, più che altro attraente. Deve avere fiducia in se stessa, essere intelligente e un po’ sfacciata, senza però cadere nella volgarità. La donna di solito seduce con armi discrete e non aggressive. Questo, almeno, è quanto riferiscono gli esperti sull’argomento.

Che sia l’uomo oppure la donna ad iniziare la conquista, la cosa certa è che avrà successo solamente chi mostrerà un genuino amor proprio. Questo è ovvio, dato che è impossibile risvegliare l’interesse dell’altra persona se non c’è una forte valorizzazione dietro. Infine, la vera seduzione non può essere pianificata, non è frutto di strategie definite in precedenza. Più che altro, la seduzione è la conseguenza della convinzione di poter amare ed essere amati.

Immagine per gentile concessione di Arturo Marín Segovia.


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