Metodo Montessori per stimolare la creatività dei bambini

Metodo Montessori per stimolare la creatività dei bambini

Ultimo aggiornamento: 03 giugno, 2016

Per i bambini, la vita è tutta un’avventura creativa, che a volte si esprime attraverso semplici scarabocchi che per un adulto sono di difficile comprensione. Il metodo Montessori ci suggerisce di fermarci prima di criticare quel disegno “senza senso” e di cercare di trasmettere al bambino la luce di cui ha bisogno, perché possa poi proseguire lungo il suo cammino ed esplorare in libertà.

Daniel Goleman, nel suoi libro Lo spirito creativo, ci spiega il caso di un bambino di poco più di 10 anni che dice alla mamma che deve realizzare un cortometraggio horror per un progetto scolastico. La mamma gli compra quindi della marmellata di ciliegie, la più rossa di tutte, e la usa per sporcare gli armadi. Poi gli mette in mano una telecamera e gli permette di utilizzare la sala come studio di registrazione. Quel bambino era Steven Spielberg.

Questo semplice esempio ci dimostra il potere che hanno gli adulti quando decidono di agire come facilitatori della creatività, e non tagliare le ali ai più piccoli. Questo, purtroppo, non succede spesso nella scuola tradizionale, in cui non viene stimolato il piacere dell’apprendimento, ma solo la pressione per i voti e la ricerca della perfezione, soffocando l’allegria e la fantasia.

Il metodo Montessori, invece, ci suggerisce di fare proprio il contrario: vi invitiamo a scoprirlo insieme a noi!

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Quando si tratta di innovazione in ambito educativo, il primo paese che ci viene in mente è sempre la Finlandia, che si distingue per essere sempre all’avanguardia in questo settore. Bene, forse non lo sapete, ma anche in Italia esistono scuole che seguono da anni il metodo Montessori per stimolare la creatività, nonché la teoria Piaget sui cambiamenti evolutivi dei bambini. E, proprio nel nostro paese, è persino stato ideato un altro metodo pedagogico, dall’approccio simile al Montessori, chiamato “Reggio Emilia Approach”, applicato da diverse scuole per l’infanzia. I risultati che si ottengono sono davvero meravigliosi!

“Il primo dovere dell’educazione è agitare la vita, lasciandola libera di svilupparsi.”

Diversi pedagoghi ed esperti di educazione hanno sottolineato il valore di questo metodo, conosciuto come “scuola divertente” o “scuola dei giochi”. Possono accedervi bambini dai 2 ai 6 anni di età, che godono di un’ampia libertà d’azione. Lavorano all’aria aperta e hanno a disposizione diversi materiali: disegnano , modellano, risolvono indovinelli, visitano musei e, soprattutto, soddisfano la loro naturale curiosità in questa fase della vita così importante.

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Un aspetto essenziale del Reggio Emilia Approach è la partecipazione dei genitori. Questo metodo è stato ideato per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale in una scuola fondata dentro un edificio che un tempo ospitava un vecchio cinema. Le famiglie sapevano bene cosa volessero. Desideravano mettere al mondo bambini in grado di trasformare la realtà. Perché la creatività, in fondo, non è altro che il dono di poter pensare in libertà divertendosi. Per questo motivo, decisero di adottare il metodo Montessori.

Come applicare il metodo Montessori della creatività in casa

Di sicuro più di una volta vi sarà capitato di stupirvi per un disegno stranissimo fatto da vostro figlio o da un altro bambino. Loro ce lo mostrano con orgoglio, ma il nostro sguardo da adulti, limitato e oggettivo, rare volte è in grado di capire perché una persona ha dieci gambe (il bambino vi dirà che sta ballando) o perché quel giorno ha disegnato il papà più piccolo della mamma (magari è un po’ arrabbiato con lui!).

Dobbiamo stimolare la capacità di stupirsi del bambino, e la sua spontaneità: in questo modo, qualsiasi cosa per lui sarà possibile.

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Invece di criticare i disegni del bambino, di ironizzare sulle sue folli idee o di voler tarpare le ali per poi legarlo al pilastro della logica e del controllo, è necessario accendere e potenziare ulteriormente la sua creatività. Potete star certi che un domani rappresenterà per lui un valido e potente strumento. Oggi vi spieghiamo come riuscirci.

La prima cosa che dobbiamo capire è che un bambino non è un piccolo adulto. Tuttavia, proprio come noi, è in grado di sperimentare e provare cose diverse, permettersi degli errori e imparare dagli sbagli, ed esplorare il mondo attraverso il gioco. Non dobbiamo cercare di farlo crescere in fretta, ma piuttosto permettere che giochi, rida e scopra il mondo con allegria.

Il maggiore potenziale creativo di una persona è quello dell’infanzia. I neurologi ci dicono che le onde cerebrali di un preadolescente sono più ricche di onde theta rispetto a quelle di un adulto. E proprio queste onde sono legate alla capacità di sognare, creare, innovare…

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Per alimentare la creatività di un bambino, dobbiamo essere in grado di suggerirgli cosa fare, senza però controllarlo. Sarà sempre meglio avvicinarci a lui attraverso la creatività, piuttosto che attraverso un obbligo. Evitate le critiche , i paragoni e le osservazioni continue che sottolineano solo gli errori e non le loro virtù: in questo modo, gli garantirete una sensazione di libertà, sicurezza e piacere.

Un fatto interessante da tenere in considerazione è che tutte le famiglie che sono riuscite a stimolare la creatività dei loro bambini sin dai primi anni hanno scoperto che, con il tempo, i loro figli hanno sviluppato un talento naturale per una certa attività.

L’unica cosa di cui il bambino ha bisogno è di sentirsi sicuro, vedersi come una persona in grado di esplorare il mondo sentendosi libero, e al contempo amato dai suoi genitori. Sono tutti aspetti essenziali difesi dal metodo Montessori che non accetta che vengano pronunciate frasi come “non puoi”, “non sai” o “non ci riuscirai mai”.

Dobbiamo evitare tutto ciò e alimentare l’energia vitale che solo l’amore sincero e la fiducia dei genitori possono offrire ai bambini.

Immagini per gentile concessione di Soosh


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.