Mi piaci perché rendi grandi i piccoli istanti

Mi piaci perché rendi grandi i piccoli istanti
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Mi piaci perché con te la vita sembra facile. Non esistono trucchi né scuse, distanze né egoismi quando condivido il mio tempo con te. E non è facile che ciò accada al giorno d’oggi.

Si parla di relazioni significative che possono comprendere l’amicizia, l’affetto di coppia, così come i legami di famiglia. In realtà non è per nulla facile erigere relazioni armoniche e bilanciate, relazioni in cui, senza sapere come, i piccoli istanti diventano grandi momenti.

Mi piaci perché porti la calma nei miei giorni di tormenta. Perché so quanto sia raro trovare un’anima nobile in un mondo sempre in corsa e pieno di egoismo. Sei come un diamante grezzo che risplende selvaggio illuminando tutti gli altri.

Durante il giorno, i nostri pensieri sono occupati in modo speciale da almeno una, due o tre persone. Non si tratta per forza del partner: anche gli amici si possono rivelare individui significativi con i quali poter condividere un pensiero, un’esperienza, un desiderio…

Senza sapere come, riusciamo a tessere finissimi fili dorati che ci uniscono gli uni con gli altri. Sono quelle “persone speciali” che con certezza si instaurano nella nostra anima senza capire bene perché, ma ciò ci fa piacere. Condividono con noi valori, sentimenti e soprattutto reciprocità.

I pilastri base delle relazioni significative

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Le persone, gli esseri umani, costruiscono le proprie relazioni basandosi per la maggior parte non su fattori razionali, bensì emotivi. Ci lasciamo trasportare da quelle inspiegabili connessioni capaci di legarci gli uni agli altri.

Ebbene, in quest’avventura di relazioni umane capita a volte di sbagliare. Alcune persone sono fatte di troppe sfaccettature, troppe carenze che si trasformano in bisogni da soddisfare, in egoismi… e senza sapere come, ci ritroviamo ad essere barche alla deriva perse in un oceano di lacrime.

La trama della vita si basa sul caso: quel compagno di lavoro che è inciampato per sbaglio addosso a noi, quella compagna d’università che è stata bocciata in quello stesso esame, l’amico dell’amica che per caso ci siamo ritrovati alla festa… La quotidianità è fatta di vita che va vissuta, di istanti che consentono di instaurare legami più o meno significativi se si soddisfano questi quattro requisiti:

Prima legge: l’affetto

L’affetto è sempre stato e sempre sarà il pilastro principale a sostegno delle relazioni autentiche, quelle di una vita intera, quelle che non conoscono tempo né distanza. Mi piaci perché so che ti preoccupi per me, perché il mio affetto è sincero, perché ti auguro sempre e solo il meglio, proprio come tu fai con me…

Non si tratta soltanto delle relazioni di coppia. L’amore sincero, l’affetto che riscalda, che soddisfa e che si preoccupa è necessario anche per i vincoli d’amicizia e famigliari, perché chi ci ama ci rispetta davvero e ci considera importanti nella sua vita. Ciascuno di noi ha bisogno di affetto per sentirsi sicuro, per consolidare le proprie radici, per sentirsi bene con se stesso.

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Seconda legge: guardare il positivo che c’è negli altri

Questa dimensione è assolutamente fondamentale. A tutti è nota la sensazione che si prova quando si ha accanto una persona in grado di evidenziare esclusivamente i nostri aspetti negativi: i difetti, gli errori, le paure, le insicurezze…

  • Quando si incontra una persona capace di apprezzare positivamente chi siamo, di accettare i nostri difetti e disposta a incitarci affinché miglioriamo ogni giorno anziché giudicarci, allora sapremo di aver trovato un autentico tesoro.
  • È bene sapere che per riuscire a tirar fuori gli aspetti positivi degli altri, dobbiamo prima di tutto liberarci di molti dei nostri pregiudizi.
  • C’è chi vede la vita da un punto di vista limitato, chi non riesce nemmeno a considerare se stesso come una persona capace, coraggiosa e felice. Questo malessere interiore lo porterà a focalizzarsi esclusivamente sui difetti altrui.

Terza legge: la fiducia

Di quanti vi fidate ciecamente? La prima persona in cui dovremmo avere piena e totale fiducia siamo noi stessi. Dopodiché, l’elemento che può davvero arricchire la nostra vita è il sostegno quotidiano di quell’amico, quel compagno, la madre o il fratello che sappiamo essere sempre al nostro fianco.

  • La persona di cui abbiamo fiducia avrà sempre un’opinione positiva su di noi.
  • Saprà ascoltare, ci saprà capire e saprà mostrarci la sua grande empatia.
  • Sa fare squadra.
  • Si farà carico dei suoi errori e ci segnalerà i nostri in maniera costruttiva.
  • Crederà nelle nostre capacità.

Quarta legge: una dipendenza sana

Un aspetto curioso legato al tema della dipendenza, è che talvolta, nonostante si conoscano le differenze tra quella sana e quella dannosa, quasi senza sapere come, si finisce coinvolti in una relazione in cui l’ago della bilancia pende a nostro sfavore. Per questo è importante tenere a mente alcuni aspetti di base necessari per stabilire relazioni positive e significative.

  • Una relazione, che sia d’amicizia o di coppia, deve favorire la crescita, l’avanzamento, l’apprendimento… il ritrovamento di un equilibrio.
  • Se ci accorgiamo che stiamo dando tutti noi stessi, che ci stiamo offrendo senza ricevere nulla in cambio e che pian piano stiamo perdendo la capacità di riconoscerci, fermiamoci a riflettere sulla situazione.
  • Le persone che fondano il loro legame su una dipendenza sana, rispettano gli spazi, sanno arricchire senza imporre e comprendono che la vita è dare e non togliere.

Mi piaci perché rendi i piccoli momenti quotidiani grandi istanti da conservare nel cuore, perché il tempo si riempie di sorrisi, di complicità e della semplicità di una vita che trova finalmente un senso.

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Immagini per gentile cortesia di Marie Coubert e Pascal Campion


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