Nessun nodo può restare aggrovigliato per sempre

Nessun nodo può restare aggrovigliato per sempre

Ultimo aggiornamento: 15 giugno, 2016

Quando ci troviamo di fronte ad un problema, o ad un agglomerato di problemi, l’esaurimento mentale e fisico che ne deriva può farci avvolgere da una nube e farci pensare che quel brutto momento non passerà mai e che non ne usciremo mai. Ma non può piovere per sempre: il nodo finirà per sciogliersi.

Quel che è certo è che tutto passa e che, a parte i problemi al di fuori dalla nostra portata, la maggior parte delle questioni che ci preoccupano e ci trasmettono ansia e malessere finisce per risolversi: ricordate che, se i problemi si moltiplicano, anche le soluzioni possono fare lo stesso.

Un groppo in gola

Sentiamo un peso sul petto, come se qualcuno stesse esercitando una pressione su di esso, e abbiamo lo stomaco chiuso. I muscoli dell’esofago si contraggono, la gola si blocca e ci si secca la bocca. I problemi ci portano a vivere episodi di ansia, caratterizzati da sintomi paralizzanti.

“Il viaggiatore che valica la sua montagna in direzione d’una stella, se si lascia troppo assorbire dai suoi problemi di scalata, rischia di dimenticare quale stella lo guida”.

(Antoine de Saint-Exupery)

nodo 2

In situazioni di forte stress emotivo, il corpo reagisce entrando in stato d’allerta; si tratta di un’angosciante sensazione di disagio che deve essere risolta. Ci troviamo avvolti dalla nube di cui parlavamo prima e non riusciamo a trovare il modo di uscirne.

Non tutti affrontiamo le difficoltà allo stesso modo, ma tutti abbiamo pietre lungo il cammino e preoccupazioni che vorremmo evitare. Ci sono persone che riescono a sopportare gli ostacoli in modo più efficace e altre che vedono i nodi della vita enormi, più grandi di loro. Se fate parte di questo secondo gruppo, vi consigliamo di continuare a leggere.

Per sciogliere il nodo, è necessario un processo

Ogni nodo è un modo a sé e, ciò che dall’esterno può sembrarci semplice, dentro può essere un abisso. Non tutti indossano le stesse scarpe e non tutti hanno lo stesso livello di sopportazione quando si cammina. Ad ogni modo, quando abbiamo un problema, dobbiamo sempre affrontare un processo per poterlo superare.

Affrontare il nodo che ci impedisce di andare avanti richiede quattro fasi:

1) definire esattamente cosa ci succede;

2) essere consapevoli che è necessario coraggio per trovare una soluzione;

3) considerare le opzioni a disposizione

4) sforzarci di applicare la soluzione migliore che abbiamo trovato e trarne un insegnamento.

“Affrontarlo, affrontarlo sempre, è questo il modo di risolvere un problema. Affrontandolo!”.

(Joseph Conrad)

nodo 3

Ogni cambiamento necessita calma e serenità; se ce ne sentiamo privi, è fondamentale cercarle a tutti i costi. Solo in questo modo potremo vedere con chiarezza quali opzioni abbiamo a disposizione e quale di queste è la più vantaggiosa per poter uscire dalla situazione in cui ci troviamo. La parte cruciale e più spinosa del processo è la fase di analisi dei pro e dei contro delle possibili soluzioni da adottare.

Quando abbiamo sciolto il nodo

Tutti i nodi possono sciogliersi e si sgroviglieranno nel momento in cui faremo rilassare il nostro corpo. Per sconfiggere il problema, bisogna prima capire chi ne subisce gli effetti e in che modo; dopodiché, come abbiamo già detto, possiamo scegliere una soluzione e imparare dall’esperienza vissuta.

Ogni momento cupo ha una lezione da dare e il dolore è necessario per trovare un equilibrio emotivo: anche se i problemi ci inducono a pensare che tutto questo male non servirà a nulla, in realtà ci aiuterà a capire che siamo più forti di quello che crediamo.

nodo 4

La cosa più importante, oltre alla lezione appresa, è anche guardare il nodo da lontano e renderci conto che siamo stati capaci di scioglierlo: quando i problemi ci lasciano e li abbiamo risolti, ci sembrano più semplici, diversi, distanti.

“In quel momento la maggior parte dei miei problemi mi sembrava complicata” – confessò lo zio. “Ma poi le soluzioni trovate apparivano abbastanza semplici”.

(Spencer Johnson)


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