Non sei depresso, sei distratto

Non sei depresso, sei distratto
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 07 ottobre, 2022

Facundo Cabral, poeta e cantautore argentino, scrisse quello che si può definire il “ritratto della vita”, riflettendo sul significato di tutto ciò che ci sfugge, dell’innocenza delle prime volte sovrastate dalle dure esperienze della vita.

Il testo dal titolo “Non sei depresso, sei distratto”, ci parla di speranza e di lotta, della rielaborazione del dolore, della capacità di affrontare la vita con responsabilità, ma non con troppa serietà, perché è così che tutto si capovolge. Ci incita a circondarci delle persone giuste, ci parla della possibilità di dare un senso alla propria vita grazie all’amore e alla contemplazione. Del fatto che se si vive, nient’altro è poi così importante.

Talvolta crediamo di essere tristi e sfortunati per qualcosa in concreto, perché ciò che credevamo essere il motore della nostra esistenza ci sta sfuggendo, ci sentiamo depressi senza apprezzare realmente tutto ciò che abbiamo intorno.

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Ci sentiamo depressi perché non apprezziamo tutto quello che ci circonda

“Distratto dalla vita che ti popola, hai cuore, cervello, anima e spirito… Come puoi dire di essere povero e sfortunato. Distratto dalla vita che ti circonda, delfini, boschi, mari, montagne, fiumi.

Non cadere in ciò in cui è caduto tuo fratello, che soffre a causa di un essere umano quando al mondo ne esistono altri 5600 milioni, e vivere soli non è neanche così male; io vivo al momento e la solitudine mi permette di conoscere me stesso, il che è fondamentale per vivere.  

Non cadere in ciò in cui è caduto tuo padre, che si sente vecchio perché ha settant’anni, dimenticandosi che Mosè guidò l’esodo ad ottanta e Rubinstein a novanta interpretò Chopin come nessun altro, per citare due casi eclatanti. Non sei depresso, sei distratto…

Per questo sei convinto di aver perso qualcosa, ma ciò è impossibile: ti è stato dato tutto. Tutto ciò che hai è tuo senza che tu abbia mosso un dito, perciò non sei padrone di nulla. Inoltre, la vita non toglie, piuttosto ti libera delle cose, ti alleggerisce per consentirti di volare più in su e raggiungere la pienezza.

La vita è una scuola dalla culla fino alla tomba, e quelli che chiami problemi sono in realtà lezioni; la vita è dinamica ed in costante movimento, per questo devi prestare attenzione al presente, per questo mia madre mi disse “io mi occupo del presente, il futuro è nelle mani di Dio”, per questo Gesù disse “non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”.

Non hai perso nessuno, i morti hanno raggiunto l’aldilà prima di te, ma tutti noi ci andremo; inoltre, la loro parte migliore, l’Amore, vive ancora nel tuo cuore.”

Il testo ci comunica che quella che crediamo essere uno stato di depressione, talvolta è semplicemente una distrazione nei confronti del mondo. Lo fa attraverso la prospettiva artistica e poetica spesso legata a questo tipo di riflessioni. Se osservati da un punto di vista psicologico, i concetti descritti acquistano una logica e una ragione.

A volte siamo talmente abbattuti per qualcosa, da sentirci insicuri, turbati da vuoti e lotte esistenziali, addolorati per il passato; ciò ci porta a non cogliere le situazioni magnifiche che si presentano dinanzi a noi. Rimandiamo le passeggiate con gli amici, le opportunità di conoscere persone nuove, la lotta per un nuovo lavoro fino a cadere, piano piano, nella depressione.

Ci lasciamo distrarre dalle cose negative

I nostri pensieri e i nostri schemi cognitivi ci fanno valutare il mondo in chiave negativa, ma se si rimane immobili, la situazione non può migliorare. Ci abituiamo all’ombra, ad una monotona, ma confortevole malinconia, e crediamo che non esista altro modo di vivere al mondo. Guardiamo la televisione restando indifferenti verso ciò che accade nel mondo, perché ormai siamo abituati a vivere nella nostra irreale realtà.

Ma è proprio per questo che la nostra non è reale depressione, bensì una distrazione fatta degli aspetti negativi che non consentono di vedere la magnificenza del mondo. Siamo distratti da persone che non si lasciano appassionare, che si fanno influenzare dai giudizi di valore, dai doveri, dai ricordi e dal disamore.

Non farti più distrarre da quello che non ti consente di vedere

“Non trovi la felicità nonostante essa sia facile da trovare, basta ascoltare il cuore anziché la testa; la testa, essa è condizionata dalla memoria, dalle complicazioni e dagli ordini del passato, dai pregiudizi che ammalano, che incatenano. La testa divide e impoverisce, la testa non è in grado di accettare che la vita è così come è, non come dovrebbe essere.

Segui solo ciò che ami e sarai felice. Chi lo fa è condannato all’eterno successo; e il successo arriverà quando deve arrivare, poiché ciò che deve essere sarà e arriverà in modo naturale.

Fai la pace con te stesso, guardati allo specchio e sappi che la persona riflessa è opera di Dio; decidi in questo stesso momento di essere felice: la felicità è un’acquisizione, non arriverà da fuori. Inoltre essa non è un diritto ma un dovere, poiché colui che è infelice affligge anche gli altri.

Un singolo uomo privo di talento e di valore per vivere ordinò lo sterminio di sei milioni di fratelli ebrei. Molte sono le cose da cui trarre piacere, e il nostro passaggio sulla terra è troppo breve per perdere tempo.”

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Le perdite di tempo sono sofferenze. Anche se è inevitabile provare dolore prima o poi nella vita, come nel caso della perdita straziante di una persona cara, la sofferenza prolungata è un’opzione che possiamo accogliere o scartare.

Si può scegliere di non farsi più distrarre dalle cose negative che impediscono di vivere pienamente la vita, di occuparsi di se stessi, si può decidere di lasciare da parte il vittimismo come scusa per tutti i nostri mali.

Non siete depressi, piuttosto non riuscite a vedere le carezze e l’amore che vi circondano, e vi concentrate solo sui secondi fini e le disgrazie di questo mondo. Siete troppo impegnati a pensare alla colpa, e il suo peso vi sta impedendo di apprezzare la vita; ma sta a voi decidere come affrontarla.

Non siete depressi, siete distratti. Ma ricordate che l’innocenza è eccitante, perché tutto è uno specchio, tutto è una festa, e per questo non possiamo permetterci di portare addosso il peso di pensieri e persone di cui non abbiamo bisogno.

Adesso lo sapete. Vi state lasciando confondere da tutto questo, quindi siete distratti, non depressi.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.