Non si deve giudicare

Non si deve giudicare

Ultimo aggiornamento: 27 settembre, 2015

“Non aspettarti che gli altri comprendano il tuo viaggio, soprattutto se non hanno mai dovuto percorrere il tuo cammino”

– Maestro, sono qui perché mi sento così piccolo che non ho le forze per fare nulla. Mi dicono che non servo a nulla, che non faccio mai niente di buono, che sono goffo e un po’ tonto. Come posso migliorare? Cosa posso fare per essere apprezzato?

Il maestro, senza guardarlo, rispose:

– Mi dispiace figliolo, non posso aiutarti, prima devo risolvere il mio problema personale. Forse più tardi …

E, dopo una pausa, continuò:

– Se potessi prima aiutarmi tu, potrei risolvere questo problema velocemente e, forse, poi ti potrei aiutare.

– Volentieri, Maestro – balbettò il giovane, ma avvertì nuovamente di essere trascurato e che le sue necessità venissero messe in secondo piano.

– Bene – asserì il maestro.

Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, dandolo al ragazzo, disse – prendi il cavallo che sta lì fuori e cavalcalo fino al mercato. Devo vendere questo anello perché devo pagare un debito. Devi cercare di ottenere da esso la più alta quantità di denaro che puoi, non accettare meno di una moneta d’oro. Va subito e torna con quella moneta prima che puoi.

Il giovane prese l’anello e partì. Al suo arrivo, cominciò subito a proporre l’anello ai mercanti. Questi lo guardavano con un certo interesse, ma solo fino a che il giovane non spiegava quanto voleva per l’anello.

Quando il giovane proponeva la moneta d’oro come prezzo, qualcuno rideva, altri si giravano e se ne andavano e solo un vecchietto fu così gentile da spiegargli che una moneta d’oro era davvero troppo per quell’anello.

Tentando di aiutarlo, un uomo gli offrì una moneta d’argento e una di rame, ma il giovanotto aveva istruzioni precise: non poteva accettare meno di una moneta d’oro; perciò rifiutò. Dopo aver offerto il gioiello ad ogni passante (più di cento persone), si avvilì per il suo fallimento, montò a cavallo e fece ritorno.

Quanto desiderava possedere una moneta d’oro! Avrebbe potuto darla al maestro per liberarlo dalla sua preoccupazione e, quindi, ricevere i suoi consigli e il suo aiuto. Fece il suo ingresso nella stanza.

– Maestro – disse – mi dispiace, ma è impossibile ottenere quel che mi ha chiesto. Forse potrei guadagnare due o tre monete d’argento, ma non posso ingannare nessuno a proposito del vero valore dell’anello.

– È molto importante quel che hai detto, mio giovane amico – rispose sorridendo il maestro – prima, dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello. Monta nuovamente a cavallo e recati dal gioielliere. Chi può saperlo meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti può dare. Ma non badare alla sua offerta, non venderglielo: ritorna qui con il mio anello.

Il giovane montò di nuovo a cavallo. Il gioielliere esaminò l’anello alla luce del candelabro, lo guardò con la lente d’ingrandimento, lo pesò e poi disse:

– Ragazzo, di’ al tuo maestro che, se vuole vendere il suo anello ora, non posso dargli più di 58 monete d’oro.

– 58 monete d’oro?? – esclamò il giovane.

– Sì – rispose il gioielliere- con un po’ di tempo a disposizione potremmo ottenere quasi 70 monete, ma se ha bisogno di venderlo urgentemente …

Il giovane corse emozionato alla casa del maestro per raccontargli l’accaduto.

– Siediti, – disse il maestro dopo averlo ascoltato – tu sei come questo anello: un gioiello prezioso ed unico. In quanto tale, solo un vero esperto può riconoscere il tuo valore. Perché passi la vita aspettandoti che tutti si rendano conto di quanto vali?

Detto ciò, si rinfilò l’anello al mignolo della mano sinistra.

Oggi vi abbiamo raccontato questa storia perché è importante non giudicare. Si conosce il nome di una persona, non la sua storia. Non se ne conoscono i pregi, né i difetti.

Non bisogna giudicare a meno che non ci si è trovati negli stessi panni di una persona e ci si è comportanti in modo diverso. L’unica cosa che si sa di una persona è ciò che questa ha raccontato e che si è imparato. Non ci si ferma nemmeno un attimo a guardarsi intorno. Ognuno di noi percorre il proprio cammino, quindi su assume la responsabilità di apprezzarsi.

Ci si fa del male, pensando che ciò che gli altri credano di noi sia il proprio prezzo reale. Tuttavia, bisogna imparare la lezione e non commettere di nuovo questo errore, essere immune ai giudizi altrui. Il nostro prezzo è quello che saremmo disposti a pagare e bisogna interpretare la parte di se stessi per il resto dei propri giorni.

L’unico modo per sentirsi liberi è smettere di paragonarsi agli altri; nessun oro può pagare la nostra persona. La nostra immagine è il riflesso della nostra sicurezza e della nostra autostima, cose che possiamo trovare solo dentro di noi. Non potete immaginare quanto sia meravigliosa la sensazione di smettere di cercare fuori ciò che in realtà si ha dentro.


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