Se non vi amate, non vi conoscete

Se non vi amate, non vi conoscete

Ultimo aggiornamento: 08 agosto, 2016

L’autostima è una parola che va di moda e che, a volte, sembra essere un dispositivo magico che ci aiuta a comprendere tutto ciò che ci succede. È come se tutti i problemi si potessero spiegare con una frase fatta: mancanza di autostima. C’è una specie di epidemia che potremmo riassumere dicendo che ci è difficile amare noi stessi. Forse questo accade per un motivo chiaro: se non vi amate, non vi conoscete.

La chiave sta in quella voce interiore che commenta tutte le nostre azioni, sentimenti e pensieri. Quella voce che ci valuta e approva o contraddice. A volte dimentichiamo che quella voce è stata costruita da noi stessi e che, per questo, possiamo ridirigerla quando non è costruttiva.

Il problema è che dimentichiamo una cosa che va oltre questa voce: chi ci ha valutati e continua a valutarci non possiede la verità assoluta. Ciò che hanno espresso ed esprimono gli altri riguardo a chi siamo probabilmente ha molto più a che vedere con loro che con noi. Tutti indossiamo un particolare tipo di occhiali e ognuno crede che ciò che vede è ciò che succede davvero.

bottiglia contiene donna

Se non vi amate, riconoscetelo

La mancanza di amor proprio non si esprime solo con sentimenti di sottovalutazione o di incompetenza nelle diverse situazioni quotidiane. A volte si pensa che se qualcuno impone la sua presenza con forza, vuol dire che ha un’autostima molto alta. Tuttavia, di solito non è così.

La mancanza di autostima si manifesta come il timore o la paura di rischiare. Ci si mantiene nei limiti di ciò che si conosce, perché si pensa di non essere all’altezza delle esigenze di ciò che è nuovo. Quella paura si estende alle parole e ai pensieri. Non si è capaci di esprimere ciò che si ha davvero dentro, perché si ha paura della reazione degli altri. E, allo stesso tempo, la voce interiore toglie importanza a questi pensieri: “sono stupidaggini” suggerisce. E voi tacete.  

Tuttavia, la mancanza di amor proprio si esprime anche in altri modi. Per esempio, quando si diventa servili nei confronti di una figura autoritaria o in una situazione nella quale ci si vuole far notare. Vi importa particolarmente di ciò che vi dice o pensa di voi il vostro capo, il vostro insegnate o un esperto.

Per questo motivo cercate di regolare ciò che dite e fate, per gratificare quella persona o gruppo. A volte si ha anche bisogno di essere riconosciuti dagli altri. Per questo si grida e si sbraita, per ottenere un riconoscimento.

donna dalla pelle pallida

Ci si ama solo quando ci si conosce

C’è una domanda ovvia, che non tutti si pongono: conosco davvero me stesso? L’auto-conoscenza non significa semplicemente sapere qual è il proprio colore preferito e che cibo si detesti, se il calcio piaccia o dà ai nervi. Il tema va molto oltre i gusti e le preferenze.

Ovviamente è molto importante sapere che cibo vi piace, cosa amate indossare ,ecc. Da qua comincia tutto. Può sembrare esagerato, ma in realtà ci sono molte persone che non sanno davvero se amano quello che mangiano. Lo stesso accade con quei piccoli aspetti quotidiani come i vestiti, i mezzi di trasporto che si utilizzano ecc.

corpo di donna curvo

Tuttavia, oltre ad imparare a riconoscere ciò che ci piace o meno riguardo a questi aspetti, dobbiamo indagare sulla percezione che abbiamo di noi stessi. Come vi sentite in relazione al vostro corpo e perché? Come ve ne prendete cura? Cosa pensate del modo in cui vi relazionate con gli altri? Sapete quale sarà la vostra reazione quando vi troverete in determinate situazioni e perché?

Forse alla fine scoprirete una realtà che avete voluto ignorare: vi giudicate in funzione degli sguardi degli altri e non secondo parametri ragionevoli. Lo sguardo degli altri è perennemente presente in quella voce interiore che vi fa pensare a voi stessi sempre in modo negativo. Cos’è meglio, una gallina o una papera?

La papera, direbbero le papere. La gallina, risponderebbero le galline. È proprio questo il punto. La papera deve imparare ad essere papera e a dare il meglio di sé. La gallina deve fare lo stesso. Ed entrambe devono ignorare l’opinione della volpe, che le considera solo uno spuntino.


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