La paralisi del sonno: quando gli incubi sono coscienti

La paralisi del sonno: quando gli incubi sono coscienti

Ultimo aggiornamento: 27 settembre, 2016

Riuscite a immaginare di risvegliarvi nel cuore della notte e sentirvi paralizzati? Il vostro corpo è del tutto immobile, sentite un peso sul petto e, la cosa peggiore, è che potreste giurare che c’è qualcuno o qualcosa di maligno e ostile lì con voi. Sembra quasi un film dell’orrore, ma è quanto accade a chi soffre di paralisi del sonno.

Che cos’è la paralisi nel sonno?

Si tratta di un disturbo che altera l’ordine naturale delle fasi del sonno. In pratica, e in termini più semplici, la mente di chi ne soffre si risveglia prima che lo faccia il corpo.

Di solito, quando ci mettiamo al letto, la prima cosa che accade è che ci addormentiamo o, come si dice spesso, perdiamo conoscenza. Dopodiché, la chimica presente nel cervello “paralizza” il nostro corpo. Iniziamo a sognare e, anche se nella nostra mente stiamo correndo, saltando o ballando, questa chimica fa sì che il nostro corpo resti fermo sul letto. Quando inizia ad albeggiare, smettiamo di sognare e iniziamo a recuperare la mobilità del nostro corpo. Infine, ci svegliamo.

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Ora, invece, immaginate se tutto questo processo si svolgesse in disordine. Che cosa accadrebbe se il vostro cervello continuasse a produrre glicina e GABA (i due aminoacidi che paralizzano il corpo durante il sonno) anche quando, ormai, siete svegli? In questo caso, vi risvegliereste prima di recuperare la mobilità del vostro corpo. E se alcuni dei vostri sogni si mescolassero al vostro stato di coscienza? Beh, questa combinazione è in grado di scatenare un’esperienza davvero spaventosa.

Miti e sintomi

Essere paralizzati ci fa sentire indifesi. Non possiamo urlare per chiedere aiuto, né rispondere all’istinto naturale di proteggerci. Quando qualcuno si trova in questo stato così vulnerabile, è possibile che le sue paure più grandi si impadroniscano di lui o lei.

In questi casi, è normale ritrovarsi a pensare: “Se io non controllo il mio corpo, allora, chi lo sta facendo?”. Molte persone che hanno vissuto episodi di paralisi del sonno sono giunti alla conclusione che una forza malvagia fosse accanto a loro. Ovviamente, queste idee sono nutrite dalle credenze religiose e dai miti popolari. In base alle proprie esperienze di vita, è possibile credere di essere vittima di spiriti, extraterrestri, demoni o chissà quale altra creatura mitologica.

Tuttavia, indipendentemente da come ognuno spiega a se stesso questa esperienza, la verità è che ci sono alcuni sintomi comuni, tra cui troviamo la mancanza d’aria, la pressione sul petto, l’impossibilità di muovere il corpo e l’incapacità di distinguere chiaramente i dettagli dell’ambiente in cui ci si trova, come, per esempio, il letto, il comodino, la sveglia, ecc. In quasi tutti i casi, inoltre, questi episodi accadono quando la persona sta dormendo a pancia in su.

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Prima di andare a dormire

Realizzare attività fisica tutti i giorni vi aiuterà a godere di un sonno più tranquillo durante la notte. Vi aiuterà anche a staccare un po’ dal lavoro una o due volte durante la giornata, chiudendo gli occhi, rilassandovi e respirando a fondo.

Un altro consiglio utile è evitare l’eccesso di caffeina e di stare all’aria aperta per almeno 30 minuti tutti i pomeriggi. Un altro aspetto molto importante è cercare di andare a dormire a un orario regolare, così da avere abbastanza ore di riposo ogni notte.

Che cosa fare durante un attacco di paralisi del sonno?

Alcune persone trovano utile concentrarsi sul movimento di un muscolo piccolo, come può essere un dito, o del collo, e così riescono a “risvegliare” il loro corpo. Altre, invece, si concentrano sulla respirazione, cercano di mantenerla tranquilla, finché il corpo non riprende a muoversi. In tutti i casi, cercate di mantenere la calma e di osservare ciò che vi sta accadendo da un punto di vista logico.

Carla MacKinnon*, che soffre di questo disturbo sin dall’infanzia e che ha fatto molte ricerche a proposito, afferma: “Ho notato che, concentrandomi sui dettagli di questa esperienza e paragonandoli ai miei studi, riesco a distrarre la mia mente dalla sensazione di paura e minaccia. In questo modo, riesco a scacciare il soffocante potere oscuro che, un tempo, s’impossessava di questi episodi”.

Vi è mai successa una cosa simile? Se avete vissuto esperienze simili, non scoraggiatevi, non siete soli ed è persino possibile combattere questo disturbo così spaventoso.

Immagine di copertina per gentile concessione di Gabriele Negri

*Carla MacKinnon è la direttrice del progetto The Sleep Paralysis Project e, nel maggio del 2013, ha completato la produzione di un cortometraggio sulla paralisi del sonno, intitolato Devi in the Room (Il diavolo nella stanza). Questo cortometraggio fa uso di tecniche come l’animazione a passo uno, il live action e il projection mapping per evocare ed esplorare i mondi che si trovano a metà strada tra la vigilia e l’inconscio. Il cortometraggio è stato realizzato da Carla MacKinnon per il Master in Animazione al Royal College of Art’s e creato in collaborazione con l’arte e le risorse tecnologiche degli studi Seeper.


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