Perché a volte risultiamo simpatici e altre no?

Perché a volte risultiamo simpatici e altre no?

Ultimo aggiornamento: 16 aprile, 2015

Spesso si legge che una persona per risultare simpatica agli altri deve fare un sacco di cose e per risultare antipatica non deve far nulla. Quel che è certo è che molti possono risultare antipatici in diverse occasioni. Alcuni esperti ritengono che non sia una questione di geni, ma di abilità sociali che, fortunatamente, permettono di acquisire un po’ di carisma per diventare più popolari e risultare simpatici, se è quello che si vuole.

Ma quali sono i fattori che fanno sì che a volte risultiamo simpatici e altre volte no? Non siamo forse sempre la stessa persona?

Alcuni esperti ritengono che l’aspetto fisico può influire nel momento in cui si tratta di suscitare simpatia o meno negli altri. È un istinto fondamentale o primitivo nel caso dei neonati. Ad esempio, un neonato “ride e passa più tempo ad osservare una faccia carina con un espressione gentile che non un viso antipatico”. Anche se suona ingiusto, le persone belle potrebbero risultare più simpatiche rispetto a quelle che, dal punto di vista fisico, non sono proprio eccezionali.

Altri esperti rivelano che sono sufficienti otto secondi per capire se una persona ci sta simpatica. Ritengono che in soli 300 millisecondi (mezzo secondo) l’immagine dell’individuo viene registrata nel nostro lobo frontale, il quale in otto secondi analizza le caratteristiche che, in base alla nostra memoria, ai nostri neuroni specchio e alla nostra conoscenza, fanno di questa persona una persona simpatica o sgradevole.

Oltre ad un istinto di base o a quello che il nostro cervello elabora in otto secondi, esistono altri fattori che ci rendono antipatica una persona, come il fatto di raccontare al primo incontro la propria vita privata o i propri problemi senza mostrare nessun interesse a conoscerci. Ci sono anche quelle persone a cui piace  ascoltare cose positive, ma non quelle negative, quelle che parlano solo di se stesse o quelle che parlano tutto il tempo senza mai lasciare spazio agli altri.

D’altra parte, se risultiamo antipatici e non dipende da una carenza nelle nostre abilità sociali, potrebbe essere perché suscitiamo certe emozioni nei nostri interlocutori. Qualche dettaglio fisico o psicologico, il nostro sorriso, il nostro modo di camminare, il nostro modo di gesticolare che ricorda quello di un’altra persona con cui, forse, il nostro interlocutore non è in buoni rapporti e quindi trasferisce questa negatività anche in noi, oppure il nostro punto di vista. In questo caso, risultiamo antipatici solo sulla base delle emozioni che suscitiamo nell’altra persona che sono legate alle sue esperienze di vita, ricordi negativi, qualcosa di completamente estraneo a noi.

Quali caratteristiche hanno in comune le persone simpatiche?

1. Ascoltano e si interessano alla situazione del loro interlocutore.
2. Sanno intrattenere una conversazione.
3. Apprezzano gli altri e fanno complimenti.
4. Non criticano gli altri di continuo e non si lamentano.
5. Sorridono di più e si mostrano gentili ed affettuosi.
6. Valutano le opinioni altrui, accettano consigli e riconoscono i propri errori.
7. Sanno chiedere aiuto e sanno essere riconoscenti.

Alcuni consigli per aumentare la propria popolarità all’interno di un gruppo

  • Fate attenzione ai gesti: sorridete e non mostrate segni di tensione (labbra tese, denti stretti e mandibola rigida dimostrano rifiuto). Le persone in maniera inconsapevole analizzano il linguaggio non verbale, che dà molte più informazioni di quello verbale.
  • Ascoltate gli altri in modo attivo: smettete di parlare e ascoltate gli altri con interesse, cercando di capire come si sentono e in che modo potete aiutarli. Se non siete d’accordo con qualcosa, esprimetelo con assertività.
  • Ricorrete al senso dell’umorismo se le circostanze lo consentono: l’atto di scherzare è una sorta di magnete nelle relazioni personali. L’importante è non esagerare.
  • Siate tolleranti: un modo di farsi voler bene è quello di accettare gli altri per quello che sono, senza pregiudizi. È una questione di rispetto.
  • Quando conoscete una persona nuova, assicuratevi di ricordarne il nome: ripetetelo varie volte durante la conversazione. alle persone fa piacere sentir dire il proprio nome durante una conversazione.

Ricordate che se state antipatici a qualcuno, non è la fine del mondo: non possiamo piacere a tutti, anche se fossimo eccezionali e ci comporteremmo in modo tale, ci sarà sempre qualcuno che avrà qualcosa da ridire sul nostro modo di essere o di agire. La cosa migliore in questo caso è accettare e imparare a convivere con il fatto di non andare a genio a una persona. Di sicuro ci saranno almeno altre 99 persone che amano la nostra compagniaInfine, siate voi stessi: se voi state bene con voi stessi, anche agli altri starete simpatici.


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