Predicare attraverso l’esempio

Predicare attraverso l’esempio
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

L’esempio può essere, senza ombra di dubbio, il miglior metodo di insegnamento. Tuttavia, esercitarlo con onestà e decisione, nel modo più corretto e adatto, è molto difficile. Sappiate, però, che lo sforzo vale la pena, perché l’esempio può dare sostanza a più di una vita, inclusa la vostra.

Come disse Stephan Covey, “le vostre azioni parlano sempre più forte e più chiaro delle vostre parole”. Perché i fatti sono la concretizzazione di ciò che si dice e perché dire una cosa e dopo farne un’altra significa perdere credibilità. Se non interiorizzate quello che esprimete, le vostre parole non diventeranno mai realtà.

“Dare l’esempio non è un modo di influenzare gli altri: è IL modo”.

(Albert Einstein)

In primo luogo, dovete essere molto convinti di quello che volete essere e fare, dopodiché, trasmetterlo agli altri. Senza questo primo e imprescindibile passo, è improbabile che possiate predicare attraverso l’esempio.

A questo proposito, il binomio cervello-cuore, ragione-sentimento, è essenziale per voi: non è tutto pensiero, razionalità e conoscenza, così come non è tutto emozione e affetto. C’è bisogno di testa e comprensione logica, ma anche di sensibilità e amore.

Se siete coerenti, ci riuscirete

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Sicuramente le persone tendono ad essere ricettive quando si trovano davanti ad un individuo coerente, ovvero quando percepiscono che c’è coincidenza tra ciò che questi pensa, dice e fa. Tutti hanno bisogno di fatti più che di parole, di azioni più che di retorica.

Spesso pensiamo e leggiamo a lungo, ma poi tutto resta così. Ci sono idee che ci sembrano molto interessanti, fino a quando non decidiamo di metterle in pratica: è quello il momento in cui ci rendiamo conto che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Le parole che non si trasformano in fatti sono come un albero che non dà frutti.

Ovviamente c’è bisogno di persone convinte delle loro azioni. Persone che rischiano, che si concentrano sulla crescita della loro vita in tutti i sensi, che siano coraggiose, e non per aggredire o litigare con gli altri, ma per farli crescere a loro volta. Questa parte è davvero difficile e complessa.

Non c’è dubbio che un padre che vuole insegnare a suo figlio il valore del rispetto e poi bistratta sua moglie fallirà sin dall’inizio nel suo intento.

La stessa cosa succederà a una persona che dice bugie e pretende onestà dagli altri: è chiaro che non ha scelto il percorso corretto. Non si può chiedere ciò che non si è in grado di dare.

Nessuno può insegnare a qualcun altro ciò che non sa e che non applica

Le persone che rappresentano un esempio sono capaci di cambiare il loro contesto e scenario di convivenza, ovvero l’ambiente in cui si formano e si sviluppano. Spesso, si tratta di leader anonimi dell’esistenza, i quali ci aiutano a crescere mentre crescono a loro volta.

Perché il vero esempio è contagioso: ci mostra come dovremmo essere, ci spinge all’imitazione. Ci contagia proprio come se fosse una malattia, ma in questo caso lo fa per guarirci, per renderci più forti e resistenti davanti alle disgrazie della vita. E, soprattutto, ci mostra che è possibile essere così.

Purtroppo, quando una persona diventa un esempio per gli altri, si diventa più esigenti. Persino il più piccolo dettaglio negativo può intaccare la sua immagine e le belle azioni che ha compiuto. Le persone hanno la tendenza a notare più i difetti e gli errori che le virtù, anche se queste ultime sono molto più notevoli delle altre cose.

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Ci sono moltissimi genitori che tentano di educare i loro figli, senza prima aver educato se stessi. Provano a trasmettere ciò che non è mai stato trasmesso loro. E commettono l’errore di insegnare quel che non sanno.

In realtà, ognuno ha dentro di sé un maestro e un allievo. Eccelliamo in alcuni aspetti della nostra vita, ma abbiamo anche delle carenze, delle contraddizioni e dei vuoti che ci portano a creare incoerenza tra le nostre parole e le nostre azioni.

È vero che ci sono esseri eccezionali in grado di essere altamente coerenti, che riescono a mettere in pratica tutte le idee che hanno formulato nella vita. Gandhi ne è un esempio: si è trasformato in un modello di vita ed è riuscito a portare le sue convinzioni così in alto da cambiare la storia di una nazione.

È proprio di Gandhi che parla questa storia:

“Una donna andò a visitare Gandhi assieme a suo figlio. Gandhi le domandò cosa volesse e la donna gli chiese di fare in modo che il figlio smettesse di mangiare zucchero.

Gandhi rispose: «Mi riporti qui suo figlio tra due settimane.»

Due settimane dopo, la donna si ripresentò con il figlio. Gandhi si girò e disse al bambino: «Smetti di mangiare zucchero. »

La donna, sorpresa, gli chiese: «Perché mi ha fatto aspettare due settimane per dirgli questa cosa? Non poteva dirgliela quindici giorni fa? »

Gandhi rispose: «No, perché due settimane fa io mangiavo zucchero. »

Senza dubbio, tutto nella vita richiede un processo e del tempo. Non si può arrivare alla meta senza aver percorso tutto il tragitto. Niente di ciò che facciamo per crescere è inutile; si tratta di una fatica imprescindibile, che nessuno può fare al posto nostro. La scelta è solo nostra e di nessun altro.

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Immagini per gentile concessione di Lisa Fallon, Art Dk


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