Primo appuntamento: 4 segnali rivelatori del vero interesse

Primo appuntamento: 4 segnali rivelatori del vero interesse

Ultimo aggiornamento: 18 novembre, 2016

Anna è appena entrata in un bar. È il suo primo appuntamento al buio e non ha idea di come comportarsi. Si chiede chi si troverà davanti, ma è anche molto nervosa perché si preoccupa di non essere abbastanza attraente per piacere a questa persona. Ma non pensa di chiederglielo direttamente. Potrebbe mentirle. Allora come capire se sta dicendo la verità?

Se volete, possiamo dare una mano ad Anna. Su cosa dovrebbe concentrarsi per sapere se ha risvegliato l’attenzione del suo accompagnatore? Ovviamente, devono essere aspetti che l’altro non possa manipolare. Sarebbe bene anche che le informazioni fossero veritiere.

Diremo ad Anna che ci sediamo ad un tavolo appartato ad osservare la conversazione con il suo accompagnatore. Dopo un po’, lei andrà alla toilette e noi faremo lo stesso per parlare con lei. La porta si apre e l’appuntamento comincia.

Influenza

Il primo segnale onesto in una conversazione è l’influenza. Con questo termine ci riferiamo alla capacità dell’altra persona di far sì che l’interlocutore si adegui ai suoi modelli di conversazione. L’influenza, quindi, è un segnale di potere sulla conversazione e un modo semplice per individuarla riguarda i turni di parola, i cambiamenti di argomento o le domande.

Vi ricorrono i genitori, ad esempio, per far imparare i figli a parlare. Dicono una parola e aspettano che il bambino la ripeta o risponda. D’altra parte, l’influenza e il potere su una conversazione richiedono uno sforzo mentale.

Se l’accompagnatore della nostra amica Anna fa questo sforzo, significa che è interessato all’appuntamento, altrimenti che altro motivo potrebbe avere per investire tante risorse nella conversazione se non l’interesse per Anna?

Al contrario, potrebbe mostrare segnali di mancato interesse, di timidezza o prudenza. Cosa pensare? Vediamo gli altri segnali sinceri che emergono in una conversazione.

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Mimetismo

Quando siamo interessati, succede una cosa curiosa: durante la conversazione tendiamo a ripetere i gesti della persona con cui stiamo parlando. Se c’è interesse e ci tocchiamo l’orecchio, ci sono grandi possibilità che il nostro interlocutore faccia lo stesso. È anche un modo per vedere l’influenza: di solito chi fa prima un gesto è anche chi esercita questa influenza, mentre chi lo imita è la persona influenzata.

Se non esiste il mimetismo nei gesti, allora è segno di una mancanza di interesse. Se l’accompagnatore di Anna non tenta di esercitare una certa influenza né imita l’influenza di Anna con i gesti, allora è probabile che non sia interessato e nella sua mente stia già pianificando la riunione del lunedì.

D’altra parte, il mimetismo non è solo segnale di interesse, ma anche un segno del fatto che si è a proprio agio. È anche un segnale di sincronia e di connessione, come se i pezzi della conversazione si incastrassero perfettamente.

Livello di attività

Può essere il livello di attività corporea (mimica) o la stessa velocità nel parlare. Entrambi sono segnali di coinvolgimento nel discorso, dunque di interesse. Pensate a cosa vi succede quando siete molto allegri, riuscite a stare fermi?

No, ovviamente no. Di fatto, c’è anche un modo di dire che descrive questa sensazione, “fare i salti di gioia”. Se l’accompagnatore di Anna muove le braccia, è impreciso e scoordinato, possiamo aggiungere un altro sintomo di interesse alla nostra lista. Poi, con tutte queste annotazioni, possiamo emettere un giudizio globale e, quindi, un verdetto.

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Coerenza

La coerenza ha a che vedere con l’analisi olistica del comportamento dell’accompagnatore di Anna. In altre parole, con il modo in cui si sincronizzano il linguaggio verbale e quello non verbale e anche i diversi aspetti dei singoli linguaggi. Una persona allegra tende a parlare a voce più alta del normale e a muoversi molto. Vale a dire, in qualche modo la sua espressività mostra come si sente.

Se le cose stanno diversamente, allora la persona sta fingendo. In questo caso potrebbe simulare un interesse per cercare di preservare il protocollo sociale e l’educazione oppure vuole nascondere un interesse per non mostrarsi vulnerabile con uno sconosciuto.

Un altro aspetto significativo della coerenza riguarda la variabilità nel tempo e non i diversi modi di esprimersi in una stessa circostanza. Che ci siano cambiamenti nel volume della voce durante una conversazione è normale; se non ci sono, invece, potrebbe essere il segnale di un eccessivo controllo sulla comunicazione o di un mancato interesse.

Una volta identificate e annotate tutte le fonti di informazione, in base alla nostra osservazione, possiamo dire ad Anna qualcosa in più sul suo accompagnatore. Magari potremmo rimanere sorpresi perché, anche se Anna non ha tenuto conto di questi segnali, in realtà l’ha fatto in modo inconsapevole e senza cattiveria.

Siamo così bravi ad interpretare queste informazioni che, quando ci presentano qualcuno, non facciamo fatica a farci un’idea dell’impressione che gli abbiamo fatto. Possiamo indovinare o sbagliare, ma in qualche modo usiamo queste informazioni tutti i giorni nella vita.


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