Scappare non è la risposta

Scappare non è la risposta
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Il pensiero della fuga spesso diventa per molti una strategia per sentirsi sicuri da un’altra parte: il desiderio di allontanarci da ciò che ci fa male, che ci impaurisce o ci soffoca è un sentimento ricorrente in molti. Tuttavia, se anche voi lo avete sperimentato, saprete benissimo che scappare non è mai la soluzione.

La fuga non è mai la risposta, perché scappare significa volersi allontanare da qualcuno o da qualcosa, ma la fonte del nostro tormento ci seguirà sempre, ovunque andiamo. Anziché scappare da un fatto che è accaduto, bisogna superarlo. Se si tratta di una persona, avremo bisogno di imparare che il nostro esistere dipende solo da noi stessi.

Riconoscere di voler scappare rivela coraggio

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Colui che ha paura non può essere chiamato codardo, poiché riconoscere le proprie paure significa volerle affrontare: i timori, i cambi vertiginosi, le delusioni, tutto questo ci fa credere di essere codardi, insicuri e deboli. Ma riconoscere di voler scappare è il primo passo per poter andare avanti.


“Non chiamare vigliacco colui che ha paura,

ma abbraccialo e digli che

a differenza di quel che si crede,

i mostri esistono solo finché non gli si dà un nome:

solo i coraggiosi lo fanno.”

-Elvira Sastre-


 

Voi che qualche volta avete provato il desiderio di andarvene e sparire dal mondo, dunque, siete persone coraggiose. Avete fatto il primo passo per affrontare il problema, e presto vi accorgerete che metterlo da parte, ignorarlo e scappare non farà altro che posticipare il momento in cui dovrete affrontare ciò che vi causa sofferenza.

Nel momento stesso in cui vi rendete conto che volete lasciarvi qualcosa alle spalle e fuggire altrove, vi accorgete che ciò da cui volete scappare non è il luogo in cui vi trovate, bensì i ricordi legati a tale luogo. Tuttavia, scoprirete che i ricordi sono sempre con voi, pronti a impregnare le pareti di qualsiasi città in cui andiate. Non è possibile scappare da se stessi, e quando si scappa da qualcuno, è solo perché in quella relazione si è rimasti in uno soltanto.

Scappare dal problema è intraprendere una gara che non si può vincere

Forse credete che rimandare l’affronto di un problema sarà utile per cambiare aria e prospettiva; in quel caso, però, non si tratta più di una fuga, bensì di un periodo di riflessione volto alla sopravvivenza: bisogna tornare nel luogo da cui siamo scappati e concludere ciò che abbiamo lasciato in sospeso.

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Scappare da una situazione esterna di solito non è mai davvero necessario: saremo in grado di risolvere il problema senza grandi complicazioni. Ciò che risulta davvero difficile è fuggire dai fantasmi che abbiamo dentro, quelli che non ci abbandoneranno fino al momento in cui decidiamo di affrontarli e dar essi un nome.


 

Spesso non si scappa per allontanarsi, ma per sopportare, per guadagnare il tempo necessario a diventare più forti e maturi rispetto alla paura e al dolore che ci affliggono.


 

Lo shock emotivo che può supporre la fuga

Quando la fuga serve a sopportare, non si torna più ad essere quelli di prima. In altre parole, sono le emozioni che proviamo a definirci, e i momenti in cui queste emozioni sono al massimo servono per poterci mettere alla prova. Scappare da sentimenti difficili e riuscire a stare meglio ha, oltre alle sue cause, anche le sue conseguenze.


 

“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.”

-Haruki Murakami-


 

Dopo la tormenta, saremo cambiati, avremo imparato e sperimentato. La risposta non sarà stata la fuga, bensì il modo in cui abbiamo affrontato quella voglia di fuggire, perché non si scappa mai davvero. Forse un ambiente nuovo potrà servirci a recuperare la nostra felicità, ma il cambiare luogo di per sé non porta a nulla.

Ciò che realmente conta è sforzarsi al massimo per uscire dalla situazione in cui ci troviamo, nonostante ciò implichi il più grande shock emotivo della nostra vita. Bisogna guardare in faccia il dolore e cercare la felicità tra le cose che ci circondano. Ci sarà sempre qualcosa o qualcuno pronto ad aiutarci a sopportare le difficoltà, chi non ci farà scappare spingendoci, invece, a lottare con tutte le nostre forze.


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