Assecondare la noia: il cervello lo apprezza

Assecondare la noia: il cervello lo apprezza
Fátima Servián Franco

Scritto e verificato la psicologa Fátima Servián Franco.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

È sbagliato pensare che la noia debba essere combattuta solo con stimoli esterni. È possibile venirne a patti semplicemente restando in silenzio; imparare ad assecondare la noia è una vera e propria arte e aumenta la nostra capacità creativa.

Secondo Guillermo Funes, rinomato docente di psicologia presso l’Università Carlos III di Madrid, “Un livello adeguato di noia fomenta la creatività, spezza la routine”. Si è consolidata l’associazione fra noia e paura, come fra silenzio e ansia, tuttavia assecondare la noia ha un effetto positivo. In qualche modo, acuisce l’immaginazione e l’ingegno. 

Uno studio della University of Central Lancashire (Uclan) sostiene che le attività noiose più passive, come per esempio assistere a delle riunioni, possono condurre a una maggiore creatività , mentre altre più attive, come scrivere, ne riducono gli effetti. Nonostante la noia sul lavoro sia catalogata come uno stato da eliminare, se teniamo conto di questi risultati, forse, in determinati momenti e in alcuni ambiti, non è poi così male annoiarsi.

Se la noia è vantaggiosa, perché non le si dà un valore positivo?

Perché cerchiamo subito qualcosa da fare quando iniziamo ad annoiarci? Cosa cela l’intolleranza nei confronti di questo stato? Oltre allo stigma negativo attribuitole dalla società, la noia può essere interpretata come un indizio di una vita vuota o come uno stato che ci ricorda che non stiamo facendo niente di utile. O, almeno, questo è quello che pensiamo.

Uomo che sbadiglia

In una società iperconnessa e iperstimolata, la noia inizia a risultare un privilegio raro e un male comune allo stesso tempo. Ci annoiamo e ricorriamo subito a risorse esterne, come la televisione e la tecnologia. Non sappiamo godere del tempo libero , del momento presente e della connessione con il nostro lato interiore. La nostra priorità è tenerci impegnati.

Con questo non vogliamo dire che dobbiamo immergerci in uno stato di inattività dominato dalla noia quotidiana. ma che annoiarci aiuta ad ascoltarci e a scoprire quello che tentiamo di nascondere tenendoci impegnati.

D’altra parte, l’eccesso di stimoli della società attuale può portare a provare una noia fittizia. Forse oggi esiste un grado maggiore di noia perché non sappiamo godere delle cose semplici. La maggior parte delle volte ci annoiamo, non perché non abbiamo niente da fare, ma perché gli stimoli che abbiamo non ci soddisfano.

Per combattere il malessere causato da questo stato e trarne vantaggio, dobbiamo essere coscienti del motivo per cui ci annoiamo. Annoiatevi e osservate che cosa succede.

Assecondare la noia al momento giusto è sinonimo di intelligenza

È positivo assecondare la noia? Come in tutte le cose, l’eccesso non va bene. Una moderata dose di noia stimola la creatività, perché cerchiamo un modo per intrattenerci. Tuttavia, ricorrendo ai social network e ai dispositivi elettronici, sviluppiamo ben poco questa creatività. In caso contrario, però, l’immaginazione e l’ingegno entreranno in scena e creeremo un mondo gremito di possibilità.

Donna annoiata in ufficio davanti al computer

D’altra parte, la noia in eccesso potrebbe portarci a consumare più alcol e tabacco o ad avere idee più estreme. Il fatto che la noia sia un’esperienza quotidiana suggerisce che dovrebbe servire a qualcosa, sottolinea Heather Lench, professore della Texas A&M University. In fine dei conti, la paura ci aiuta a evitare il pericolo, mentre la tristezza a commettere errori in futuro. Ogni sensazione “negativa” ha una sua funzione. E assecondare la noia?

Heather Lench sostiene che la noia sia alla base di una delle nostre caratteristiche più importanti: la curiosità. Ci evita di cadere nella monotonia, ci spinge a prefissarci nuovi obiettivi e a esplorare nuovi territori o idee.


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