Prima bianco poi nero: l'instabilità emotiva

Prima bianco poi nero: l'instabilità emotiva

Ultimo aggiornamento: 27 luglio, 2016

È normale in alcune occasioni essere più allegri o animati del solito; è normale anche provare rabbia quando le cose non vanno come vorremmo.

In definitiva, le emozioni hanno uno scopo ben preciso, ovvero farci raggiungere i nostri obiettivi, permetterci di comunicare e di farci sopravvivere.

Il problema sorge quanto queste emozioni smettono di adattarsi alla situazione e la persona che le prova si lascia trascinare in modo eccessivo da esse, adottando condotte che non fanno altro che interferire con la loro efficacia ed adattamento. Invece di risolvere problemi, dunque, li creano.

L’instabilità emotiva

In psicologia questo comportamento è denominato instabilità emotiva. L’instabilità emotiva è una caratteristica della personalità e chi ne soffre cambia di continuo stato d’animo senza causa apparente né logica.

La persona in questione non tollera la frustrazione, ovvero se qualcosa non va come vorrebbe, mette in atto una serie di risposte emotive e comportamentali molto intense ed estreme come l’ira, l’aggressività verso sé o gli altri, l’assunzione di droghe, la promiscuità…

Sono persone con scarsa autostima, con pensiero dicotomico (o è bianco o è nero), problemi di comunicazione e poche risorse per affrontare le situazioni difficili della vita.

Sono, inoltre, persone molto impulsive e viscerali che non pensano alle conseguenze prima di agire e poi si trovano con più problemi di prima che, nemmeno in questo caso, sanno gestire.

bambine triste con boccia di pesci rossi

D’altro canto, si innamorano facilmente, idealizzano le persone, cosa che le porta ad essere emotivamente molto dipendenti, cambiando partner con una relativa frequenza, poiché gli è difficile stare soli. Affermano di provare sempre una sensazione di vuoto interiore.

Tutto questo causa loro molti problemi in ambito sociale, lavorativo, familiare…

L’instabilità emotiva ha una cura anche se è fondamentale che la persona instabile sia motivata a cambiare e a migliorare.

Le persone instabili non cambiano da un giorno all’altro, poiché hanno interiorizzato ed automatizzato i comportamenti che abbiamo spiegato; tuttavia, con l’esercizio e la voglia possono modellare molto la loro personalità.

Alcune tecniche che si utilizzano in terapia per aiutare a superare l’instabilità emotiva sono:

Raffreddare la mente

Le persone affette da instabilità emotiva si accalorano e reagiscono in modo viscerale ed esplosivo, senza pensare. È necessario, dunque, imparare a vedere i problemi da una certa distanza emotiva per poterli analizzare e gestire meglio. 
Un modo può essere allontanarsi dalla situazione, intrattenersi con qualsivoglia attività che dia piacere e che sia sana (NON vale ubriacarsi per dimenticare).

Uscire a fare una passeggiata con il cane, andare in bicicletta, ascoltare musica, vedere un film da soli ci permette di distrarci e di schiarirci le idee in modo che il nostro livello d’ira o malessere riduca in modo considerevole dopo un po’ di tempo.

Soluzione dei problemi

Distaccarsi dalla situazione e calmarsi fa molto bene, permette di vedere le cose da un’altra prospettiva, ma non è sufficiente. Bisogna affrontare la situazione problematica.

La tecnica di soluzione dei problemi è molto facile da realizzare e può essere di grande aiuto. Si tratta di generare molte alternative di soluzione che non includano l’autoaggressione né l’aggressione altrui, tanto meno condotte disadattive.

È bene capire e avere chiaro che nessuna è vantaggiosa al 100%, perché tutte hanno pro e contro. Dopo aver pensato a tutte le alternative possibili, è bene valutare ognuna di esse con attenzione.

Scegliamo, dunque, una sola soluzione, quella che presenta più vantaggi e meno inconvenienti e la applichiamo.

Scegliendola, creiamo un piano per affrontare gli inconvenienti che possono scaturire dalla stessa in modo da non essere impreparati e reagire male dinanzi le frustrazioni che possono presentarsi. La cosa più importante è saper prendere una decisione e non posticiparla, accettando che possa andare in disaccordo ai nostri piani.

Dialogo socratico con noi stessi 

Il dialogo socratico è una tecnica che consiste nel mettere in discussione il proprio modo di pensare. che nelle persone emotivamente instabili è solito essere erroneo, provocando in loro un elevato malessere.

Per realizzare questa tecnica, per prima cosa bisogna identificare la situazione o il problema che ci causa emozioni intense e malessere.

Una volta identificato, chiediamoci cosa pensiamo al riguardo. Pensieri tipici di queste persone sono: “Se non mi ha chiamato, di certo si è dimenticata/o di me, non mi ama”.

Dopo aver individuato questi pensieri nocivi, iniziamo a metterli in discussione. È di grande aiuto scrivere le nostre domane e risposte in un quaderno.

Un esempio di tale tecnica potrebbe essere: Cosa mi fa credere che lei/lui non mi ami?, Quali altre alternative potrebbero esserci oltre a quella che penso?, Sto giungendo a conclusioni precipitate?

Quando le persone si porgono queste domande e si rispondono in base alla realtà dei fatti, le loro emozioni cambiano del tutto, divenendo più adattive e calme.

Allenamento all’assertività 

Queste persone perdono la ragione, che forse hanno, a causa dei loro comportamenti ed il loro modo di dire le cose. Diventa necessario un allenamento all’assertività cosa che le aiuterà molto con i loro problemi di autostima e rilassamento.

linguaggio non verbale uomo-e-donna-dietro-porta

Una delle tecniche di assertività è giungere ad alcuni accordi.

Questa tecnica si usa quando la persona vede violati i suoi diritti o è frustrata per qualcosa e ha bisogno di esprimere il suo malessere in modo adeguato.

Si seguono i seguenti passaggi:

-In primo luogo si valorizza l’altro in quanto persona e ci si mette al suo posto: Capisco che non era tua intenzione” .

-Esprimiamo, quindi, la vera causa del nostro malessere, ma senza giudicare la persona dato che le persone sbagliano ed è necessario differenziare le persone dai loro comportamenti; “Ci sono rimasto male perché, anche se so che hai agito così senza volere…”.

Dopo aver espresso il nostro malessere, proponiamo una soluzione affinché non accada di nuovo tenendo in conto anche le proposte dell’altro o le sue opinioni; in questo modo, si negozia e si giunge ad un accordo. Non c’è bisogno di gridare, litigare o insultare… questo causerebbe maggiori problemi e non arriveremmo mai alla soluzione.

Semplice, ma difficile. La pratica gioca un ruolo importantissimo se si vuole uscire da questa prigione emotiva in cui ci si trova. Permettetevi di essere liberi e che le emozioni non controllino la vostra vita.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.