Cambiare lavoro: capire se è il momento

Cambiare lavoro: capire se è il momento
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 20 marzo, 2023

Il mondo lavorativo è diventato molto incerto. Il tasso di disoccupazione è talmente elevato che a volte anche un posto mediocre è visto come la panacea per chi è senza lavoro da tanto tempo. Tuttavia, non è raro incontrare persone che soffrono di questa situazione, ma non si decidono mai a cambiare lavoro.

Bisogna fare molta attenzione in questi casi, perché portare avanti un lavoro che non piace può avere delle conseguenze anche serie. La mente, ovviamente, ne risente e lo stesso discorso vale per il corpo. Rimanere intrappolati in una quotidianità che in realtà si rifiuta è un buon motivo per ammalarsi, letteralmente.

“Il lavoro non conta nulla se non ci insegna qualcosa.”

José Hernández

In generale, ciò che impedisce di cambiare lavoro è la paura. È così forte che preferiamo sprecare la nostra vita e i nostri anni migliori facendo qualcosa che non amiamo fare. La paura è quasi sempre infondata, si tratta più che altro di una mancanza di fiducia nelle proprie capacità e di una visione piuttosto paranoica della realtà. Certo, trovare un nuovo lavoro non è facile, ma non è nemmeno impossibile.

Forse è necessario attraversare un periodo di incertezza quando si decide di cambiare lavoro o forse bisogna adattarsi a uno stipendio più basso. Tuttavia, questi problemi sono più facili da sopportare rispetto a un lavoro che non piace. Per sapere se anche per voi è arrivato il momento di cambiare lavoro, fate attenzione ai seguenti segnali.

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Segnali che ci avvisano che è il momento di cambiare lavoro

1. Non essere retribuiti

Sembra strano, ma molti lavorano e non vengono retribuiti. A volte il mancato pagamento viene giustificato con presunti stage formativi o periodi di prova. I datori di lavoro fanno pagare la formazione e poi chiedono di lavorare gratis fino al conseguimento di un certo livello di competenza.

Pianta cresce sui soldi

Altre volte non viene pagato tutto lo stipendio per questioni finanziarie. In questo caso, il datore di lavoro prende tempo per rientrare nel bilancio. Passano giorni, settimane, mesi, ma i soldi non si vedono. Non aspettate di cambiare lavoro se vi trovate in questa situazione.

2. Continua minaccia di licenziamento

Molte imprese decidono di assumere e licenziare i loro dipendenti di continuo. O sono motivo di profitto o hanno un tipo di contratto che prevede il licenziamento in qualsiasi momento.

Un simile meccanismo non fa altro che creare malessere. L’ansia diventa una costante. Nessuno vuole perdere il suo lavoro, perciò tutti diventano estremamente manipolabili e falsamente efficienti. L’atmosfera lavorativa è piena di tensione e rabbia repressa, oltre che di paura. Non vale la pena di lavorare in questo modo. Meglio cambiare lavoro.

3. Avere l’impressione di non farcela più

Qualsiasi lavoro comporta impegno e fatica e di tanto in tanto capita di doversi occupare di mansioni spiacevoli. Tuttavia, quello che conta è l’interesse per il lavoro che si fa e la voglia di portarlo a termine al meglio. Se non avete alcun interesse per il vostro lavoro, forse è il caso di cambiarlo.

Ragazzo stanco del lavoro

All’inizio si manifestano apatia e svogliatezza. Poi possono presentarsi ansia, stanchezza, depressione e malattie fisiche. Non ha senso allargare circoli che sono già stati completati. Per quanto possa sembrare drastico, è ora di cambiare aria.

4. Il lavoro non viene valorizzato e non permette di crescere

Uno dei motivi che alimentano la motivazione sul lavoro è il feedback che riceviamo dai datori, dai colleghi, ecc., in altre parole, il riconoscimento del nostro impegno, dei nostri successi o delle nostre capacità.

Se avete la sensazione che il vostro lavoro non venga apprezzato, nonostante il vostro impegno, forse è bene cambiare aria. Se non valorizzano ciò che fate, difficilmente potrete crescere come professionisti. E se non fate progressi, prima o poi il vostro lavoro vi sembrerà un peso e non uno strumento per migliorarvi.

5. Abbandonare mentalmente il proprio lavoro

A volte si arriva a un punto tale in cui ci si allontana mentalmente da tutto quello che riguarda il lavoro. Si manifesta un desiderio di passare meno tempo possibile al lavoro, si è continuamente distratti e si fanno programmi che non hanno nulla a che fare con il lavoro.

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Ragazza circondata da post-it

Se avete già mentalmente abbandonato il vostro lavoro, per voi non significa nulla, non ha un reale posto nella vostra vita. Andate avanti per abitudine, per paura o per bisogno, ma la vostra mente e il vostro cuore sono ormai lontani. Meglio prendere atto della realtà dei fatti.

Per quanto possa sembrare difficile, è sempre meglio cambiare lavoro in tempo che dover sopportare tutte le conseguenze di portare avanti una professione ormai scomoda. Passiamo buona parte della nostra vita a lavorare, dunque il minimo che possiamo aspettarci è che il nostro lavoro contribuisca alla nostra crescita personale e non alla nostra decadenza.


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