Comprendere il lutto dei nostri piccoli

Comprendere il lutto dei nostri piccoli
Laura Reguera

Scritto e verificato la psicologa Laura Reguera.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

Quando un familiare o un amico muore, attraversiamo un brutto periodo, anche i bambini. Tuttavia, non sempre riusciamo a comprendere come i nostri piccoli vivano il lutto. Li vediamo comportarsi in modo diverso da come crediamo dovrebbero o da come ci aspetteremmo e non sappiamo cosa fare.

Forse non vivono il lutto come gli adulti? Lo manifestano in altri modi? I piccoli comprendono ed elaborano il lutto in modi diversi a seconda della tappa evolutiva in cui si trovano. Se noi adulti comprendiamo come lo elaborano, forse riusciremo ad aiutarli meglio in questi momenti difficili… Continuate a leggere!

“Il tempo cura tutte le ferite”

-Dífilo-

Il lutto nei minori di tre anni

In questi primi anni di vita, i bambini dipendono molto, sia fisicamente che emotivamente, dalla persona che li accudisce . Questo ruolo, di solito, spetta alle madri. Quando questa figura che dà loro protezione e affetto muore, i piccoli stanno molto male.

Nonostante non comprendano cosa sia la morte e quali siano le sue conseguenze, notano comunque l’assenza di questa persona, che è il pilastro fondamentale della loro vita. Già a partire dai 6 o gli 8 mesi, dunque, si possono osservare nei piccoli comportamenti che ci indicano la sofferenza che stanno provando perché questa persona se n’è andata e sanno o intuiscono che non la vedranno più.

Ragazzino triste sulla bicicletta

Sentono di essere stati abbandonati e di non essere più protetti. Cercano la persona in questione con lo sguardo o piangono in modo inconsolabile sperando che torni. Possono verificarsi anche il rifiuto di altre figure protettive, disturbi del sonno, problemi alimentari o scatti d’ira. Nei bambini che sanno già parlare, si può intuire tutto questo da come chiedono della persona che è deceduta, sebbene, dopo qualche minuto, sembri che se ne siano dimenticati.

È molto importante a quest’età che i piccoli tornino il prima possibile a sentirsi amati e protetti da un’altra figura di riferimento. Questo non gli farà smettere di aspettare che torni la persona deceduta, ma contribuirà a fargli superare il lutto e a recuperare, a poco a poco, la normalità.

Il lutto nei bambini fra i 3 e i 6-7 anni

Quando i bambini hanno fra i 3 e i 6- 7 anni, dispongono di maggiori capacità e comprendono meglio. Tuttavia, continuano a non capire che la morte è irreversibile. È molto comune, dunque, che insistano per poter rivedere la persona deceduta, nonostante gli si spieghi che non accadrà.

Anche se pensano che la persona cara torni, la  sua assenza genera in loro innumerevoli emozioni negative. Paura, tristezza, ira o senso di colpa sono alcune di queste. Si sentono abbandonati ed è solita comparire l’ansia da separazione. Che non sfocia solo in un malessere psicologico ma viene manifestata anche mediante i comportamenti.

Di solito, si verificano condotte da teppisti, disobbedienza o scatti d’ira. Possono anche non avere interesse per attività nuove, farsi la pipì addosso o avere degli incubi. È normale e, col tempo, tali atteggiamenti sono soliti scomparire. Se così non fosse, potrebbe significare che il bambino non sta elaborando bene il lutto e che ha bisogno dell’aiuto di uno psicologo.

“Quando il dolore non trova via d’uscita, facilmente aumenta”

-Molière-

Il lutto dai 6- 7 anni fino agli 11-12 anni

A partire dai 6 o 7 anni, i piccoli iniziano a comprendere cos’è la morte e cosa implica. Il modo in cui elaborano il lutto, pertanto, cambia. A quest’età, la prima reazione a tale notizia è il rifiuto o la negazione: non può essere successo! Non è ciò che capita anche a noi quando ci dicono che una persona cara è morta?

Ragazzo che suona la chitarra

Oltre a negare il fatto, è anche comune che si sentano colpevoli o che incolpino la persona deceduta, poiché è una fase della vita in cui i bambini personificano tutto. Compaiono anche altri sentimenti, come la rabbia o la paura. Quest’ultima è solita manifestarsi sotto forma di una costante necessità di stare con le persone a cui vogliono bene, perché sono preoccupati che muoiano anche loro.

“Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura”

-C.S. Lewis-

Possono verificarsi anche comportamenti violenti, rifiuto nei confronti di altri familiari, aggressività, incubi o mancanza di concentrazione. Non dobbiamo trascurare che, all’occasione, manifestino anche il desiderio di raggiungere la persona deceduta, è dunque fondamentale stare attenti a possibili idee suicide.

È molto importante che le persone che si prendono cura del bambino lo aiutino ad accettare la morte della persona a cui voleva tanto bene. I professori, gli amici e i familiari dei minori svolgono un ruolo cruciale in questi momenti così complicati e possono contribuire affinché il lutto si sviluppi in modo normale.

Immagini per gentile concessione di Tim Graf, Michal Parzuchowski e Laith Abuabdu.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.