Critica distruttiva: cosa manca a chi ne fa uso?

Critica distruttiva: cosa manca a chi ne fa uso?
Adriana Díez

Scritto e verificato la psicologa Adriana Díez.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Quale motivo può esistere affinché una persona senta sempre il bisogno di criticare per stare bene? Quale può essere la motivazione che si cela dietro la critica distruttiva? Cosa manca a queste persone che sentono il bisogno di colmare con quello che si trova fuori? In questo punto può trovarsi la chiave della continua critica distruttiva.

Uno studio condotto presso la Wake Forest University ha dimostrato che le persone che criticano in realtà sono le più infelici e quelle che rischiano di più di soffrire di depressione. Ciò è stato confermato anche da un altro recente studio il quale ha rivelato che le esperienze di critica distruttiva, rifiuto e umiliazione vengono processate nella stessa area del cervello incaricata di regolare la sensazione del dolore.

In altre parole, le persone che criticano di più sono le più insoddisfatte. Persone che hanno bisogno di “sminuire quello che c’è fuori per valorizzare quello che c’è dentro”, persone che non si rallegrano dei successi altrui, che preferiscono lamentarsi invece di proporre soluzioni, persone negative o vuote e con una bassa autostima.

Quello che critichiamo di altre persone dice più di noi che degli altri. Quando parliamo degli altri, in realtà proiettiamo alcune nostre caratteristiche. Chi critica, dunque, proietta aspetti della sua personalità o condotta che non accetta e che vede solo negli altri e non in sé.


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