Deumanizzare l'uomo: animale o macchina?

Deumanizzare l'uomo: animale o macchina?
Roberto Muelas Lobato

Scritto e verificato lo psicologo Roberto Muelas Lobato.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Deumanizzare è negare in un altro essere umano le qualità proprie dell’uomo. In altre parole, considerare qualcuno “meno persona” di noi. In genere, la deumanizzazione è rivolta a una categoria di persone, ovvero consideriamo “meno esseri umani” individui che appartengono a un determinato gruppo.

Malgrado esistano tra noi differenze che portano alla definizione di gruppi di diverso tipo, una delle più forti è la classe sociale. La classe sociale è un sistema di stratificazione costituita da gruppi di individui che condividono caratteristiche comuni che li legano, socialmente o economicamente. Così, in modo sommario, possiamo individuare due grandi classi sociali: i ricchi e i poveri. Chiunque, indipendentemente dalla propria appartenenza di classe, può arrivare a deumanizzare i membri di questo o dell’altro gruppo.

Uomo in atteggiamento narcisista

In che modo deumanizziamo?

Deumanizzare, dunque, significa negare nell’altro la dignità umana. I modi in cui deumanizziamo, tuttavia, sono diversi. Secondo il modello duale di Haslam (2006), esistono due forme di disumanizzazione a seconda di quali caratteristiche tipiche dell’essere umano neghiamo. Haslam distingue, quindi, tra animalizzazione e meccanizzazione.

“La disumanizzazione, anche se è un fatto concreto nella storia, non è però un destino ineluttabile, ma il risultato di un ordine ingiusto che genera la violenza degli oppressori, la quale a sua volta genera un essere di meno.”

-Paulo Freire, Pedagogia degli oppressi

Animalizzare significa negare quei tratti che appartengono in modo esclusivo all’essere umano, cioè quello che lo distingue dagli animali. Ad esempio, la capacità cognitiva, la raffinatezza o la civiltà.

Meccanizzare, invece, consiste nel negare caratteristiche tipiche, ma non necessariamente esclusive della natura umana, come l’affetto o le emozioni.

In altre parole, possiamo negare in un individuo ciò che lo rende umano e paragonarlo a un animale, oppure negargli la natura umana e paragonarlo a una macchina o un robot.

Deumanizzare: quali sono le funzioni?

A cosa serve questo processo? La deumanizzazione ha tre funzioni principali:

  • Serve per giustificare la violenza. Se consideriamo una categoria di persone “meno umana”, è più facile pensare di avere una serie di diritti su di essa. In questo modo, è giustificato il ricorso alla violenza quando queste non si comportano nel modo atteso.
  • Legittima lo “status quo”. Percepire un altro gruppo come meno umano, ovvero meno degno degli stessi diritti di cui si gode, aiuta a legittimare e a garantire la superiorità o lo status quo.

Non mi toglierai il nome: troverò in me la forza di conservarlo, e sarai tu stesso, con il tuo odio, con il tuo disprezzo, a donarmi tale forza;

-Primo Levi, Se questo è un uomo

  • Allenta la morale. Possediamo tutti valori che regolano il nostro comportamento, ad esempio crediamo che “uccidere sia sbagliato”. Questi valori si applicano per lo più agli esseri umani, ma se non consideriamo umana una persona, è più facile usare o accettare la violenza contro di essa. Anche se va contro i nostri principi. Pensiamo alla propaganda nazista che descriveva gli ebrei come scarafaggi da sterminare.
Bambini seduti guardano bambina stendere i panni

Deumanizziamo secondo la classe sociale

Per classismo si intende un insieme di atteggiamenti, credenze e comportamenti diretti a un gruppo di persone, e messi in atto da individui che appartengono a una determinata classe sociale/status socioeconomico. Può essere rivolto a classi sociali avvantaggiate o svantaggiate. In altre parole, il classismo  può essere rivolto verso poveri o ricchi. Una delle conseguenze del classismo è la deumanizzazione, cioè il considerare i ricchi o i poveri meno umani.

I poveri vengono animalizzati, considerati meno esseri umani e più vicini agli animali. Alcuni dei tratti tipici che vengono negati sono la civiltà, la capacità di ragionamento e la raffinatezza. I poveri vengono considerati animali senza capacità di uscire dalla loro situazione.

I ricchi invece non vengono animalizzati. Al contrario dei poveri, li si meccanizza. Di solito non pensiamo a una persona ricca come individuo incivile o non raffinato. È invece facile pensare che sia priva di emozioni o di calore umano. I ricchi vengono considerati freddi, senza sentimenti, privi di empatia. Macchine.

In sintesi, i ricchi sono macchine e i poveri animali. E la classe media? Mantiene lo status. Il povero sarà trattato con disprezzo, come un animale, cosa che permetterà comportamenti spregevoli nei suoi confronti e verso la categoria. Il ricco è trattato con distacco, paura e rispetto perché considerato capace di fare qualunque cosa pur di raggiungere i propri obiettivi.


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  • Sainz, M., Martínez, R., Moya, M., & Rodríguez-Bailón, R. (2018). Animalizing the disadvantaged, mechanizing the wealthy: The convergence of socioeconomic status and humanity attributions. International Journal of Psychology. doi:10.1002/ijop.12485

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