Essere single è la mia realtà, nel bene e nel male

Essere single è la mia realtà, nel bene e nel male

Ultimo aggiornamento: 14 aprile, 2017

Come diceva già il celebre Petronio nell’antica Roma, “puoi sposarti o restare solo, ma te ne pentirai in entrambi i casi”. Non importa quale sia la nostra scelta, quindi, perché sbaglieremo sempre…o forse il problema è che cerchiamo sempre ciò che non abbiamo? Qualsiasi sia la risposta a queste domande, la verità è che per molte persone essere single è una realtà, che sia scelta o meno.

Tuttavia, il nostro vero modo di essere spesso si esprime attraverso il comportamento sociale. Anche se siamo dei grandi attori, le nostre relazioni con gli altri ci descrivono per quello che siamo davvero, agli occhi di chi sa interpretarle.

Perché si sceglie di stare da soli?

All’interno della realtà sociale in cui ci muoviamo, sono sempre di più le persone che scelgono di rimanere single. Per altre persone, tuttavia, questa non è una decisione, ma un semplice dato di fatto, perché non sono riusciti a trovare un partner. Ci sono poi le persone per cui avere o meno un rapporto di coppia risulta del tutto indifferente, e così via con una serie infinita di motivazioni o di opinioni sul fatto di avere o meno un partner. Una varietà di idee che solo qualche decennio fa sembrava inconcepibile.

Nel corso della nostra vita, incontriamo persone di ogni tipo. Ma ogni giorno diventa più accettata a livello sociale l’idea che rimanere nubili/celibi sia un’opzione o che se non troviamo un partner adatto a noi, non dobbiamo per forza cercarlo per non venire esclusi dalla società, come succedeva fino a non molto tempo fa.

Per questo motivo, lo psicologo e sociologo Arturo Torres ha deciso di lanciarsi nella difficile sfida di classificare i diversi tipi di single esistenti. La sua classificazione è ancora informale, ma può essere interessante darle un’occhiata. Chi lo sa? Magari vi troverete riflessi in uno dei profili che delinea.

1. I single indipendenti

Torres inizia la sua classificazione dai single indipendenti. Sono quelle persone che danno valore alla loro vita e non desiderano rimanere intrappolati nel legame di una relazione di coppia. Considerano che il loro tempo e il loro spazio siano troppo importanti, e per questo preferiscono evitare un impegno troppo stabile, perché lo percepiscono come un limite.

2. I single autosufficienti

Questo gruppo include quelle persone la cui mente non concepisce nemmeno lontanamente l’ipotesi di avere un partner. Sono del tutto autosufficienti e hanno bisogno di un elevato livello di isolamento. La loro condizione naturale è solitaria, ma non in termini negativi. Semplicemente, non sono attratti dall’idea di condividere il loro mondo con qualcun altro.

3. I single isolati

In questo caso, Torres si riferisce a quei single che, pur essendo indipendenti ed autosufficienti, preferirebbero avere un partner. Non si sentono del tutto isolati, ma vorrebbero abbandonare la loro vita solitaria per condividerla con qualcun altro. A volte continuano a rimanere single per mancanza di abilità sociali o per la loro bassa propensione a buttarsi e cambiare abitudini.

“Il single è una tigre che gira in tondo nella stanza della sua solitudine. Non retrocede né avanza.”

-Ramón López Velarde-

4. I single dalla bassa autostima

In questo gruppo, lo psicologo classifica le persone che desiderano ardentemente una relazione, ma sono incapaci di cercarla. Forse per colpa della loro bassa autostima, delle loro abitudini o della mancanza di abilità sociali, non ritengono di poter risultare attraenti per qualcun altro.

Tuttavia, è possibile lavorare insieme a queste persone per aiutarle a dare una svolta a questi pensieri e a cambiare. Nella loro condizione, infatti, si sentono infelici e sfortunati: si ritrovano in una situazione in cui non vorrebbero stare, ma a cui loro stessi si condannano.

5. I single esistenziali

Il quinto gruppo riguarda i single esistenziali. Sono caratterizzati dal loro pessimismo, e per questo non credono nelle relazioni di coppia. Spesso hanno una visione del mondo fredda e priva di passione ed entusiasmo, per questo cercano di allontanare le emozioni più intime.

6. I single ideologici

Torres identifica poi un altro gruppo, che chiama dei “single ideologici”. È una tipologia poco diffusa e include le persone che hanno deciso di mettersi da sole dei paletti per quanto riguarda la conoscenza di altre persone. Per questo motivo, di solito rifiutano sistematicamente la maggior parte dei candidati. Si potrebbero considerare solo single molto esigenti, ma se questa caratteristica viene portata all’estremo, potrebbe sfociare in situazioni di ansia ed eccessiva pressione.

7. I single transitori

In questa categoria si trovano i single che stanno cercando una relazione. Hanno ben chiaro che vogliono trovare qualcuno con cui stare a breve o medio termine, per cui esaminano le loro possibilità e cercano di identificare dei candidati. Il loro stato, quindi, è transitorio: hanno chiuso una relazione e probabilmente presto ne inizieranno una nuova.

8. I single appresi

Infine, Aturo Torres ci parla dei single che sono diventati tali per apprendimento. Sono persone che rifiutano una relazione perché in passato hanno avuto esperienze molto negative. Per questo motivo, queste persone utilizzano i loro ricordi negativi per elaborare schemi in cui inquadrano le possibili cause dei problemi vissuti in passato, in modo da non ripeterli. Il ricordo di quel trauma crea in loro un rifiuto quasi irrazionale di fronte all’idea di trovare un partner, condizione che può degenerare in filofobia (fobia alle relazioni romantiche).

“I single sono persone che si sono sposate con loro stesse. E, nella maggior parte dei casi, si tratta di un matrimonio molto problematico.”

-Miguel Mihura-

Viviamo in un mondo in cui tendiamo a creare delle etichette per tutto, pur di comprendere meglio la realtà. Per questo motivo, non è così strano cercare di identificare in che modo viviamo il nostro essere single a seconda dei motivi che si celano dietro e delle caratteristiche concrete del caso.

Anche se si tratta di una classificazione informale, quello di Arturo Torres ci sembra un lavoro abbastanza completo. Forse, se vi guardate alle spalle oppure osservate la vostra situazione attuale, vi vedrete riflessi in uno (o in vari) dei gruppi che lui identifica. A noi è successo, e a voi?

Immagini tratte da WikiHow


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