Figli di genitori emotivamente immaturi: infanzie perse

Figli di genitori emotivamente immaturi: infanzie perse

Ultimo aggiornamento: 20 maggio, 2017

Essere figli di genitori emotivamente immaturi lascia segni profondi. A tal punto che sono molti i bambini che finiscono con l’assumersi responsabilità da adulto e che crescono prima del tempo per colpa di quella genitorialità incompetente, di quel legame fragile, trascurato e negligente, che distrugge l’autostima e demolisce l’infanzia.

Nessuno può scegliere i propri genitori, certo, ma arriva sempre un momento in cui, da adulti, abbiamo il diritto di decidere che tipo di relazione vogliamo avere con loro. Un bambino, invece, non può farlo. Nascere è quasi come cadere da un camino in casa d’altri. C’è chi ha la fortuna di raggiungere genitori meravigliosi, abili e competenti, che gli permetteranno di crescere in modo sicuro, maturo e degno.

“Non c’è bisogno maggiore, nell’infanzia, di quello di sentire la protezione dei genitori.”

-Sigmund Freud-

D’altra parte, c’è anche chi ha la sfortuna di cadere tra le braccia di genitori immaturi che segneranno in modo implacabile le fondamenta della sua personalità. Ora bene, gli esperti di psicologia infantile e dinamiche familiari sanno bene che in questi casi la situazione può prendere due strade molto diverse, e altrettanto determinanti.

I genitori con una personalità chiaramente immatura ed incompetente possono, alle volte, favorire la crescita di bambini tiranni e immaturi quanto loro. Tuttavia, può anche verificarsi il caso opposto, ovvero che i bambini assumano il ruolo di adulto e, in un certo senso, facciano le veci dei genitori. È questo il caso di quei bambini che finiscono con l’assumersi la responsabilità dei loro fratelli minori, che si occupano delle faccende di casa o prendono decisioni di certo non adatte alla loro giovane età.

Quest’ultimo caso, per quanto sembri singolare, non renderà il bambino più coraggioso, maturo o responsabile in un modo che si possa interpretare come sano. La prima cosa che si ottiene è mettere al mondo creature che hanno perso il loro diritto all’infanzia. Oggi vi invitiamo a riflettere su questo problema.

Genitori emotivamente immaturi: infanzie troncate

Un aspetto su cui tutti siamo d’accordo è che il semplice fatto di mettere al mondo un bambino non ci trasforma in veri genitori. La maternità e la paternità sane e significative si dimostrano attraverso la presenza, il vero affetto, la costruzione di una relazione arricchente e stabile, che renda quel bambino parte della nostra vita, e non un cuore rotto e dominato dalla paura, dalle mancanze e dalla bassa autostima.

Ciò di cui tutti i bambini hanno bisogno, oltre al cibo e ai vestiti, è quell’accessibilità emozionale, matura e sicura, che permetta loro di sentirsi davvero legati ad una persona, per riuscire a comprendere meglio sia il mondo esterno che loro stessi. Se tutto questo manca, il resto crolla. Le emozioni del bambino vengono invalidate dal genitore emotivamente immaturo o da quello che, preoccupandosi solo di se stesso, trascura i sentimenti e i bisogni emotivi dei suoi figli.

D’altra parte, è bene sottolineare che queste dinamiche sono molto più complesse di quanto non sembrino a prima vista. Proprio per questo motivo, è bene differenziare 4 tipologie di padri e madri emotivamente immaturi.

L’immaturità genitoriale

  1. La prima tipologia riguarda quei genitori che assumono comportamenti variabili e sbilanciati. Sono genitori molto instabili a livello emotivo, che fanno promesse la sera e la mattina se le sono già dimenticate. Genitori che possono essere estremamente presenti un giorno, e far sentire ai figli che sono solo un intralcio il giorno dopo.
  2. I genitori impulsivi, invece, sono quelli che agiscono senza pensare, che si buttano in un progetto senza valutarne le conseguenze, che vanno di sbaglio in sbaglio e di imprudenza in imprudenza senza soppesare le loro azioni.
  3. La genitorialità passiva è un altro dei più chiari esempi di immaturità genitoriale. Si tratta di quei genitori che non si sporcano le mani, non s’interessano, sono presenti e assenti allo stesso tempo e basano il loro metodo educativo sul lasciar fare.
  4. Infine, è molto comune anche la figura dei genitori sprezzanti, che fanno sentire ai loro figli che sono un disturbo, che non gradiscono la loro presenza; quelli che concepiscono l’educazione come una cosa più grande di loro e a cui non vogliono partecipare.

Questi quattro profili sono senz’altro alla base di un’infanzia troncata, ferita e invalidata. Qualsiasi bambino che cresca in un contesto simile proverà forti sentimenti di abbandono, solitudine, frustrazione e rabbia.

Bambini nati adulti: ferite da curare

Come dicevamo all’inizio, il bambino che cresce assumendo il ruolo dell’adulto non sempre si percepisce come più forte e maturo, tanto meno più felice. Lasciare sulle spalle di un ragazzino di 8, 10 o persino 15 anni la responsabilità esclusiva di badare a se stesso, a un fratello piccolo o di prendere decisioni che spetterebbero ai genitori lascia delle ferite molto grandi e può favorire grosse carenze future.

“La fragranza di una rosa scaturisce dalle sue radici, e la forza della vita adulta scaturisce dall’infanzia.”

-Austin O´Mally-

Le conseguenze psicologiche che si possono avere in questi casi sono diverse e complesse: solitudine emotiva, eccessiva auto-esigenza, incapacità di stabilire relazioni solide, senso di colpa, contenzione emotiva, repressione della rabbia, ansia, pensieri irrazionali, ecc.

Superare queste ferite causate dalla perdita dell’infanzia e dall’immaturità dei genitori non è compito facile, ma non per questo è impossibile. La terapia cognitivo-comportamentale può essere molto utile, così come accettare l’esistenza di quella ferita, causata dall’abbandono o dalla negligenza. In seguito, arriverà la tanto desiderata riconciliazione con se stessi e finalmente la persona si darà il permesso di provare rabbia e frustrazione per quell’infanzia rubata, per essere stata obbligata a crescere troppo in fretta o per essere stata lasciata sola troppo presto.

Forse avremo perso l’infanzia, ma la vita è ancora tutta davanti a noi: meravigliosa, libera e sempre pronta a farci diventare la persona che vogliamo e che meritiamo di essere. Non lasciate che l’immaturità emotiva dei vostri genitori vi impedisca di costruirvi una felicità tutta vostra, quella felicità presente e futura che non vi è stata data nel passato.


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