Cosa ci dicono i politici con il loro linguaggio non verbale

Cosa ci dicono i politici con il loro linguaggio non verbale
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 08 marzo, 2023

Molti dei politici usano un particolare linguaggio verbale e comunicano con i propri sostenitori soprattutto attraverso questo “codice”. Per quanto riguarda la comunicazione di massa, in molti casi i gesti hanno un impatto più forte rispetto alle parole stesse (il contenuto del discorso).

Molte persone non ascoltano con attenzione il discorso dei politici, più che altro captano il succo del discorso e, sostanzialmente, ricevono messaggi sintetizzati. L‘impatto dell’immagine di un politico, invece, risulta essere molto importante per i comunicatori di ciascun partito. Il modo in cui un politico è vestito, il suo tono di voce, la sua espressione e la sua mimica provocano un determinato sentimento in chi lo osserva.

“Più sono inquietanti i desideri di un politico, più diventa fastosa, in generale, la nobiltà del suo linguaggio”.

-Aldous Huxley-

La politica è sempre più un ambito che si mischia con lo spettacolo. In molti paesi i dibattiti televisivi sono diventati determinanti durante le elezioni. La comunicazione che  i politici attuano attraverso questi mezzi probabilmente non ha mai avuto un impatto così alto in termini di voti. D’altra parte, la maggior parte dei cittadini fa perno sulle tradizioni, ma anche sulle sensazioni, per partecipare politicamente nella società.

I ricercatori sono riusciti a trovare sei gesti comuni tra i politici e con i quali riescono a garantirsi la simpatia delle masse. Questi atteggiamenti li ritroviamo anche in altri tipi di leader, come quelli aziendali, nei direttori o nei personaggi televisivi influenti. Sono stati individuati anche altri gesti che rivelano messaggi occulti. Vediamoli a seguire.

I 7 gesti efficaci dei politici

Le persone, inconsciamente, attribuiscono una connotazione di potere alle persone che assumono determinati gesti. Ciò riguarda senz’altro anche i leader politici. Alcuni li ostentano in modo naturale; altri devono fare molte prove prima di riuscirci. Tali gesti consistono negli elementi non verbali esposti a seguire:

  • Non contraggono la fronte. Una fronte rilassata è segno di controllo della situazione. Ispira fiducia e sicurezza. Il contrario indica tensione e angoscia. 
  • Guardano negli occhi o nella videocamera, che è lo stesso nel linguaggio televisivo. Le persone credono di più agli interlocutori che le guardano in faccia.
  • Respirazione tranquilla e costante. È segno di autocontrollo e di convinzione delle proprie parole. Implica parlare senza impappinarsi e non rimanere senza fiato. Comunica “sangue freddo” o intelligenza.
  • Mani e dita senza tensione. A differenza di quello che tanti possono pensare, i pugni chiusi, le dita che indicano e tutti i gesti di questo genere, trasmettono sfiducia. Delle mani rilassate, invece,comunicano vicinanza e calore.
  • Gambe e piedi fermi. Trasmette fermezza, sicurezza e franchezza.
  • Non toccarsi il viso. La gente interpreta il gesto di toccarsi il viso mentre si parla davanti ad un pubblico come un segno di confusione o come un indicatore di menzogna.
  • Un saluto moderato ed equo. I leader che ispirano fiducia alla gente salutano in modo gentile tutti, senza fare distinzioni. Se si trovano davanti ad un grande numero di persone, guardano verso tutte le direzioni mentre salutano.

Quello che la gente si aspetta davvero è che i politici siano amici protettivi e affidabili. Lo stesso discorso vale per i direttori delle aziende o per qualsiasi persona che esercita una posizione di guida o potere.

Altri gesti rivelatori

I politici e i leader generano sempre un impatto visivo con la propria presenza. È il loro primo atto di comunicazione con i seguaci. In tale impatto visivo ci sono quatto aree che esercitano una grande influenza: l’espressione del viso, il linguaggio corporeo, i vestiti e la cura della propria persona. Tutti questi elementi corrispondono al linguaggio non verbale e generano “un’impressione”, ovvero una determinata percezione.

Dibattito Trump e Clinton

Un dibattito politico può perdere d’efficacia in seguito ad alcuni elementi del linguaggio non verbale. Alcuni sono:

  • L’eccessivo battito di ciglia. Neurologicamente indica che la persona sta cercando nella sua mente una via di uscita perché  si sente intrappolata. È un gesto comune tra i politici quando devono trattare un tema che non li fa sentire a proprio agio.
  • Tensione dei muscoli della mandibola. Si manifesta come una difficoltà ad articolare certi suoni o  come un’eccessiva rigidità nella zona inferiore del viso. Si tratta di un gesto associato alle persone che hanno paura che si scopra quello che stanno pensando o come si sentono nei confronti di un argomento.
  • Trattenere il respiro per un secondo. È un gesto che “tradisce” i politici poco sinceri. Rappresenta un conflitto tra quello che si pensa e quello che si dice. I giocatori di poker stanno sempre molto attenti a questo atteggiamento per indovinare la mano dell’altro.

I politici sfruttano sempre di più la psicologia delle masse per esercitare la loro influenza sui propri elettori. È un’arma impercettibile, ma molto efficace. Il linguaggio non verbale è impiegato a volte come uno strumento di comunicazione, altre come un fattore di manipolazione. Se sapremo interpretare la mimica dei leader, potremo controllare l’influenza che essi possono esercitare su di noi.


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