Mancanza di sonno e ansia nuocciono alla salute

La mancanza di sonno e l'ansia sono legate. Se dormiamo ogni giorno meno ore, possiamo sviluppare stati psicologici di forte esaurimento cronico in cui possono manifestarsi disturbi psicologici, inclusa la depressione.
Mancanza di sonno e ansia nuocciono alla salute
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Secondo studi recenti, mancanza di sonno e ansia hanno un legame significativo. Non parliamo solo dell’insonnia in sé, ma anche di dormire ogni giorno di meno, di risvegli continui, di svegliarsi con la sensazione di non aver riposato. Se questo stato si manifesta in modo perenne, vuol dire che ne sarà interessata la nostra salute.

La neuroscienza fa grandi progressi fornendoci informazioni interessanti e preziose. Da poco, ad esempio, è stato dimostrato che riposare per meno di mezz’ora aiuta il cervello a migliorare la memoria a breve e lungo termine. Inoltre, sappiamo che il sonno è indispensabile per eliminare le tossine e altri rifiuti dal tessuto neurale.

L’essere umano, così come la maggior parte degli animali, ha bisogno di dormire. Non farlo in modo adeguato mette a rischio la salute e il benessere. Pertanto, diversi esperimenti sulla privazione del sonno hanno dimostrato quali sono i rischi derivanti. Si è dimostrato inoltre che dormire meno di sei ore aumenta il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative.

Secondo Sofocle, il sonno è l’unica medicina emotiva per ogni cosa e non si sbagliava di certo con questo pensiero. A volte trascuriamo del tutto la sua importanza e il suo significato. Dormire ogni giorno per almeno 7 o 8 ore ci fa guadagnare in salute fisica e soprattutto psicologica. Mancanza di sonno e ansia, infatti, sono strettamente correlate.

“Dormire non è arte dappoco: intanto, per dormire, bisogna vegliare tutto il giorno.”

-Friedrich Nietzsche-

Cervello illuminato

Mancanza di sonno e ansia: una relazione importante

La relazione tra mancanza di sonno e ansia è stata fonte di numerosi studi negli ultimi anni. Durante la conferenza annuale della Society for Neuroscience tenutasi a San Diego, in California, è stato trattato questo argomento davanti alla comunità di esperti. Uno dei maggiori specialisti nel campo, il dottor Clifford Saper, membro della Società di ricerca sul sonno, ha spiegato quanto segue.

Quando parliamo della mancanza di sonno, spesso abbiamo idee sbagliate in merito. La mancanza di sonno non è insonnia. Non è stare un mese senza dormire. In realtà, si tratta di qualcosa di talmente delicato e allo stesso tempo comune che spesso non gli diamo la giusta importanza.

Mancanza di sonno vuol dire dormire sempre meno. Significa andare a letto a mezzanotte e svegliarsi alle due di notte. Prendere sonno alle tre e svegliarsi alle cinque perché non è più possibile addormentarsi. Vuol dire anche dormire cinque o sei ore al giorno e ripetere a noi stessi che è “normale”.

Ciò che mette seriamente a rischio la nostra salute è il fatto di non entrare nella fase REM del sonno  (movimento rapido degli occhi), durante la quale il corpo riposa profondamente mentre il cervello è più attivo che mai nel compiere attività indispensabili.

Mancanza di sonno

Mancanza di sogno e amigdala

Immaginiamo di dormire in media cinque ore per due o tre mesi. Spesso ci svegliamo stanchi, tuttavia, siamo in grado di svolgere le nostre attività e doveri con normalità. Ci diciamo anche che raggiunta una certa età, il corpo cambia e abbiamo bisogno di dormire di meno.

Possiamo convincerci di questo, ma il nostro cervello non è affatto d’accordo; quel che è certo è che non godiamo di un riposo ristoratore. Non sempre completiamo tutti i cicli della fase REM del sonno e ciò significa non terminare processi importanti per la nostra salute cerebrale.

Mancanza di sonno e ansia sono legate perché esiste una struttura che inizia ad attivarsi in eccesso: l’amigdala. L’amigdala è quella regione del cervello che si attiva quando rileva un rischio. Rilascia una serie di ormoni che ci attivano per poter fuggire da una ipotetica minaccia.

Per l’amigdala, la mancanza di sonno è una minaccia. È un pericolo che contrasta l’omeostasi cerebrale, l’equilibrio organico fondamentale per il nostro benessere. L’attivazione dell’amigdala ci induce irrimediabilmente in uno stato d’ansia.

I disturbi del sonno influiscono sulla salute

La relazione tra mancanza di sonno e ansia a volte può essere un vero circolo vizioso. Dormiamo meno e siamo più ansiosi. Allo stesso tempo, la stessa ansia intensifica la comparsa dei disturbi del sonno. E come se non bastasse, studi come quello condotto dall’Università di Adelaide, in Australia, dimostrano di più.

I problemi del sonno non solo aumentano il rischio di accusare ansia, ma rappresentano anche un fattore di rischio per la depressione. Tuttavia, il Dottor Eti Ben-Simon, Ph.D. del Centro di studio del sonno umano dell’Università della California, Berkeley, ha espresso alcune considerazioni positive in proposito.

Esistono terapie del sonno molto efficaci. Quando il soggetto riesce a migliorare il proprio riposo notturno, il benessere psicologico migliora in poche settimane. Migliorano i processi cognitivi e lo stato d’animo si ottimizza notevolmente.

Metodi per trattare la mancanza di sonno e l’ansia

Gli specialisti in igiene del sonno raccomandano l’utilizzo di due strategie. Da una parte, dobbiamo migliorare le nostre abitudini del sonno. Dall’altra, è fondamentale apprendere tecniche adeguate per gestire al meglio lo stress e l’ansia.

Inizieremo con una visita medica al fine di scartare altri problemi medici che influiscano sui disturbi del sonno notturno.

Bisogna poi consultare uno specialista in terapia del sonno. Oggigiorno esistono programmi molto efficaci che non prevedono il consumo di farmaci e che offrono al paziente un programma individuale per migliorare il suo riposo.

Oltretutto, baderemo ai nostri orari andando a letto sempre alla stessa ora e seguendo gli stessi rituali. In altre parole, ci occuperemo della nostra igiene del sonno (alimentazione, attività fisica, ambiente in cui dormire…).

Altre strategie adeguate sono, ad esempio, l’allenamento all’intenzione paradossa e il biofeedbackQueste tecniche ci aiutano a capire cosa fare in caso di risvegli notturni.

In conclusione, considerando che esiste un evidente legame tra mancanza di sonno e ansia (compresa la depressione), è interessante prendersi cura delle proprie abitudini di vita. Dopotutto, anche se non muore nessuno da un giorno all’altro per non aver dormito, la mancanza di sonno ci toglie un po’ di vita alla volta, riducendo la nostra salute senza che ce ne accorgiamo.


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