Menzogna e verità: saggia leggenda

Menzogna e verità: saggia leggenda
Raquel Aldana

Scritto e verificato la psicologa Raquel Aldana.

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre, 2021

Menzogna e verità, cosa preferiamo? Diciamo (o crediamo) tutti di preferire la verità, ma quando è dolorosa o complicata, si crea un conflitto psicologico.

Scegliere la menzogna è generalmente un sintomo di diffidenza nella proprie capacità o in quelle altrui di affrontare i problemi che possono sorgere. In altri casi, scegliere la menzogna significa comportarsi come una persona senza scrupoli (o con estremo bisogno) che vuole ottenere qualcosa.

In ogni caso, imparare ad affrontare la verità continua a essere una questione di non poco conto nella nostra società. Sul piatto della bilancia fra menzogna e verità dovrebbero però vincere quest’ultima.

Antica favola egizia Menzogna e verità

Alcune leggende illustrano le realtà psicologica della nostra vita. Quella che racconteremo qui di seguito ne è un esempio.

“La leggenda vuole che un giorno la verità e la menzogna si siano incrociate.

– Buongiorno.- Disse la menzogna.
– Buongiorno.- Rispose la verità.
– Bella giornata.- Disse la menzogna.
Quindi la verità si sporse per vedere se era vero. Lo era.
– Bella giornata.- Disse allora la verità.
– Il lago è ancora più bello.- Rispose la menzogna.
La verità guardò verso il lago e vide che la menzogna diceva il vero e annuì.
La menzogna disse:
– L’acqua è ancora più bella. Nuotiamo.-
La verità sfiorò l’acqua con le dita ed era davvero bella e si fidò della menzogna.

Entrambe si spogliarono e nuotarono tranquille.
Qualche tempo dopo la menzogna uscì, si vestì con gli abiti della verità e se ne andò.
La verità, incapace di vestire i panni della menzogna, cominciò a camminare senza vestiti e tutti erano inorriditi nel vederla così.

Questo è il modo in cui ancora oggi le persone preferiscono accettare la menzogna, camuffata come verità e non la nuda verità.”

L’ambivalenza fra menzogna e verità

Vincoliamo i valori positivi alla sincerità. Le relazioni che si ergono su pilastri di menzogna finiscono per assomigliare a un castello di carte, fragili, deboli e capaci di distruggersi completamente con la loro caduta. Tuttavia, sappiamo che è molto difficile accettare la verità, dunque cerchiamo costantemente di rigirare la frittata raccontando “mezze verità” o raccontando verità diverse da quella reale.

L’aggettivo “costantemente” non è stato scelto a caso. La University of Massachusetts ha realizzato uno studio secondo il quale nella nostra società si emette mediamente una menzogna ogni 3 minuti. Altri studi affermano che mentiamo ogni settimana nel 35% delle conversazioni tenute.

Questi numeri risultano, in un certo senso, senza speranza. Con frequenza ci autoproclamiamo persone oneste che non mentono mai, ma dietro questa facciata si cela una grande menzogna.

Donna con capelli sul viso

Perché mentiamo?

Mentiamo, e molto. Su temi importanti e su sciocchezze. È più facile farlo che dare spiegazioni e avere a che fare con la cruda realtà. Non abbiamo una posizione chiara rispetto la menzogna e la verità perché non ci riflettiamo in modo adeguato. Di conseguenza, ci intossichiamo di piccole e grandi menzogne che tessono una tela dalla quale è difficile uscire.

Ma perché lo facciamo? Perché il beneficio psicosociale della menzogna di solito è più immediato di quello della verità. In più, la verità non è esente da rischi. Così molte volte, con l’obiettivo di proteggere la nostra integrità o quella altrui e/o di ottenere benefici personali, tendiamo a cadere nella tentazione di usare la menzogna.

Ciò nonostante, non dobbiamo dimenticare che per quanto possa essere pia una menzogna, non smette di costituire un ostacolo alla fiducia. Non dimentichiamo che una sola bugia basta per mettere in dubbio cento verità, facendoci sospettare delle più oneste esperienze.


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