Motivare gli studenti: come fare?

Motivare gli studenti: come fare?
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2023

Quando un ragazzo inizia le scuole superiori, il fattore motivazionale diventa uno degli aspetti più importanti del suo apprendimento. La negligenza tipica dello scolaro demotivato può essere accompagnata da altre condotte che, già di per sé, sono di complessa gestione. Di conseguenza, è molto importante motivare gli studenti.

Tramite lo sviluppo sociale si assimilano condotte, valori e regole che permettono di acquisire un personale modo di pensare, sentire e agire. In questa fase evolutiva, ribellione, apatia, mancanza di prospettiva, isolamento o elusione sono fattori di rischio di cui tenere conto e che possono essere meglio combattuti aumentando la motivazione nei giovani.  

Quale tipo di motivazione bisogna promuovere?

La motivazione è l’ingrediente essenziale per raggiungere le proprie mete. È la condizione necessaria e l’impulso all’azione. Tradizionalmente, gli studiosi distinguono due tipi di motivazione:

  • La motivazione intrinseca promuove la realizzazione di azioni che risultano interessanti per la persona, ovvero quelle che producono soddisfazione semplicemente facendole.
  • La motivazione estrinseca è più utilitarista e si riferisce all’esecuzione di attività usate come mezzo o veicolo per raggiungere altri obiettivi o evitare una punizione. Ad esempio, quando il bambino fa i compiti per poter andare a giocare a palla con i suo amici.
Bambina che legge

Se induciamo lo studente a leggere perché quello che impara gli risulta interessante e poi si sente autorealizzato, otterremo una motivazione intrinseca pretesa. Questo tipo di motivazione, tuttavia, non è generalizzata. Da ciò consegue l’importanza dell’internalizzazione, ovvero il processo di assimilazione di condotte, valori e regole che si sviluppano socialmente sin dall’infanzia. È un processo che viene stimolato da fuori e che poi può divenire autonomo.

Come vediamo, la motivazione intrinseca è l’obiettivo dell’educazione ed è essa stessa oggetto di studio nel tentativo di svilupparla.

Motivare gli studenti e rendimento scolastico

Good e Brophy (1983) affermano che il concetto di motivazione applicato al contesto scolastico si riferisce soprattutto a due aspetti:

  • Il grado di partecipazione dell’alunno alla lezione.
  • La perseveranza dell’alunno, indipendentemente dal tipo di attività.

Entrambi giungono alla conclusione che esiste una correlazione positiva e di intensità moderata (0,34) tra la motivazione e il rendimento. Si tratta di una relazione bidirezionale, perché l’una conduce all’altro. Uno studente motivato, dunque, avrà un buon rendimento e questo, a sua volta, manterrà alta la sua motivazione.  

È interessante risaltare che nelle famiglie con più di un figlio solitamente esistono differenze cognitive in quanto al rendimento dei bambini. Uno può mostrarsi più motivato rispetto all’altro. Chi ha qualche difficoltà in più, ad esempio un disturbo linguistico, può mostrare un’alta perseveranza motivandosi proprio con l’obiettivo di superarsi. In caso contrario, è possibile che il bambino si accontenti dei minimi risultati ottenuti.

Considerando ciò, è molto probabile che gli studenti molto dotati si adattino ai risultati mediocri peggiorando il loro rendimento nelle scuole superiori. Questo perché non sono riusciti ad acquisire e interiorizzare il valore dello sforzo, dunque percepiscono l’attività da svolgere più complicata rispetto alla loro capacità di apprendimento  

Mamma aiuta il figlio a studiare

Motivare gli studenti

Il principale problema si verifica quando non ci si dedica abbastanza a motivare gli studenti. Ancor di più se la famiglia non tiene conto di questo aspetto. Come aumentare la motivazione intrinseca di un adolescente se non è allenato a ciò?  

Da una parte, bisogna portarlo a comprendere questo concetto. In questo modo, può pensare egli stesso di voler adottare un nuovo approccio. Bisogna anche stimolarlo a proiettare mentalmente le conseguenze dei suoi successi. Se non possiede tale prospettiva né abitudine di studio, bisogna infondergliele.

D’altro canto, è indispensabile che i genitori adottino modelli educativi diversi, tra i quali fomentare l’autoregolazione nei proprio figli, rendendoli responsabili delle proprie decisioni 

Programma motivazionale di McClelland

Lo psicologo statunitense David McClelland ha proposto un programma motivazionale in classe che contempla i seguenti punti: 

  • Socializzare con il nuovo.
  • Fomentare la curiosità.
  • Fomentare l’autonomia personale tramite la ricerca di risultati concreti.
  • Imparare ad autovalutarsi.
  • Responsabilità.
  • Insistenza da parte dei genitori di alti livelli di rendimento e valutazione esplicita.
  • Predilezione per l’educazione all’indipendenza.

Le teorie motivazionali esistenti, inoltre, coincidono nell’affermare che l’autovalutazione da parte dello studente è influenzata da variabili motivazionali affettive. Tra queste, il rendimento scolastico o la personale percezione di sforzo e abilità.

Motivare gli studenti ragazza che legge

Gli alunni altamente motivati (i quali credono in sforzo per eccellere, lotta per il successo e raggiungimento degli obiettivi) ritengono che i propri trionfi dipendano da queste destrezze e dalla loro audacia. Hanno, dunque, maggiore autostima rispetto ai loro coetanei scarsamente motivati. Tutto questo evidenzia l’importanza di motivare gli studenti sin dalle scuole elementari.  


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