Onde cerebrali alfa per combattere la depressione

Il cervello rilassato e concentrato sul presente non è dominato dalla paura o dall'angoscia. Si tratta di un cervello all'interno del quale lavorano intensamente le onde alfa, particolarmente adatte a sfumare la realtà interiore della depressione.
Onde cerebrali alfa per combattere la depressione
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Le onde cerebrali alfa possono essere individuate in un intervallo di frequenze compreso tra 8 e 12 Hz. Sono il risultato dell’attività cerebrale sincronica e più ritmica che promuove rilassamento e concentrazione; inoltre, stimola la creatività e il benessere e riducendo persino la sintomatologia associata alla depressione.

La possibilità di intensificare le onde cerebrali alfa non è garanzia di completa guarigione da condizioni psicologiche come ansia e depressione. Tuttavia, allenare il cervello alla calma e all’equilibrio induce al raggiungimento di una condizione interiore incline alla soddisfazione, alla calma e pronta ad affrontare con maggiori risorse queste realtà psicologiche.

Insomma, un mezzo finalizzato a uno scopo, ma non solo. Negli ultimi anni si sta lavorando intensamente all’elettrostimolazione del cervello al fine di incrementare la comparsa di queste onde.

Uno studio condotto dal dipartimento di Psichiatria dell’Università del Minnesota e dall’Istituto di Tecnologia del Massachusetts (MIT) indica che l’applicazione di piccole scosse tra gli 8 e i 10 hertz offre risultati positivi nel campo della neuropsichiatria.

Si è osservato che i pazienti affetti da stanchezza cronica manifestano specifiche anomalie nella produzione delle onde cerebrali alfa; ciò si traduce spesso in difficoltà a conciliare il sonno e a concentrarsi.

Onde cerebrali alfa.

Le onde cerebrali alfa sono nostre alleate per acquisire creatività e combattere la depressione

Il nostro cervello è formato da migliaia di milioni di neuroni che comunicano tra loro mediante impulsi elettrici. Quando parliamo di onde cerebrali, ci riferiamo agli impulsi trasmessi da un neurone all’altro lungo qualunque area del cervello.

Non importa se si dorme o si è in coma: questa attività elettrica è sempre presente quando siamo in vita. D’altra parte, è interessante notare che i diversi tipi di onde cerebrali hanno ciascuno una funzione specifica.

Per esempio, le onde gamma si intensificano con processi cognitivi ad alto livello, come la coscienza, l’attenzione, la concentrazione o il ragionamento.

Le onde delta, d’altra parte, presentano una maggiore ampiezza quando dormiamo senza sognare. E così, le onde theta si formano quando viviamo emozioni intense, come ansia e stress.

Ebbene, può darsi che tra queste cinque tipologie di onde le più affascinanti siano le onde alfa. Scoperte dal fisiologo e psichiatra tedesco Hans Berger nel 1924, segnarono un prima e un dopo da molti punti di vista.

Il primo perché Berger fu anche l’inventore dell’elettroencefalogramma, strumento che ha cambiato la storia della neurologia. Il secondo perché si trovò un nuovo modo per ottenere sollievo da ansia e depressione.

Le onde alfa e la creatività

Uno studio condotto dalla dottoressa Caroline Lustenberg dell’Università del North Carolina ha rivelato un’ipotesi interessante. Quando le persone sono rilassate o entrano più profondamente in contatto con l’ambiente circostante, le onde alfa aumentano.

Quando l’attività elettrica del cervello lavora a questa frequenza, siamo in grado di produrre idee più innovative e l’ispirazione aumenta.

La depressione e le onde alfa

Una persona affetta da depressione, ansia, fibromialgia o stanchezza cronica, manifesterà un modello di onde alfa anomalo, ovvero caratterizzato da continue oscillazioni. In condizioni normali, queste onde sono in perfetta sincronia.

Questo aspetto ha destato l’interesse di neurologi e neuropsicologi per la stimolazione cerebrale come strumento atto a intensificare le onde alfa per favorire il benessere di molti pazienti con disturbi psichiatrici.

Al tempo stesso, nella Scuola di Medicina di Harvard (HMS) è stata avanzata l’ipotesi per cui quando le onde alfa sono attive, aumenta la produzione del neurotrasmettitore inibitorio GABA, componente fondamentale nella riduzione della paura, dei livelli di stress, di ansia, ecc.

Donna che medita in montagna.

Come possiamo aumentare le onde cerebrali alfa?

Le onde cerebrali alfa sono importantissimi mediatori nel nostro benessere. Dunque, come possiamo stimolarle in modo da attenuare i sintomi associati alla depressione? In realtà, esistono molti modi per riuscirci. Ad esempio, c’è chi ricorre al neurofeedback

Si tratta di un addestramento dell’attività elettrica del cervello che sfrutta il condizionamento operante e la tecnologia dell’elettroencefalogramma. In questi casi, si applicano sul capo del paziente alcuni elettrodi (senza applicare scariche) che misureranno l’attività delle onde cerebrali.

Quindi, insieme a un tecnico specializzato, verranno mostrate una serie di immagini sullo schermo allo scopo di lavorare sull’aumento delle onde cerebrali alfa.

Oltre al neurofeedback, esistono altre strategie molto semplici che possiamo attuare nella vita di tutti i giorni. Si tratta delle seguenti:

  • Meditazione o mindfulness.
  • Yoga.
  • Respirazione profonda.
  • Rilassamento progressivo della muscolatura.
  • Sognare a occhi aperti o ricorrere a tecniche di visualizzazione guidata.
  • Musica o toni binaurali. Si tratta di un tipo di stimoli uditivi contenuti nella frequenza al di sotto dei 1000 Hz, per cui si crea un suono diverso in ciascun orecchio. In questo modo stimoleremo il rilassamento e la comparsa di onde cerebrali alfa.

Conclusioni

Si tratta di un argomento molto affascinante, ma non bisogna dimenticare che per trattare la depressione è necessario sottoporsi a molte altre tecniche.

Eppure, stimolare la comparsa di queste onde sarà sempre un modo per promuovere il nostro benessere; in altre parole, favoriscono il successo della terapia psicologica, dunque della guarigione.


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  • Widge, AS, Boggess, M., Rockhill, AP, Mullen, A., Sheopory, S., Loonis, R.,… Miller, EK (2018). Modificación de las oscilaciones cerebrales de frecuencia alfa con una neuroestimulación analógica impulsada por retroalimentación rápida. PLOSOS UNO , 13 (12). https://doi.org/10.1371/journal.pone.0207781

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