Gli psicologi più famosi della storia

Gli psicologi più famosi della storia
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

Sono i fondatori di grandi scuole di pensiero. Studiosi che hanno offerto contributi scientifici fondamentali e che hanno partecipato allo sviluppo del pensiero e della conoscenza umana. Ci riferiamo ai 9 psicologi più famosi e importanti della storia di questa disciplina.

Sono autori classici che hanno segnato un prima e un dopo nel settore della psicologia. Le loro correnti continuano a essere studiate, sono oggetto di ricerca e vengono applicate in ambito clinico. Tracceremo una bozza dei trascorsi degli psicologi più famosi e faremo luce sui loro contributi più importanti in riferimento a questa scienza.

Gli psicologi più famosi della storia

Wilhelm Wundt (1832-1920)

Questo fisiologo, psicologo e filosofo ha sviluppato il primo laboratorio di psicologia sperimentale, a Lipsia (Germania) nel 1879. La sua celebrità si deve al fatto che questo avvenimento ha dato inizio a un nuovo periodo della psicologia: la fase scientifica.

Wundt è stato il fondatore dello strutturalismo. Si è preoccupato di respingere le questioni filosofiche dal campo della psicologia, perché credeva che questa dovesse centrarsi sullo studio di ciò che è misurabile e della struttura della mente. Si è interessato alla valutazione dei processi mentali e allo studio delle sensazioni, delle idee, dell’attenzione e delle emozioni.

Laboratorio di Wilhem Wundt

William James  (1842-1910)

In contrapposizione a Wundt, negli Stati Uniti sorse il Funzionalismo di William James. Questo filosofo nordamericano sosteneva che la cosa più importante fosse conoscere il funzionamento della mente per potersi, di conseguenza, adattare all’ambiente.

William James approfondì il concetto di intelligenza, che favorì la nascita della psicometria come scienza che studia l’uso dei test per valutare la mente umana.

Ivan Pavlov (1849-1936)

Fu un fisiologo sperimentale molto influenzato dalla riflessologia russa (chiaro antecedente del comportamentismo). È considerato attualmente uno degli psicologi più famosi del mondo. Difendeva un metodo sperimentale obiettivo e rigoroso. Fuggiva da ciò che era stato formulato fino a quel momento, come l’introspezione di Wundt, che non poteva essere tarata.

È considerato il padre del condizionamento classico per le sue ricerche sull’apparato digerente animale, nello specifico dei cani. Le sue scoperte lo hanno portato a formulare la legge del riflesso condizionale che, per un errore di traduzione, fu chiamato riflesso condizionato.

Sigmund Freud (1856-1939)

Questo medico e neurologo austriaco di origine ebraica è considerato una delle maggiori figure intellettuali del XX secolo. Oltre a essere il padre della psicoanalisi, la sua teoria dell’inconscio continua a essere una pietra miliare per la psicologia.

Freud è stato il primo scienziato a parlare di traumi emotivi, di tappe sessuali dello sviluppo, di conflitti mentali, della triade della personalità o del significato dei sogni. È senza precedenti per il suo approccio rivoluzionario nello studio della mente e della personalità.

Jean Piaget (1896-1980)

Nel decennio degli anni 30, sotto a un totale dominio da parte del comportamentismo, si distinsero due scuole centrate sulla psicologia dello sviluppo o evolutiva. Una di queste, la Scuola di Ginevra, ha avuto come stendardo principale proprio Jean Piaget.

Il suo principale obiettivo è stato analizzare lo sviluppo della conoscenza e creare una sua teoria generale. Fu, dunque, creatore dell’epistemologia genetica, la scienza dello sviluppo della conoscenza. È anche diventato uno degli psicologi più famosi per i suoi contributi allo studio dell’infanzia.

Jean Piaget

Carl Rogers (1902-1987)

Insieme a Maslow, fu uno dei massimi rappresentanti della psicologia umanistica. A differenza della psicoanalisi, Rogers aveva una visione positiva dell’uomo. Difendeva l’idea secondo la quale l’essere umano è buono per natura e, pertanto, non deve controllarsi con i meccanismi di difesa, ma deve esprimersi per essere libero, per poter essere se stesso.

Formulò la terapia centrata sul cliente o non direttiva. Si basò sull’esistenza di una capacità latente e manifesta in tutte le persone, che permette loro di risolvere i propri problemi. Per esercitarla, è necessario un determinato contesto nel quale raggiungere la propria soddisfazione personale e un funzionamento pieno e adeguato.

“L’importante è creare una situazione che permetta al cliente di essere se stesso”

-Carls Rogers-

Burrhus Frederic Skinner (1904-1990)

È stato il principale rappresentante del comportamentismo e ha subito grande influenze da parte di Pavlov. Determinò l’esistenza di due tipi di risposte, ma si focalizzò su quelle inerenti al condizionamento operante. Per questo creò un paradigma sperimentale, un lavoro pionieristico in psicologia, che chiamò “Skinner box”.

In contrapposizione alla psicoanalisi, si focalizzò sul meccanismo del comportamento rinforzante e lasciò da parte l’inconscio. Sosteneva che le conseguenze delle nostre azioni potessero aumentare o diminuire la probabilità del comportamento .

Abraham Maslow (1908-1970)

Questo autore ha ricevuto un’ampia formazione che gli donò una visione globale dell’essere umano. Si ispirò al comportamentismo di Thorndike, ai precetti della Gestalt, fece delle ricerche sull’antropologia e si interessò ai concetti della psicoanalisi di Fromm, Horney e Adler.

Tale varietà gli permise di essere uno dei fondatori e dei principali esponenti della psicologia umanistica. Inoltre, si distinse per aver introdotto la piramide dei bisogni, basata sull’idea che le persone si realizzano mediante la soddisfazione di una serie di bisogni gerarchizzati in base alla loro importanza.

Abraham Maslow

Albert Bandura (1925 – oggi)

Con i suoi 92 anni, questo psicologo canadese può vantarsi di aver consolidato l’importanza della cognizione in relazione alla condotta e della sua teoria dell’apprendimento sociale. Il suo postulato in materia di determinismo reciproco, secondo il quale la persona, la situazione e la condotta sono in un rapporto di mutua interdipendenza, si è costituito come un progresso fondamentale per il programma cognitivo.

I suoi contributi al socio-cognitivismo hanno implicato un vero avvicinamento alla personalità. Ha proposto un soggetto dinamico, che si auto-organizza e interpreta la realtà e se stesso.

L’ultimo degli psicologi più famosi della storia, questo numero 10 lo lasciamo al vostro arbitrio! Chi credete che debba occupare questo posto per i suoi contributi, apporti, numero di citazioni o ripercussioni delle sue ricerche? Kurt Lewin? Lev Vigotsky? Erich Fromm?


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