Quali volti ci ispirano più fiducia?

Quali volti ci ispirano più fiducia?

Ultimo aggiornamento: 08 ottobre, 2015

La normalità spesso passa in secondo piano, ma una nuova ricerca è giunta alla conclusione che il fattore “normalità” si impone quando le persone valutano l’affidabilità di un volto.

La ricerca rivela che, anche se i volti tipici, normali non sono percepiti come i più attraenti, sono considerati i più affidabili.

Secondo lo studio “L’influenza della tipicità del volto in termini di affidabilità percepita”, è più probabile che la gente si fidi di più di un volto “tipico” perché trasmette familiarità e appartenenza culturale.

In questo senso, i risultati di questa ricerca hanno importanti implicazioni per quanto riguarda la comprensione della percezione sociale, comprese le percezioni interculturali, così come spiega lo scienziato, psicologo e responsabile principale della ricerca Carmel Sofer, dell’Università di Princeton e dell’Università di Radboud Nijmegen (Paesi Bassi).

Studi precedenti rivelano che un volto risultato della media di molteplici volti spesso è percepito come più attraente rispetto alla somma delle parti che lo costituiscono. Tuttavia, altri studi suggeriscono che la relazione tra la tipicità, la normalità e l’attrazione non è così semplice, in quanto alcune dimensioni del volto hanno più importanza di altre per spiegare questa connessione. Sofer  e i suoi colleghi si sono chiesti se la normalità potesse essere direttamente collegata alla percezione dell’affidabilità.

I ricercatori hanno fatto un esperimento, hanno creato un volto “tipico” in digitale utilizzando una media di 92 volti femminili, oltre a creare un volto “attraente” con la media di 12 volti attraenti. Hanno poi unito i due volti ottenuti, creando nuove variazioni in cui risaltavano diversi livelli di tipicità e di attrazione. Il risultato finale è stato un continuo di 11 volti che vanno dal meno attraente al più attraente, con il volto più tipico nel mezzo.

Le donne che hanno partecipato all’esperimento hanno visto le variazioni facciali e hanno usato una scala di 9 punti per qualificare l’affidabilità o l’attrazione. Durante lo studio, i partecipanti hanno visualizzato e giudicato ogni volto tre volte. I ricercatori hanno coinvolto solo partecipanti femminili con il fine di eliminare possibili differenze di genere trasversale nel modo in cui le persone percepiscono e valutano i volti.

I giudizi risultati rivelano una sorta di relazione a forma di U tra il volto tipico e l’affidabilità. Così, quanto più un volto si trovava in prossimità di quello più tipico, più era considerato degno di fiducia.

Per quanto riguarda l’attrazione, però, la tipicità non si è rivelata rilevante.

“Anche se il volto tipico non ha avuto importanza per valutare l’attrazione, l’ha avuto in termini di affidabilità e fiducia”, spiega Sofer. “Quest’effetto può essere stato tralasciato perché i giudizi di affidabilità e attrazione sono in genere fortemente correlati nella ricerca”.

Un altro esperimento ha confermato questi risultati, mostrando che la relazione tra la normalità o tipicità e l’affidabilità non era determinata dai volti specifici usati o dal processo di trasformazione che i ricercatori hanno usato per alterare e combinare digitalmente i volti.

“Mostrando l’influenza della normalità di un volto sull’onestà percepita, i nostri risultati hanno dato nuova luce al modo in cui un volto influenza la percezione sociale”, spiegano i ricercatori. “Mettono in evidenza il significato sociale del volto tipico perché i giudizi di affidabilità si avvicinino alla valutazione generale dei volti”.

Sofer e i suoi colleghi sono interessati a esplorare come la tipicità o normalità di un volto influenzino i giudizi collegati ai volti che esprimiamo in ambienti interculturali.

“Vogliamo capire come le persone giudicano l’affidabilità del volto quando si trovano in altri paesi e come gli abitanti locali percepiscono i visitatori”, spiega Sofer. “Inoltre, abbiamo intenzione di studiare il modo in cui il volto tipico influenza i giudizi sull’affidabilità quando si manifestano altri fattori, come le espressioni emotive“.


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