Oggi esco per scoprire tutto il bello che la vita ha in serbo per me

Oggi esco per scoprire tutto il bello che la vita ha in serbo per me

Ultimo aggiornamento: 07 dicembre, 2016

Ho deciso che posso, devo e me lo merito. Oggi indosserò un paio di scarpe nuove e una forza d’animo rinnovata, e lascerò che la vita mi spettini a suon di risate, balli e abbracci. Perché si sa, tutte le cose più belle arruffano i capelli e sconvolgono l’anima e credo che sia arrivato il momento di provare di nuovo quella sensazione che ho quasi dimenticato.

A tutti capitano quei momenti in cui, di punto in bianco, decidiamo di dire “basta”. La stanchezza mentale o la pressione attorno a noi ci strappano via, una per volta, ogni squama di quella coda da sirena che prima ci permetteva di nuotare in libertà nei nostri personali oceani. Tuttavia, dire “basta” non è sempre sufficiente per generare il cambiamento che desideriamo.

“Dobbiamo compiere le cose ordinarie con un amore straordinario.”

-Madre Teresa di Calcutta –

Frasi come “mi merito il meglio”, “da oggi darò la priorità a me stesso” o “ho il diritto di essere felice” sono come quei mantra che ci ripetiamo di continuo, ma che non hanno un vero impatto nelle nostre vite. Anche se abbiamo capito che la vita potrebbe avere qualcosa di meraviglioso in serbo per noi, che ci aspetta proprio dietro l’angolo, non è per niente facile fare quel passo verso la straordinarietà. Soprattutto se la nostra mente si ostina a rimanere ancorata al quotidiano, al prevedibile.

Non abbiamo bisogno di un appuntamento per affrontare quel cambiamento verso il sublime. Non dobbiamo metterci in fila, né attendere di vedere una stella cadente per esprimere un desiderio. Una vita più felice ha bisogno solo di una cosa: di un cervello più felice.

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Il cervello affaticato e le finestre chiuse

Vi siete mai fermati a pensare a quanti pensieri abbiamo nel corso di una giornata? I neurologi adorano questo tipo di domande, per cui non ci hanno messo troppo a trovare una risposta: circa 50.000. Tuttavia, è bene sottolineare che quasi l’80% non serve assolutamente a nulla. Si tratta per la maggior parte di pensieri ripetitivi, meccanici e persino ossessivi.

Il cervello affaticato è l’eco di una mente infelice. Questo treno di pensieri debilitanti viaggia lungo i binari del “se avessi fatto”, “se gli altri mi lasciassero” o “se solo ne fossi capace”. Alle volte, quando stiamo percorrendo questi sentieri così aridi e inospitali, la mente dà la colpa a chi ci circonda e rende possibile ognuna di quelle piccole infelicità quotidiane. In questo modo, alimentiamo ulteriormente il motore del nostro cervello stanco, di quella mente dispersa e che non ha più la capacità di risoluzione di un tempo.

Bene, dovete sapere che chiudere le finestre del nostro cervello in questo modo ci permetterà di ascoltare solo l’eco di un rumore spettrale: quello che porta paura, indecisione, resa. Un’ottima idea per riprendere il contatto con tutte le cose belle che ci offre la vita è avere un atteggiamento aperto, che ci permetta di integrare nella nostra mente due processi meravigliosi: il riciclaggio e la creazione.

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Siamo certi che, se desiderate prendervi cura dell’ambiente e del pianeta, riciclate i vostri rifiuti. Anche la vostra mente ha bisogno di cure simili. Buona parte dei nostri pensieri non serve a nulla, è solto nociva. Per questo motivo, invece di accumularli, dovremmo iniziare a riciclarli. E per riuscirci, non c’è niente di meglio che trasformare un “non posso” in un “merito di provarci”.

Oltre a riciclare, avremo una mente sana se cercheremo di allenarla a creare e modellare i nostri pensieri. Le idee, i propositi e gli atteggiamenti innovativi creano, rinforzano o debilitano il collegamento tra i neuroni del nostro cervello, i pensieri nuovi, così le nuove e potenti emozioni ci permetteranno di dire addio a quella mente affaticata e piena di finestre chiuse.

Il bello della vita: la capacità di guardare le cose da punti di vista diversi

Per comprendere la magia del nostro cervello e delle nostre emozioni , vi proponiamo di fare un piccolo esperimento. Prendete una fotografia o un quadro che ritragga un bel paesaggio. Adesso appoggiate il vostro naso sull’immagine. Se cercate di focalizzare l’attenzione su ciò che vedete, l’unica cosa che riuscirete a distinguere saranno macchie sfocate e poco definite.

Quando la nostra mente è stanca, funziona allo steso modo. Tutto ciò che osserviamo da quella prospettiva non riesce ad arricchirci. Al contrario, se ci allontaniamo un po’, pian piano ai nostri occhi si aprirà un mondo pieno di possibilità e di bellezze ispiratrici. Prendere le distanze da molte delle cose che ci circondano può essere molto positivo. Ci dà la possibilità di prendere consapevolezza che nulla, assolutamente nulla, può avere così tanto potere su di noi da renderci schiavi.

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I segreti per essere ricettivi di fronte alle cose belle della vita

La University of California ha realizzato un interessante studio sulla felicità, orientato da un punto di vista neurologico, e che si è rivelato pratico e rivelatore. Lo studio è stato pubblicato in un libro dal titolo Train your brain to get happy (Allena il tuo cervello a essere felice), in cui si spiega che i pensieri possono generare alcuni cambiamenti nelle nostre cellule grigie per dare vita ad un potente tessuto emotivo, producendo una sensazione di equilibrio e benessere.

Per essere più permeabili alle opportunità che ci offre il contesto, non basta dirci semplicemente “oggi uscirò alla ricerca della felicità”. Prima di immergerci in pensieri nuovi, dobbiamo sradicare quelli vecchi.

A volte, farci delle domande ci obbliga a concentrare la nostra attenzione sui dubbi e ad utilizzare tutte le nostre risorse per risolverli. Una buona domanda può diventare una specie di “aspirapolvere” in grado di spazzare via ciò che non serve, ciò che ci fa male. Per esempio, invece di dirci “voglio essere felice”, è meglio domandarci “che cosa mi impedisce di essere felice?”. Una volta che ci poniamo questa domanda, è arrivato il momento di riflettere.

D’altra parte, ci sono aspetti che dobbiamo avere chiari in mente. Quando una persona desidera essere felice, non si paragona agli altri e non nutre nemmeno il suo linguaggio con i tempi al condizionale (“se avessi questo”, “se fossi come”, “se gli altri sapessero”, ecc.).

Quindi parlate al presente, siate decisi quando vi ponete un obiettivo e non misurate le vostre capacità in base a quelle degli altri. Coltivate i pensieri ispiratori, rinforzanti e creativi. Ricordate, prima di tutto, che solo le menti aperte riescono a vedere le cose straordinarie in ciò che gli altri percepiscono solo come ordinario.

Immagini per gentile concessione di Marie Desbons e Milla Marquis


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.