Ho smesso di dare spiegazioni

Ho smesso di dare spiegazioni

Ultimo aggiornamento: 26 aprile, 2016

Non date spiegazioni su tutto quello che fate: è una fonte di stress inutile. Non c’è motivo di giustificare il vostro modo di essere a coloro che già vi giudicano solo perché siete diversi, perché siete unici. Chi vi ama, vi rispetta. Quindi evitate di cadere nella cultura del “cosa diranno” e proteggete la vostra intimità, la vostra essenza.

Una caratteristica della società attuale è l’esistenza di canoni per tutto: dall’aspetto fisico fino a quello che si considera “biologicamente” normale, come sposarsi, avere figli, ecc. La pressione sociale, e anche quella familiare, ci obbligano spesso a dover dare spiegazioni per tutto quello che facciamo  (o che decidiamo di non fare).

Praticate la libertà personale e l’arte dell’assertività. Smettetela di dare spiegazioni su tutto quello che fate: chi vi ama non ne ha bisogno e chi non vi rispetta capirà quello che vuole.

Una cosa importante, che dovremmo iniziare a fare fin da oggi, è riflettere sul numero di volte che ci troviamo a giustificarci davanti agli altri. Farlo in eccesso vuol dire cadere nell’incoerenza, soffrire e pagare spese non necessarie. Voi siete i vostri primi giudici e avete il diritto assertivo di dire: no, non ti darò nessuna spiegazione perché non ti riguarda affatto“.

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Dare spiegazioni: una fonte di stress

In un’interessante articolo pubblicato su “Psychology Today” viene spiegato che dobbiamo imparare ad affrontare tutte quelle persone che osano mettere in discussione le nostre “decisioni vitali”.

-Come mai ancora non ti sposi?

Quand’è che metterai la testa a posto e troverai un buon lavoro?

Perché non fai un altro bambino?

La cosa più complicata in queste situazioni è che i giudici che danno valore alle nostre decisioni o “non-azioni” sono proprio i parenti più vicini, per questo, la pressione e la sensazione di stress sono maggiori.

Motivi che ci obbligano a dover dare più spiegazioni

Per capire un po’ meglio le cause di sofferenza più comuni, è necessario tenere in conto queste situazioni in cui tutti possiamo identificarci.

  • Un errore molto comune, nel quale cadiamo spesso, è che siamo condizionati dalla stressante necessità di gestire la nostra esistenza cercando l’approvazione degli altri (e in particolare quello delle nostre famiglie)
  • Un altro aspetto da tenere a mente è che c’è chi ha fatto della propria vita una tribuna politica, dove ogni azione, scelta o pensiero deve essere dichiarato ad alta voce nella ricerca di approvazione. È una cosa che si vede spesso sui social network: un “mi piace” è una spinta positiva per cui sentirsi bene per aver pubblicato un pensiero o una foto.
  • La paura del “cosa diranno” è molto presente al giorno d’oggi. C’è chi ha la necessità di giustificare tutto quello che fa per non “rompere” quel circolo di controllo nel quale ogni azione o il non dare spiegazioni sono viste come una differenza.

Applicate questa regola nella vita: fate le cose prima di parlarne, perché le cose, quando si fanno, parlano da sé e non hanno bisogno di spiegazioni.

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I nostri diritti assertivi

In uno studio svolto dall’Università dell’Ohio (Stati Uniti) e pubblicato sulla rivista “Behavior modification” ci spiegano che il semplice fatto di sviluppare e adottare strategie assertive migliora la nostra salute e la qualità delle nostre relazioni sociali.

Tutti noi abbiamo diritto all’assertività, ovvero potere e dover avere le proprie opinioni e idee, con diritto a valutare i propri sentimenti e comportamenti, e ad accettarli come validi nonostante gli altri non li vedano di buon occhio o non li assecondino.

Imparate ad essere assertivi: dare spiegazioni non è sempre utile

Come fare per interiorizzare e mettere in atto queste idee nella nostra realtà giornaliera? Vi invitiamo a prendere nota:

  • Avete il diritto a dare spiegazioni o menoi veri responsabili di quello che facciamo, siamo o scegliamo, siamo noi stessi. Se gli altri ci vogliono bene e ci rispettano, non hanno bisogno delle nostre giustificazioni.
  • Stabilite dei limiti in modo diplomatico: quando un familiare, per esempio, insiste nel volere una spiegazione su qualcosa che non gli compete, stabilite dei limiti con cortesia e usate sempre frasi brevi: “è una mia decisione”, “perché mi piace così”, “perché sono felice della mia vita”.
  • Pensate che a volte dare spiegazioni non serve a niente: è una cosa che dobbiamo accettare, ci sono persone che capiscono quello che vogliono e, spesso, la richiesta di una spiegazione è di per sé una critica o un modo per umiliarvi. Imparate a ignorare le critiche vuote e non stressatevi. Evitate le sofferenze inutili.

Prima di dare una spiegazione, chiedetevi se ciò che direte aiuterà a migliorare qualcosa, a dare una soluzione o prevenire un aspetto in concreto. Se non è così, non preoccupatevi, sorridete e limitatevi al silenzio.

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