Tecno-patologie o malattie 2.0

Tecno-patologie o malattie 2.0
María Prieto

Scritto e verificato lo psicologo María Prieto.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Con il termine tecno-patologie si fa riferimento a disturbi di tipo mentale, fisico e sociale legati all’abuso della tecnologia. Tali disturbi si sono sviluppati in un contesto in cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) si sono inserite nelle nostre vite quotidiane in maniera sempre più naturale e veloce.

Non ci sono dubbi sull’influenza positiva che tali strumenti hanno avuto sul nostro benessere, mettendo a nostra disposizione servizi che in altri tempi – non troppo lontani – erano estremamente costosi, impossibili da trasportare o troppo cari in termini del bene più prezioso: il tempo. Tuttavia, si può anche parlare di tecno-patologie.

“La tecnologia è sempre un’arma a doppio taglio. Porta molti benefici, ma anche molti disastri.”

-Alan Moore-

Al giorno d’oggi portiamo nel palmo della mano e in tasca uno strumento che è diventato fondamentale. Ci aiuta in moltissimi compiti, dal comunicare con i nostri conoscenti più vicini al consultare la più grande enciclopedia al mondo; ci permette di osservare una mappa mondiale talmente dettagliata che sarebbe impossibile trascriverla su carta, ci supporta nello svolgimento dell’attività fisica, nel calcolo delle calorie che consumiamo, ci ricorda quando dobbiamo bere…

Ragazza con cellulare

Tecno-patologie: quando l’uso delle TIC diventa patologico

Cosa succede quando non sappiamo gestire adeguatamente quest’ingente offerta di servizi che ci offre la tecnologia? Cosa succede quando passiamo dal trarre profitto da essa a diventarne schiavi?

Per fortuna, nella maggior parte dei casi non si verifica un vero disturbo da dipendenza. In altre parole, non esiste una dipendenza patologica dalle TIC, ma è sempre necessario fare attenzione ai primi segnali.

Con il termine tecno-patologie si fa riferimento a disturbi di tipo mentale, fisico e sociale legati all’abuso della tecnologia.

Stiamo andando incontro a un mondo pieno di tecno-patologie?

Si parla di abuso o uso inadeguato quando la relazione con la tecnologia comincia a far scaturire conseguenze negative per chi la usa e per le persone intorno, che sia in termini di tempo, di frequenza o tipologia di uso. Questi sono alcuni segnali che permettono di riconoscere una dipendenza da tecnologia:

  • Aumenta la quantità di tempo che la persona deve passare “connessa” per potersi sentire soddisfatta.
  • È impossibile concentrarsi sui compiti quotidiani a causa di costanti interruzioni dovute a messaggi, e-mail e alla costante necessità di essere “connessi”.
  • Avviene un evidente cambiamento delle abitudini di vita strettamente legate alla dipendenza, il che aumenta il desiderio di restare connessi. Se non si riesce a soddisfare la propria dipendenza, si può provare ansia e stress.
  • Il pensiero è distorto a causa della dipendenza comportamentale, creando una spirale di consumo. Inoltre, si possono verificare distorsioni affettive in quanto sono meno tollerate determinate emozioni e diventa più difficile identificare o interpretare i propri sentimenti.
  • Si abbandonano attività ludiche o doveri. Si cercano scuse per poter passare più tempo connessi, favorendo fenomeni quali assenteismo sul lavoro, perdita del partner o di amici.
  • Si generano situazioni in cui l’individuo mente a se stesso riguardo al tempo e alla frequenza della connessione. Può arrivare a fare confusione tra la vita virtuale e la vita reale, annullando il concetto di priorità.
Coppia al cellulare

Consigli per prevenire la dipendenza da tecnologia

Se avete il dubbio di poter rientrare tra le persone affette da tecno-patologie, assicuratevi di seguire queste raccomandazioni. Vi permetteranno di mantenere una buona salute digitale.

  • Stabilite un momento e un orario per usare il telefonino o qualsiasi altro dispositivo. Se giocate alla consolle, stabilite l’ora in cui dovrete spegnerla. Potrete anche definire il momento da destinare alle chiamate o ai messaggi.
  • Concentrate le vostre idee o le risposte su un unico messaggio. Pensate a quello che volete esprimere e cercate di riassumerlo in un’unica conversazione.
  • Limitate il numero di applicazioni. È meglio avere a disposizione soltanto le applicazioni che si usano spesso, onde evitare di rallentare il nostro dispositivo e perdere ulteriore tempo.
  • Evitate di isolarvi dalla società per colpa della tecnologia. Approfittate dei momenti liberi e stringete amicizie.
  • Rispettate il tempo degli altri. Non telefonate e non rispondete al telefono quando siete in compagnia. Non mettete il telefono sul tavolo durante la cena, così da evitare tentazioni.
  • Assicuratevi di non farvi intrappolare dai social network. Partecipate ai gruppi che ritenete strettamente necessari e imponetevi di partecipare e dire la vostra solamente alle conversazioni che ritenete importanti.
  • La tecnologia non deve privarvi del vostro sonno. Se potete, non tenete dispositivi elettronici nella stanza in cui dormite.

Non c’è dubbio che viviamo nell’era dell’informazione e della comunicazione, ma informarci e comunicare non sono le nostre uniche necessità. Mantenete un equilibrio e non lasciatevi prendere dall’ansia, non permettete alla tecnologia di frenare la soddisfazione di altri bisogni, ugualmente importanti.

Spetta a noi la scelta di trasformare la tecnologia in uno strumento volto a migliorare la nostra qualità di vita, facendone un uso controllato che impedisca di rovinarci la vita.

“Il vero pericolo non è che i computer inizino a pensare come gli uomini, ma che gli uomini inizino a pensare come i computer.”

– Sydney J. Harris-


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