Vi è mai capitata una serendipità?

Vi è mai capitata una serendipità?

Ultimo aggiornamento: 28 luglio, 2016

Vi è mai capitato qualcosa di inaspettato che, in un modo o nell’altro, ha presupposto una scoperta per voi fortunata? Questo si definisce come serendipità, perché arriva senza preavviso o per pura casualità, ma ha il potere di catturare la nostra attenzione.  

Tenendo conto di ciò, potrete pensare che la serendipità sia un modo più carino di denominare il fato: sappiate che si tratta di due cose ben diverse. La prima si presenta quando guidiamo i nostri passi verso un determinato destino o quando siamo pronti a trovarvi qualcosa di cui non siamo ancora coscienti, qualcosa di positivo. Al contrario, gli effetti del fato possono essere anche negativi e si verificano ugualmente, preparati o meno alle sue conseguenze.

L’origine della parola serendipità

Il termine Serendipità (dell’arabo sarandibserendib) ha origini da un racconto orientale intitolato I tre pricipi di Serendippo,  nome persiano dello Sri Lanka. Dobbiamo la trasmissione di questo concetto ad Horace Walpole, che lo adattò in inglese nel 1754.

Il racconto è una breve storia che vede come protagonisti tre principi con una grande capacità di ragionamento, inviati dal loro padre alla scoperta di nuove terre. Durante tale viaggio, i tre vengono accusati di essere dei ladri da un uomo che ha perduto il suo cammello; questi sostiene che solo persone dalle elevate conoscenze come i principi potevano aver commesso tale gesto.

Alla fine del racconto, la serendipità o casualità li salva: compare il cammello, dimostrando che non si trattava di un furto e, finalmente, i tre principi hanno l’opportunità di spiegarsi. Vi lasciamo qui la trama più dettagliata della storia, perché pensiamo che valga la pena leggerla.

Alcune serendipità nella vita comune

Adesso vi abbiamo aiutati a farvi un’idea di cosa sia la serendipità, che Royston M. Roberts definì come “la scoperta che si realizza grazie ad una combinazione di accidentalità e sagacia”, ma che risulta molto interessante in ciò che vi commentiamo di seguito. Date uno sguardo ai seguenti esempi di serendipità:

  • La penicillina. Lo scozzese A. Fleming scoprì la penicillina a causa di un contrattempo di laboratorio, mentre investigava sulla febbre. Molte delle sue coltivazioni erano state contaminate e, mentre mostrava una delle sue piastre di coltura ad un amico, si rese conto che aveva ucciso il batterio stafilococco.
  • I post-it. Anche se non sono importanti come la penicillina, non possiamo negare l’utilità delle note adesive che dicono molto sul loro inventore, Spencer Silver, che desiderava creare una colla molto potente per la sua industria aerospaziale. Nel 1968 creò una colla leggera che non lasciava residui e che subito costituì una buona alternativa alle puntine.

“Percepiamo la vita da un punto di vista. Quando cambiamo questo punto di vista, la nostra vita cambia.”

-Alejandro Jodorowsky-

post it
  • Le patatine fritte. Nel 1953 lo chef George Crum fece il pieno di serendipità quando cercò di infastidire un cliente abituale che si lamentava sempre dell’eccessivo spessore delle sue patate. Decise dunque di tagliarle molto sottili e di renderle croccanti a tal punto che, come risultato, ottenne qualcosa di diverso da ciò che immaginava: le patatine fritte che tutti conosciamo. Il cliente ne rimase contentissimo e oggi queste sono tra gli snack più amati da molte persone.
  • Il viagra. Chi avrebbe mai pensato che il viagra sarebbe stato creato mentre si esaminava una medicina contro l’angina? Accade proprio questo, il prodotto venne lanciato sul mercato per trattare la disfunzione erettile, poiché in laboratorio si era notato che aveva solo un leggero effetto sull’angina.

Il perché dell’interesse suscitato dalla serendipità

Quel che è certo è che questa parola si è ascoltata talmente tante volte negli ultimi anni che non potevamo non parlarne, anche perché è sempre attuale: è un concetto che è stato accolto in modo affettuoso e grato, soprattutto tra i più giovani, ed è servito da titola a molti filmi, libri o poesie, ad esempio di David Sadness, per tatuaggi o anche nei testi di alcune canzoni.

legno quedrifoglio e ferro di cavallo

La serendipità risveglia tanto interesse perché è carica di energia positiva, come se la magia comparisse nelle nostre vite e ci rimanesse. È come una specie di alone di felicità che compare al momento opportuno, che stava lì solo per noi: nessuno ci crede finché non la prova. Da allora, si presta attenzione ai piccoli dettagli che ci circondano e si cerca l’essenza di ciò che questi ci trasmettono.


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