Charles Manson e il culto alla malvagità

Charles Manson e il culto alla malvagità
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

È un enigma e una sfida di grande portata per il mondo della psicologia. Comprendere il motivo del culto e il fascino oscuro attorno alla figura di Charles Manson è una delle grandi sfide che la scienza del comportamento e della personalità cerca di decifrare da sempre. Dopo la sua morte, colui che era il leader fanatico de “La Famiglia” vede la sua quota di seguaci incrementata ancora una volta.

Come dicevamo, è qualcosa di sconcertante. Tuttavia, il dubbio non è nuovo e sin da quando ebbe inizio il processo mediatico negli anni ’70, psicologi, psichiatri e giornalisti che seguirono il caso percepirono che Manson era capace di orchestrare una sorta di fascino psicologico; grazie a esso riusciva a far sì che i suoi pupilli uccidessero per lui e a radunare tutto un gruppo di seguaci.

Senza andare troppo lontano nel tempo, era il 2014 quando Charles Manson ottenne il permesso di sposarsi mentre stava scontando l’ergastolo. La fidanzata era Afton Burton, una giovane ventiseienne con la quale si scambiava lettere da quando lei aveva 16 anni. Non si arrivò mai a celebrare il matrimonio, ma possiamo vedere diverse immagini di entrambi, compresa la trasformazione della giovane quando scelse di somigliare sempre di più al suo idolo, di rasarsi la testa e tatuarsi la famosa croce sulla fronte.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.