Il disinnamoramento verso il partner

Il disinnamoramento verso il partner
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Il disinnamoramento è come un profumo che poco a poco perde la sua fragranza. Non sappiamo per quale motivo, ma ogni giorno le risate fanno meno solletico e gli sguardi smettono di cercarsi con desiderio. Sapere quando è arrivata l’ora di chiudere una relazione non è sempre facile, ma farlo in tempo e in modo adeguato evita costi emotivi dolorosi e inutili.

Potremmo sviluppare questo articolo come spererebbe grande parte della gente, ovvero offrendo consigli e strategie per recuperare l’entusiasmo perduto. Perché tutti meritano una seconda opportunità. Perché ci sono cose per cui vale la pena lottare. Tuttavia, c’è un fatto evidente e comune nelle consulenze di terapia di coppia riguardo al disinnamoramento: molte persone che alla fine decidono di mettere fine alla loro relazione sapevano già da un anno o quasi che avevano smesso di amare il proprio partner.

“Un racconto non ha né principio né fine: si sceglie arbitrariamente un certo momento dell’esperienza dal quale guardare indietro, o dal quale guardare in avanti.”

-Graham Greene-

Sebbene ci sembri strano, succede lo stesso con le relazioni d’amicizia. Spesso ci ostiniamo a spremere da un limone ciò che non offre più da tempo. Tuttavia, scegliamo di mantenere quei vincoli per diverse ragioni. Tutte questioni che possono essere riassunte in una stessa dimensione: la pauraAbbiamo paura di lasciare qualcosa che fino a poco tempo prima ci dava felicità, soddisfazione e benessere. 

Ci fa paura rimanere soli. Abbiamo paura di essere sinceri, di dire al partner senza peli sulla lingua che “non voglio più continuare perché ho smesso di amarti”. Temiamo, sostanzialmente, di ferire l’altra persona.

Tela di coppia per mano offuscata il disinnamoramento

Quando si cancella il partner dalle nostre priorità

Il mondo della psicologia ha trattato per più di tre decenni le relazioni finite e il disinnamoramento. Figure rilevanti come John Gottman o Harville Hendricks ci hanno insegnato forme e strategie per salvare i nostri legami affettivi. Abbiamo appreso che cosa fare affinché l’amore perduri, sappiamo quali sono quei “cavalieri dell’Apocalisse” che, secondo Gottman, possono anticipare una rottura o come distinguere le relazioni sane da quelle che arrecano solo sofferenza.

Detto questo, c’è un fatto più che evidente. Esistono relazioni che finiscono e nelle quali non si può tornare indietro. Continuare a investire tempo, sforzi e peripezie emotive non ha senso quando non esiste né entusiasmo né favilla che le ravvivi. Quando si sono date diverse opportunità e i risultati sono stati sempre gli stessi. Quando le barriere sono insormontabili e si percepisce soltanto distanza. Quando dentro di noi c’è soltanto la melma della disillusione che ricopre tutto di chiaroscuri e disagi.

La verità è che poche scienze sono così inesatte come quella che regge il mondo dell’entusiasmo. Potremmo dire che l’abitudine è il suo nemico e il mal agire di chi non ama come dovrebbe, di chi non sa prendersi cura e dà le cose per scontato è la sua criptonite. Quando si tratta del cuore, a volte non siamo abili nel declinare i suoi casi, i suoi tempi, le sue norme. Tuttavia, il disinnamoramento non è un errore di scrittura; spesso accade, e basta. 

Mano con foglia

Il disinganno, il disincanto, scoprire il partner senza la benda che portavamo sugli occhi… Potremmo dare mille ragioni e formulare altrettante teorie del perché subentra quel vuoto inaspettato nelle nostre relazioni. Tuttavia, in gran parte dei casi, il disinnamoramento non è conseguenza di quello che il partner fa o smette di fare. Spesso siamo noi a cambiare, non vibriamo più a quella frequenza, non troviamo motivazioni nelle ragioni dell’altra persona.

Cosa fare quando sopraggiunge il disinnamoramento?

In amore, come in amicizia, le sale d’attesa non sono piacevoli, tanto meno le scuse o lasciar passare del tempo per vedere che cosa succede. O si lotta per ciò che si ama o si lascia andare ciò che prima si amava per non ferire. Nulla si risolve per magia e l’entusiasmo non torna da solo se non promuoviamo dei cambiamenti, se non ci impegniamo per portare la relazione a un altro livello, per trasformare il vincolo in modo che si arricchisca.

Detto questo, se l’entusiasmo è già al tramonto, la cosa migliore è agire di conseguenza. Allungare l’inevitabile genera sofferenza. Vivere di false illusioni significa alimentarci di un succedaneo d’amore che causa indigestione, che come un virus contagioso passa all’altro per far ammalare anche lui. Quando si è fatto tutto il possibile per la relazione, spesso resta da fare la cosa più salutare: allontanarsi. 

L’entusiasmo, a volte, possiede la strana proprietà di trasformarsi nel tempo. Non sempre possiamo dominarlo, lo sappiamo, non sempre possiamo trattenerlo per sempre nei nostri legami con le altre persone. A volte si spegne, è una legge di vita. Tuttavia, l’importante è che continui ad apparire nel nostro cammino, vicino a qualcuno o in solitudine, ma sempre lì, presente, costante, esaltante. 

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