La corruzione parte dalle persone comuni
Lamentarsi della corruzione sembra essere diventata una pratica abituale. Non smettiamo mai di meravigliarci della mancanza di decenza dimostrata da molte persone che si trovano al potere, in particolar modo dai politici. Ogni giorno i giornali riportano nuovi casi e abbiamo tutti il presentimento che si tratti solo della punta dell’iceberg.
La corruzione è altamente nociva per la società. Implica una rottura del patto alla base di qualsiasi società: la legge. Implica anche il verificarsi di un’azione perversa, che trasforma tutti in vittime passive di un danno. Appare ancora più perversa se si considera che molte delle persone corrotte rubano denaro del quale non hanno bisogno, mossi più che altro dall’asociale piacere di approfittarsi degli altri.
“Se non combatti per porre fine alla corruzione e al marciume, finirai col farne parte anche tu.”
– Joan Baez
Tutto ciò è fonte di profonda indignazione. Tuttavia, esistono anche altri tipi di corruzione dei quali non si parla molto. È quella dei cittadini comuni, che ragionano anch’essi secondo questa logica, anche se in scala molto ridotta.
La legge e la corruzione
La legge pone limiti e obblighi a tutto quello che è inscritto in una società. Si può non essere d’accordo con la legge. Questa è, infatti, una delle grandi forze che muovono la storia: il dibattito riguardo a ciò che la legge propone. Da queste controversie talvolta nascono nuove leggi, ed altre vengono abrogate, o le vecchie e le nuove si mescolano.
Quando ci si trova in disaccordo con la legge, esistono vari modi di risolvere la questione. A partire dalla disobbedienza civile fino ad arrivare alla rivoluzione, passando per il dibattito politico. Nessuno è tenuto a obbedire ciecamente alla legge. Ma a meno che le conseguenze non siano troppo gravi sul piano personale, fin quando la legge è in vigore, non ci resta altro da fare che rispettarla, finché non è possibile cambiarla.
La corruzione nasce quando sorgono doveri e obblighi paralleli a quelli consacrati dalla legge. Questi obblighi, a differenza di quelli legali, sono orientati alla ricerca del bene individuale, ignorando totalmente il bene comune. Qualsiasi dinamica che implichi un guadagno per il singolo individuo diventa legittima. I diritti altrui vengono ignorati, anzi gli estranei vengono visti come mezzi, o talvolta ostacoli, per il raggiungimento degli obiettivi dei singoli individui. In altre parole, non contano niente. La logica della corruzione è l’interesse del singolo.
Il cittadino e la corruzione
Ci sarebbe da chiedersi se sono solo i politici, o gli uomini di potere, a fare di tutto per avvantaggiare se stessi a costo di violare i diritti altrui. Se si prendono in esame alcune situazioni quotidiane, è possibile osservare come moltissime persone ragionino secondo la stessa logica. Rispettare la legge e rinunciare ai propri tornaconti personali in funzione del bene comune non è una pratica molto diffusa.
Al contrario, la condotta che si afferma con una forza sempre maggiore è l’individualismo. In alcune società questa situazione è portata all’estremo. Le leggi diventano carta straccia. A imporsi sono le norme dei meno scrupolosi. Ci si attiene alla legge solo quando c’è qualcuno che controlla. La corruzione invade la vita delle persone attraverso gesti apparentemente insignificanti come saltare la fila o approfittare delle proprie amicizie per ottenere dei privilegi.
Forse è proprio per questo che i grandi atti di corruzione continuano a perpetuarsi. In fin dei conti, questi atteggiamenti vengono tollerati da tutta una società, che invece di denunciarli con decisione, li prende ad esempio per la propria condotta. O semplicemente diventa testimone passivo per non complicarsi la vita cercando di intervenire per provare a porre de limiti.
Ma oltre ai danni politici ed economici causati dalla corruzione, è la rovina della cultura. I legami sociali si deteriorano a causa della corruzione, a fiducia viene persa e il senso delle autorità inizia a vacillare.
Arrivati a questo punto, i comportamenti civili vengono messi in discussione. In pratica, è la legge del più forte a entrare in vigore. Se si arriva a tanto, quella che dovrebbe essere una società finisce per trasformarsi in un’ orda di gente che avanza senza meta.