Parole perdute

Parole perdute

Ultimo aggiornamento: 13 maggio, 2015

Penso che quando ti ho visto ho capito che fossi quello che stavo cercando,
Senza volerlo, inconsapevole della ricerca
Ti ho tolto i vestiti con lo sguardo e te li ho rimessi
Tre o quattro volte, amore

E in questo togliere e rimettere, ti ho fatto spazio tra la parete e la mia pelle
Immaginandoti distesa sul letto mentre le parole sparivano dalla mia mente
Come succede a colui che trascende la vita e diventa grande
In quel momento, ho deciso di diventare un esploratore

E mi sono trasformato in una persona diversa per conquistarti,
Un io del mio io, un io per sempre,
Innocente, volevo peccare con te per guadagnarmi il fuoco eterno.

Non avevo idea di come te l’avrei detto
Quindi immagina tutte le opzioni che ho valutato,
Conosciute e sconosciute,
E alla fine ho deciso per quella del treno.

Ho comprato un pennarello e ritagliato un cartoncino,
Pensavo di dargli la forma di un cuore
Ma a quel punto avrei smesso di essere il me diverso per essere un altro
E avendo paura che mi scoprissi

-Per l’interesse
Quello del maledetto amore interessato-
Ho scritto, destino, il tuo (tu) cuore.

Te l’ho dato con vergogna,
Coraggioso, ma senza sapere se ti avrei convinto del fatto che fossi nata per me
La tua voce doveva essere delicata
E sarebbero tornate le parole che si erano perdute

Te l’ho dato e mi hai guardato senza capire,
Nei hai capito il senso solamente quando hai visto il mio viso spaventato
Le mie mani tremavano di fronte all’abisso di un tuo “sì”
Di fronte alla tristezza di un tuo “no”

E adesso?
Tutto o niente, una cosa semplice e assoluta come questa,
Dal sentirmi la persona più felice a quella più stupida,
Dal non essere abbastanza al sentirmi sopraffatto.
Chi è mai stato innamorato lo sa

Non ho potuto aspettare la risposta, me ne sono andato lasciando penetrare in me un freddo strano,
Prevedibile, ma sconosciuto
Come chi sospira quando cammini sul bordo dell’abisso,

Non mi restavano più margherite da interrogare,
Né sguardi di sospetto, furtivi
Né sogni pieni di immagini. E adesso?

Mi sarei suicidato?
Perché dare prova nella realtà quello che esiste nell’interiorità
Significa legarlo con una catena indistruttibile ed impedire che se ne vada
… camminarci assieme.

Ho aperto il cassetto e vi ho riposto la foto di tutti noi, del gruppo
E quella in cui c’eri solo tu
E ti dicevo che mi piacevi, che ero pazzo di te, ma il tuo viso era impassibile
Ed ero io a doverlo interpretare

Tuttavia, ora ne ho un’altra,
Quella che prima di voltarmi e andarmene non mi sono fermato a decifrare
Ma che adesso, nell’intimità, è diventata il mio unico passatempo
Fino a quando mi darai una risposta… e parole.


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