Tecniche cognitivo-comportamentali per i pensieri intrusivi

Tecniche cognitivo-comportamentali per i pensieri intrusivi
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Le tecniche cognitivo-comportamentali sono molto utili per togliere potere ai pensieri intrusivi, che invadono la nostra mente fino a sopraffarci con la loro foschia tossica, negativa e quasi sempre invalidante. Prima di intensificare la nostra ansia, che ci fa andare incontro a un declino cognitivo poco utile, ci sarà sempre di grande aiuto applicare queste semplici strategie.

Per coloro che non hanno mai sentito parlare della terapia cognitivo-comportamentale, può essere utile sapere che è una delle  “cassette degli strumenti” più utilizzate da qualsiasi psicologo. Uno dei pionieri di questa strategia fu Aaron Beck che, dopo aver ricorso alla psicanalisi per diversi anni, si rese conto che era necessario un altro approccio.

La maggioranza delle persone che soffrono di depressione, crisi d’ansia, stress o che hanno subito un trauma, hanno dentro di loro un secondo “io” ossessivo, negativo e insistente che le fa sprofondare in un dialogo negativo e continuativo dove è molto difficile incoraggiare i progressi. Tale era l’interesse del Dottor Beck di comprendere e risolvere tali dinamiche che cambiò la sua linea terapeutica con un’altra che considerava molto più utile.


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