5 abitudini mentali che consumano tutta la tua energia
Adottiamo e instauriamo le abitudini mentali inconsapevolmente e talvolta consumano più energia di quella che dovrebbe. A volte ciò dipende dall’educazione ricevuta, altre volte dall’influenza dell’ambiente circostante, da certe convinzioni o da tratti di personalità.
Spesso si acquisiscono abitudini mentali distruttive o dannose, ma sono così automatiche da non accorgerci nemmeno della loro esistenza. Tali abitudini finiscono per condizionare gli schemi che tracciamo del mondo, la condotta e i repertori comportamentali che infine eseguiamo.
Così, in molte occasioni si finisce per costruire una vita con fondamenta dannose che, in molti casi, innescano reazioni a catena che provocano intenso disagio o insoddisfazione. Alcune abitudini mentali sono caratterizzate dal consumo di buona parte dell’energia vitale. Le presentiamo nei seguenti paragrafi.
“Essere consapevoli dei nostri pregiudizi, del grado di responsabilità che abbiamo o in quali casi siamo a nostro agio parla della qualità della nostra vita ”.
-Angelo Rull-
Abitudini mentali controproducenti
1. Evitare le responsabilità
Non prendere un impegno o rimandare tutto sono abitudini mentali che finiscono per consumare le energie. Ciò si esprime nella tendenza ad assumere un ruolo passivo nei confronti delle responsabilità. Vale per il lavoro, ma anche per la coppia, la famiglia e la società.
In questo caso, una persona agisce secondo ciò che gli altri chiedono o fanno. Ha la convinzione di non poter opporsi o resistere a quanto le viene imposto dal contesto. Alla base di ciò, vi è mancanza di responsabilità verso se stessi.
Si tratta di un’abitudine mentale controproducente perché gli sforzi e gli obiettivi sono orientati verso realtà estranee. Non ci si concentra sui propri obiettivi e i sogni svaniscono nel vuoto.
2. Non sapere cosa si vuole, una delle abitudini mentali che consumano energia
Anche la pianificazione delle azioni alla ricerca del rinforzo sbagliato può diventare un’abitudine mentale. Si verifica spesso quando cerchiamo di ottenere un rinforzo sociale sacrificando i nostri desideri o la soddisfazione dei nostri reali bisogni. Come nel caso precedente, l’Io passa in secondo piano.
La verità, tuttavia, è che quasi tutti sappiamo cosa desideriamo, ma a volte si ha paura di confessarlo, perché ciò genera una responsabilità intima e del tutto personale. Potrebbe entrare in gioco anche la paura del fallimento o la sensazione che i propri desideri non contino.
Il dubbio e l’esitazione continui sottraggono molta energia vitale. A volte scegliere gli obiettivi da perseguire è più arduo e faticoso delle azioni necessarie per raggiungerli. Quando l’incertezza è un elemento distintivo presente e continuo, sicuramente si andrà incontro a esaurimento emotivo e cognitivo.
3. Mentalità di scarsità mancanza
Si parla di mentalità di scarsità quando la prospettiva di una persona è caratterizzata dall’abitudine mentale di vedersi in uno stato di carenza. Molto fragile, non così forte, privo di qualcosa… Il punto comune è un sentimento di inutilità che condiziona le azioni, dunque la vita.
Questa abitudine mentale finisce per tradursi in passività, mancanza di ottimismo, paura costante e mancanza di iniziativa. Le situazioni che ne derivano in genere non sono molto gratificanti. Oltre a ciò, simili condotte finiscono per generare circoli endemici.
Quello che succede in questo caso è che si alimenta un limite che esiste solo nella mente. Conducendo la vita prendendo quel limite come punto di partenza, la vista si accorcia e le possibilità di migliorare si riducono. Ciò provoca frequenti disagi che si ripercuotono sull’energia emotiva.
4. Abitudini mentali nocive: preoccuparsi costantemente
La preoccupazione può essere inevitabile a volte, ma è anche un’abitudine inutile e stressante se protratta all’infinito. Tendiamo a pensare che si tratti di un modo per risolvere il problema o ridurne la gravità, in realtà provoca esaurimento e angoscia emotiva.
5. Cercare di cambiare gli altri
È chiaro che tutti possono cambiare, se vogliono. Tuttavia, questo cambiamento non può e non deve essere imposto, in quanto non è né utile né moralmente accettabile. Ciò su cui abbiamo potere è la scelta delle persone che entrano nella nostra vita.
Al contrario, quando qualcuno cambia a nostro piacimento, non solo troveremo frustrazione, ma mostreremo intolleranza nei confronti di quella persona. Bisogna accettare quando non si è compatibili con un altro individuo.
Conclusioni
Certe abitudini mentali possono essere contrastate con un esercizio di consapevolezza. In primo luogo, è importante rilevare le idee o convinzioni che nutriamo su noi stessi. Poi sottoporle al filtro della ragione e combatterle con abitudini positive.
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