Assistenza sanitaria universale: un diritto inequivocabile

L'assistenza sanitaria universale (e di qualità) non dovrebbe essere un lusso: la salute è un diritto fondamentale. Nessun paese che si consideri avanzato può sottovalutare il diritto alla salute dei suoi cittadini, indipendentemente da età, origine o classe sociale.
Assistenza sanitaria universale: un diritto inequivocabile
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2022

L’assistenza sanitaria universale purtroppo ancora oggi è un lusso in molti paesi del mondo. Ciò è paradossale, perché dovrebbe essere la principale preoccupazione di una società che si definisce avanzata e persino civile. Stiamo parlando di paesi sviluppati che dovrebbero dare spazio, attenzione e priorità alla salute di tutti i loro cittadini, indipendentemente dalla classe sociale e dalle possibilità economiche.

Un sistema che sceglie di privatizzare i suoi servizi genera un grave impatto sociale a breve e lungo termine. E, cosa ancora più grave, si perdono vite. Gli Stati Uniti, un chiaro esempio di egemonia economica e una delle principali potenze mondiali, sono in coda tra i paesi che offrono assistenza sanitaria. Circa il 25% della popolazione non riesce a coprire i costi di una visita medica.

La mancanza di assistenza sanitaria in una famiglia si traduce in una realtà evidente: l’impossibilità di ricevere diagnosi e trattamenti per malattie minori o gravi. In molti casi, semplicemente rompersi una gamba o dare alla luce un bambino possono influire gravemente sulle finanze.

Allo stesso modo, non possiamo ignorare la realtà degli immigrati e dei rifugiati politici che scelgono di andare via dal loro paese di origine. La mancanza di un’ assistenza sanitaria universale gratuita si traduce nella perdita di vite umane. In questi momenti, e in un contesto come quello presentatoci dalla pandemia, l’impatto può essere devastante.

Bambina che si sottopone a visita medica


Assistenza sanitaria universale, l’eterno conto in sospeso

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata fondata nel 1948. Era il 7 aprile e, da allora, questa data è stata scelta per celebrare la Giornata della salute. Lo scopo di questo famoso e necessario ente è quello di difendere il benessere fisico e mentale delle persone e di promuovere l’assistenza sanitaria universale.

Cosa è stato fatto in questo senso dalla metà degli anni ’50 ai giorni nostri? Indubbiamente molti progressi, e l’assistenza sanitaria gratuita si è consolidata in vari paesi. Tuttavia, ci sono ancora grandi lacune e territori in cui in questa rappresenta una questione prioritaria tanto che la stessa OMS ci dice che circa il 50% della popolazione mondiale non ha accesso ai servizi sanitari di base.

Gli esclusi della sanità, quando uno stato abbandona la sua popolazione

L’assistenza sanitaria non dovrebbe essere un lusso, bensì un diritto universale. I paesi che escludono chi non ha risorse a sufficienza e operano una selezione a seconda del paese di origine, della razza o della religione devono percorrere ancora molta strada nel cammino dell’inclusione.

Nei paesi avanzati, dove l’assistenza sanitaria universale è limitata, ogni distributore, assicuratore e ospedale impone la propria legge. L’industria farmaceutica non dà sempre la priorità al benessere delle persone o alla cura totale di alcune malattie. In molti casi, l’unico obiettivo è ottenere profitti, aumentare la domanda e prevaricare.

I rischi della mancanza di un’assistenza sanitaria universale

In occasione della Giornata mondiale della salute di quest’anno, le organizzazioni sanitarie hanno dato un avvertimento: nei paesi senza copertura sanitaria universale, l’impatto del Coronavirus può essere devastante. È proprio così.

Se i paesi che hanno già questo diritto hanno rischiato il crollo, quelli in cui i sistemi sanitari sono governati dalle disuguaglianze ne risentiranno in modo irreparabile.

Sono pochissimi i paesi pronti ad affrontare l’effetto di una pandemia. Tutte le grandi potenze, grandi o piccole, povere o miliardarie che hanno privilegiato altri settori per decenni, sperimenteranno presto gli effetti di questa negligenza. Perché senza una buona salute e senza un’assistenza universale (e di qualità) ne risentiamo tutti.

Aiuto reciproco


La salute è il motore dello sviluppo di una società

L’assistenza sanitaria universale dovrebbe essere il pilastro di qualsiasi società. Non dovrebbe essere un’area in cui limitare i fondi o sulla quale retrocedere per dare la priorità all’assistenza sanitaria privata. La salute è il motore dello sviluppo di una società. Non possiamo rinunciare a garantire la sua qualità e e la sua forza.

Al di là dei partiti politici, i governi hanno l’obbligo morale, etico e umano di non lasciare indietro nessuno. Gli investimenti sulla sanità, le tecnologie e le risorse, la capacità di saper investire anche nella ricerca e nello sviluppo, nelle cure e nella prevenzione sono fondamentali per la società.

Ora più che mai è tempo di riflettere. Le strutture e gli operatori sanitari non possono essere trascurati, non possono essere considerati secondari. Oggi sono il cuore pulsante che alimenta la nostra speranza. Impariamo da ciò che abbiamo vissuto e proviamo a fare meglio in futuro.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.