Dedichiamo più tempo a fare che a vivere

Alzare lo sguardo e rivolgerlo al futuro ci protegge da minacce e pericoli. Tuttavia, mantenere lo sguardo fisso sull'orizzonte ci impedisce comunque di goderci il cammino intrapreso.
Dedichiamo più tempo a fare che a vivere
Laura Rodríguez

Scritto e verificato la psicologa Laura Rodríguez.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

“Dedichiamo più tempo a fare piuttosto che a essere” significa che a volte viviamo talmente come da programma da dimenticarci di essere, di sentire, di vivere il momento presente. Trascorriamo la vita svolgendo compiti al solo scopo di portarli a termine, come se il nostro benessere dipendesse da questo.

In un certo qual modo tendiamo a vivere immersi in un programma: andare al lavoro, cucinare, prendere un caffè con gli amici, andare in palestra, fare il bucato, fare la doccia, andare dal parrucchiere… e altri milioni di incombenze. Il grado di pianificazione è tale che prima ancora di concludere un compito stiamo già pensando a quello successivo, senza goderci il qui e ora, il presente.

Donna guarda l'orologio

Quando investiamo più tempo a fare, dimentichiamo di essere

A volte dimentichiamo di essere, di fermarci a pensare chi siamo e di cosa abbiamo bisogno. Ecco dunque che tendiamo a focalizzare gran parte delle nostre energie su compiti e attività non indispensabili, a organizzare il nostro tempo e la nostra agenda.

Ed è talmente vero che dimentichiamo di vivere il presente, il momento in cui ci troviamo. Ci concentriamo sul futuro, trascurando l’importanza di vivere il presente.

In alcuni momenti dimentichiamo di ridere, di ringraziare, di apprezzare la natura che ci circonda, di abbracciare, di baciare, di dimostrare il nostro affetto, di respirare aria pura, di camminare a piedi scalzi, di gustare l’aroma di un buon caffè…

A volte non apprezziamo i piccoli dettagli della vita quotidiana, e siamo anzi troppo assorbiti dal completare la nostra lista delle cose da fare.

Dedichiamo più tempo ai doveri, ma il tempo non è basta mai

Ecco che senza rendercene conto rischiamo di trasformarci in persone meccaniche, insoddisfatte, frustrate, afflitte da una costante sensazione di insoddisfazione. Dunque, quando dedichiamo più tempo a fare che a vivere, la nostra lista delle cose da terminare può essere infinita.

Pensiamo davvero che sia possibile completare tutti i compiti che ci siamo prefissati? Probabilmente ci resta sempre qualcosa da fare. Concentrare la nostra attenzione su ciò che resta da fare può provocare in noi una profonda sensazione di frustrazione, perché non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi.

Non dedichiamo abbastanza tempo a noi stessi

Proviamo anche un elevato grado di insoddisfazione, visto che “non riesco mai a fare tutto quello che vorrei e, di conseguenza, non sono soddisfatto/a”. In questi casi il concetto di sé e l’autostima dipendono dai successi ottenuti e non solo da noi stessi.

Un tempo non vedevo l’ora di terminare il liceo per iniziare l’università. E poi avrei fatto di tutto pur di terminare l’università e iniziare a lavorare. Quindi, è arrivato il momento in cui non vedevo l’ora di sposarmi e di avere dei figli. E poi è arrivato il tempo in cui non vedevo l’ora che i bambini crescessero e andassero a scuola. Poi, ancora, avrei dato chissà cosa per andare in pensione. E ora, invece, sto morendo… E all’improvviso mi rendo conto di aver dimenticato di vivere”.

-Anonimo-

Donna stanca

Diamo davvero la priorità a ciò che conta?

Ursula Calvo, esperta in sviluppo personale, sostiene che la gestione del tempo dovrebbe dipendere dalle priorità e che è importante essere onesti. Per poter essere onesti, bisogna scegliere le proprie priorità: “decidete quanto spazio dedicare al tempo libero, custoditelo come fosse un impegno indissolubile”.

Tendenzialmente facciamo fatica a seguire una lista di priorità. Dedichiamo gran parte delle nostre energie in attività quotidiane (mangiare, lavorare, cucinare, prenderci cura degli altri..), ma non dedichiamo del tempo a noi stessi, a fermarci a pensare.

Nella nostra lista delle priorità quotidiane di solito non troviamo spazio per ascoltare noi stessi e per chiederci cosa desideriamo, di cosa abbiamo bisogno, chi siamo. Insomma, dedichiamo più tempo a fare che non a goderci la vita, saltando alla parte finale della nostra lista delle priorità.

La Calvo sostiene che dovremmo seguire una lista di priorità sulla base delle nostre esigenze, di ciò di cui abbiamo bisogno, delineandone i contenuti come un impegno inevitabile. Se ci dedicassimo il tempo di cui abbiamo bisogno e non vivessimo in un continuo programma, potremmo sentirci più soddisfatti della nostra vita.

Il tempo è insieme la più valida e la più labile delle nostre risorse.

-John Randolph-


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