Definire la depressione e i suoi sintomi
Oggigiorno utilizziamo il termine “depressione” per definire qualsiasi comportamento che ci faccia sentire tristi. Nella società si tende a chiamare depressione qualsiasi forma di sofferenza, tanto che a volte si confondono i criteri e in alcuni casi si arriva ad assumere antidepressivi quando magari sussistono problemi diversi dalla depressione.
Criteri medici che permettono di diagnosticare la depressione
È importante ricordare che per poter parlare di depressione bisogna seguire determinati criteri diagnostici che vengono così stabiliti nel DSM-IV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). Nonostante ciò, è probabile che in qualche occasione vi siate potuti identificare con i criteri che vi presentiamo di seguito. Per questo non dovete allarmarvi e, in caso di dubbi, consultate sempre un professionista.
Per poter parlare di depressione, bisogna presentare almeno cinque dei seguenti criteri, che elenchiamo a seguire, per un periodo minimo di due settimane consecutive.
1. Stato d’animo depressivo in cui la persona si sente quasi tutto il giorno senza voglia di fare nulla. Questo è ciò che dice la persona e quello che riportano le persone che la circondano.
2. Si è perso l’interesse di realizzare le attività quotidiane, anche quelle che prima si svolgevano con piacere. Non solo si è perso l’interesse, ma in alcuni casi sono state abbandonate o interrotte.
3. Nel giro di un mese c’è stato un cambiamento di peso (aumento o diminuzione) di un 5% rispetto al peso normale. Questo cambiamento di peso non è dovuto all’effetto di una dieta.
4. Si sogna più del normale o addirittura non si riesce a dormire per niente. Il sonno è cambiato nelle ultime settimane.
5. Perdita di energia e fatica. Stanchezza per la maggior parte della giornata, anche quando non si fa niente.
6. Senso di inutilità o di colpa eccessivi e inappropriati per quasi tutto il giorno e per quasi tutte le cose.
7. Difficoltà nel pensare o nel concentrarsi, oltre a indecisione e difficoltà nel prendere decisioni semplici che possono sopraggiungere.
8. Ricorrenti pensieri di morte, a volte paura di morire, a volte pensieri o persino idee suicida, con o senza un piano specifico.
Se inoltre il tutto viene accompagnato da stress da lavoro, sociale, familiare e di coppia, e tutti questi sintomi non si devono all’assunzione di nessuna sostanza né medicinale, i vostri sentimenti di tristezza dovrebbero essere controllati da uno specialista. Non fate autodiagnosi né tantomeno autosomministrazioni di farmaci, mai. Inoltre, a volte, dopo una perdita o un lutto, si potrebbero provare alcuni dei sintomi citati visto che il lutto fa star male e altera la routine quotidiana. Per questa e altre ragioni solo uno specialista è in grado di diagnosticare la depressione e di curarla nel caso continui.
Come agire di fronte alla depressione
Se avete alcuni di questi sintomi, ricordatevi che né l’automedicazione né l’autodiagnosi vi aiuteranno. Consultate uno specialista, anche il vostro medico di famiglia, per farvi dare le indicazioni appropriate.
Cercate di non isolarvi, sebbene in questi momenti sia la cosa più spontanea. È importante fare uno sforzo e iniziare da quelle cose che prima si facevano con piacere; anche la compagnia può aiutarvi.
Affrontare le situazioni stressanti e che vi fanno stare male è importante per poter rimarginare le ferite e superarle. In molti casi uno psicologo vi aiuterà a vedere la via d’uscita da quelle piccole cose che sembrano una montagna insormontabile e che per gli altri sono appunto solo piccole.
Ricordate, come diceva il poeta Amado Nervo, “La vita è triste o sono io triste?”. Tutti ci sentiamo tristi qualche volta e non succede nulla, perché la felicità e l’allegria continua non esistono, la felicità è più un cammino da percorrere giorno dopo giorno dato che ci confrontiamo con ostacoli da cui impariamo che è alla meta che ci siamo prefissi che vogliamo arrivare.