Differenze tra uso, abuso e dipendenza

Uso, abuso e dipendenza sono concetti diversi. Comprenderli ci aiuta a identificare ciascun caso e ad attribuirgli il corretto significato.
Differenze tra uso, abuso e dipendenza
Judith Francisco

Scritto e verificato la psicologa Judith Francisco.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Le differenze tra uso, abuso e dipendenza sono varie anche se nel linguaggio comune vengono utilizzati quasi in maniera indistinta. Capire ciò a cui si riferiscono ci aiuterà a identificare ogni realtà e ad attribuirle il significato che le corrisponde. Per comprendere l’importanza di ciò, riflettiamo sul fatto che il consumo di stupefacenti è uno dei problemi che più incide sulla società e, soprattutto, sulla gioventù.

Oltretutto, diversi studi evidenziano che il modello di consumo cambia nel tempo. Negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta, la droga più consumata era l’eroina. Allo stato attuale il suo consumo è diminuito, ma sono comparse nuove sostanze, soprattutto le cosiddette droghe sintetiche.

Tabacco e alcol sono tuttora le sostanze tossiche più consumate, mentre la cannabis e i suoi derivati ​​rientrano nelle droghe illegali. Va sottolineato anche che nella popolazione giovanile è aumentato di recente il consumo della cocaina.

A seguire vi spieghiamo le differenze tra uso, abuso e dipendenza.

Ragazza con problemi di dipendenza

Il consumo di sostanze secondo il DSM

Attualmente uno degli standard più importanti per la diagnosi del consumo di sostanze è il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali della American Psychiatric Association (DSM). A questo testo, faremo riferimento per stabilire le differenze tra uso, abuso e dipendenza. Più in particolare, nel DSM-IV la distinzione tra abuso e dipendenza è basata sul concetto di abuso come di una fase lieve o precoce e di dipendenza come grave manifestazione di un quadro dalle caratteristiche simili.

Nella pratica e in alcuni casi, i criteri diagnostici riferiti all’abuso erano alquanto gravi. Ecco perché il DSM-5 unisce le categorie di uso e dipendenza in un unico disturbo chiamato disturbo da uso di sostanze. I criteri diagnostici di questo disturbo sono i seguenti:

  • Consumo di una grande quantità di sostanze o per un periodo di tempo più lungo del previsto.
  • Desideri persistenti o tentativi infruttuosi di interrompere, ridurre o controllare l’uso della sostanza.
  • Grande investimento di tempo nella ricerca della sostanza, nel consumo e nel recupero.
  • Forte desiderio di consumo.
  • Il consumo ricorrente può portare all’inadempimento dei doveri in ambito scolastico, lavorativo o domestico.
  • Uso continuativo della sostanza, nonostante i problemi ricorrenti nella sfera sociale o interpersonale causati o esacerbati dagli effetti del consumo.
  • Abbandono o limitazione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa del consumo.
  • L’uso ricorrente si verifica anche in situazioni di rischio fisico in relazione alla sostanza.
  • Uso continuato della sostanza, nonostante la consapevolezza di soffrire di un problema che può essere causato o esacerbato da tale consumo.
  • Tolleranza.
  • Astinenza.

Questa è la visione attuale del problema del consumo, ma quali erano le differenze tra uso, abuso e dipendenza usate in precedenza?

Differenze tra uso, abuso e dipendenza

Innanzitutto, per “uso” si intende quel tipo di consumo in cui, per quantità, frequenza o condizione del soggetto, non vengono rilevate conseguenze immediate sul consumatore o sul suo ambiente. È un termine molto complesso da definire nella pratica clinica. Questo perché non è sufficiente osservare la frequenza, dato che potrebbero esserci stati consumi sporadici in cui il soggetto ha però chiaramente abusato della sostanza.

Allo stesso modo, non possiamo considerare solo le quantità, dal momento che potrebbero verificarsi consumi non eccessivi, ma così frequenti da suggerire una qualche forma di dipendenza. Bisogna, pertanto, essere molto cauti nella definizione di consumo come “uso”.

Uomo con sindrome di astinenza

Per quanto riguarda il termine “abuso”, può essere definito come forma di consumo di sostanze in cui, a causa della quantità, frequenza e/o situazione specifica del soggetto, si verificano conseguenze negative per il consumatore o il suo ambiente. Ad esempio, una donna può essere moderata nel consumo abituale di alcol e tabacco, ma se mantiene tali abitudini durante la gravidanza incorre nell’abuso.

Infine, possiamo definire la dipendenza come un modello di comportamento in cui il consumo di una sostanza è prioritario rispetto ad altri comportamenti precedentemente prioritari. Il consumo di sostanze, che probabilmente è iniziato come un’esperienza sporadica senza apparente importanza, diventa il centro della vita della persona. In questo modo, passerà la maggior parte del tempo a pensare al consumo di droghe, a cercarle, a ottenere il denaro per comprarle, a consumarle, ecc.

Conclusioni

Per attribuire a questo problema l’importanza che merita, il primo passo è aver ben chiaro cosa significa ogni concetto. Si tratta senz’altro di uno dei punti fondamentali da cui partire per mettere in atto le misure necessarie a intervenire in ciascun caso e sensibilizzare la società al riguardo.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.