Disturbo reattivo dell'attaccamento nell'infanzia

Il disturbo reattivo dell'attaccamento ha origine nell'infanzia, quando i bambini crescono con opportunità limitate dal punto di vista emotivo
Disturbo reattivo dell'attaccamento nell'infanzia
Beatriz Caballero

Scritto e verificato la psicologa Beatriz Caballero.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Quando si cresce in un contesto di negligenza e cure inadeguate, in genere si manifestano comportamenti sociali poco adattivi nell’ambito della società. Il disturbo reattivo dell’attaccamento è una possibile conseguenza per i bambini che crescono in queste condizioni.

L’attaccamento è la principale caratteristica dello sviluppo sociale ed emotivo nella prima infanzia. È propriamente il legame che il bambino stabilisce con i genitori o tutori e che costituisce un forte punto di riferimento per il resto delle relazioni personali che il piccolo svilupperà durante il corso dell’infanzia e in molti casi anche oltre questa fase. Cos’è, quindi, il disturbo reattivo dell’attaccamento?

La teoria dell’attaccamento offre una prospettiva nuova sul processo di sviluppo umano. La risposta a queste domande può aiutarci a comprendere meglio il concetto: Che cos’è il legame di attaccamento e a cosa serve per l’uomo? Quali sono gli effetti patologici se il legame di attaccamento non è adeguatamente organizzato e strutturato?

Che cos’è il disturbo reattivo dell’attaccamento?

Il disturbo reattivo dell’attaccamento ha origine nell’infanzia, quando i bambini crescono con opportunità limitate per quanto riguarda i legami selettivi e alla fine si mostrano riservati e inibiti, senza alcun legame con gli altri. L’abbandono sociale e i cambiamenti per quanto riguarda gli affidatari (negli ambienti istituzionali) sono solo alcune delle condizioni di rischio che danno luogo a un disturbo reattivo dell’attaccamento.

Bambina soffre per abbandono

Questi bambini appaiono freddi, raramente cercano il contatto con adulti specifici, soprattutto in caso di bisogno emotivo. Possono anche mostrarsi irritabili senza alcuna spiegazione oppure tristi o timorosi di fronte alla vicinanza dei familiari o tutori.

Si considera essenziale per la salute mentale che un neonato, o un bambino molto piccolo, sperimenti una calorosa, intima e stabile relazione con la madre (o una persona che se ne prenda cura in maniera continua), un rapporto da cui entrambi possano trarre soddisfazione e piacere.

John Bowlby

L’impatto dell’attaccamento sullo sviluppo infantile

Attualmente una delle teorie più interessanti sul periodo dell’infanzia è quella dell’attaccamento che consente di comprendere meglio la complessità del processo di sopravvivenza e integrazione nella società. Grazie all’etologia e alla psicanalisi, sappiamo che fin dalla nascita un bambino ha bisogno di adulti disposti a soddisfare i suoi bisogni vitali (affetto, cure, alimentazione, igiene, movimento).

Ciò che ci distingue dalle altre specie è che in maniera innata impariamo per imitazione, un processo che comporta un certo grado di relazione con gli altri, quindi di umanizzazione. In altre parole, chiamiamo attaccamento il bisogno degli esseri umani di creare legami di convivenza e amore, vincoli forti, selettivi e duraturi con chi si prende cura di noi.

Quali sono gli effetti dell’incompetenza genitoriale?

Quando le figure di attaccamento non sono in sintonia con il bambino, si parla di incompetenza genitoriale. Se l’incompetenza è grave, l’adulto può manifestare una o più delle seguenti caratteristiche:

  • Ha difficoltà a mostrarsi disponibile (psicologicamente e/o fisicamente) a stabilire rapporti affettivi e a comprendere i bisogni dei propri figli.
  • I rapporti che offre sono caotici, instabili, mutevoli.
  • Non sa tranquillizzare il bambino né dargli affetto, rispondere alle sue domande o semplicemente comunicare con lui.
  • Non è in grado di riconoscere, identificare, regolare, favorire lo sviluppo della capacità di espressione o di adattamento alla realtà sociale del bambino.
  • Dà risposte incoerenti e contraddittorie, ad esempio le parole non coincidono con i fatti, i gesti, gli avvenimenti.
  • È negligente (mancanza di cure basilari, maltrattamento psicologico e fisico, abuso sessuale, manipolazione psicologica).
  • In genere è reattivo a malattie mentali gravi (depressione, tossicomania, difficoltà sociali, traumi gravi e invalidanti, ecc.)
Peluche abbandonato in mezzo alla strada

Un bambino che cresce “sotto l’ombrello” dell’incompetenza genitoriale crea un legame di attaccamento inadeguato. Le conseguenze dipendono da alcune variabili, tra cui:

  • L’età del bambino al momento della disorganizzazione del legame.
  • L’esistenza di un surrogato stabile e conosciuto del legame in caso di separazione o rottura. L’adattamento al sostituto dipende dalla qualità dei rapporti prima dell’episodio di rottura e da come sono stati coltivati.
  • Il momento psicologico in cui si verifica la disorganizzazione dell’attaccamento (i momenti critici sono il primo anno di vita, la fase dei 3-4 anni e l’adolescenza).
  • Il motivo della rottura dell’attaccamento (storia ed eventi vitali).
  • La durata della situazione di rottura o della disorganizzazione.

È comprensibile che le persone che crescono in condizioni simili presentino comportamenti bruschi, impulsivi e imprevedibili, in quanto vivono i rapporti con grande insicurezza, diffidenza, ansia e inaffidabilità. In alcuni casi sviluppano patologie, come il disturbo reattivo dell’attaccamento, in presenza di un grande paradosso: “La persona da cui dipendo distrugge il mio essere”.


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  • Zeanah, C. H., Chesher, T., & Boris, N. W. (2016), Practice parameters for the assessment and treatment of children and adolescents with reactive attachment disorder of infancy and early childhood and disinhibited social engagement disorder, Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 55, 990–1003.

  • Rygaard, N. P. (2007), Il bambino abbandonato. Guida al trattamento dei disturbi dell’attaccamento, Giovanni Fioriti, Roma.


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